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In American Horror Story, molto spesso, bene e male coincidono e fanno parte dello stesso lato della medaglia. Personaggi contorti, controversi, malefici e combattuti vivono in un mondo malato e pazzo in cui il male ha piena libertà di movimento, comportandosi come una malattia venerea. L’oscurità avvolge tutto e la luce sembra aver accettato un compromesso in cui decide di rimanere a guardare, influenzando in maniera minima e impercettibile lo scorrere degli eventi. In questo mondo dove vigono le regole dettate da Murphy e Falchuk abbiamo fatto la conoscenza di personalità importanti, dalla psiche distorta ma affascinante. A decine i personaggi iconici partoriti da questa serie di cui la maggior parte interpretati da Evan Peters. Nel corso delle 5 stagioni il tenebroso Evan ha dato dimostrazione del suo talento, manifestando una duttilità espressiva molto importante, che gli ha permesso di ottenere un discreto successo anche all’infuori del macabro mondo di American Horror Story.
Evan Peters è il giorno e la notte, il bianco e il nero, la luce e l’ombra, il sole e la luna, in pratica l’attore perfetto per vivere in un universo del terrore.
50 sfumature di Peters nella tavolozza di American Horror Story.
TATE LANGDON IN MURDER HOUSE
Si può amare un folle omicida ultraterreno, bipolare, eccentrico e disturbato? Se non avete conosciuto Tate Langdon sicuramente risponderete di no. Uno dei personaggi più iconici e rappresentativi dell’universo American Horror Story. La pazzia che sfocia nel sopperire addirittura il ricordo della propria morte. Tate non è solo prigioniero delle 4 mura della Murder House, ma persino di se stesso. Il confine in cui è relegata la sua anima assume un valore simbolico quando si pensa al muro che divide il suo inconscio impedendogli di prendere coscienza delle atrocità da lui compiute. L’amore dopo la morte come redenzione per la sua anima macchiata di sangue e nera come la morte. La storia con Violet ci ha incantato tutti, ridefinendo i canoni classici che regolarizzavano l’amore adolescenziale condito dalla voglia di fuga e di evasione. Evan Peters si cala perfettamente nei panni del “bello e dannato” regalandoci un personaggio indimenticato nei cuori dei fan. Forse il character più influente della prima stagione, che ci lascia in erede un bambino, le cui vicende speriamo possano essere riprese in futuro. Magari con Evan Peters come interprete.