JAMES PATRICK MARCH IN HOTEL
Dimenticate le sfumature di ombra e luce intraviste finora nelle interpretazioni di Evan Peters; James Patrick March è puro male. Il diabolico imprenditore costruttore dell’Hotel Cortez è un concentrato di pura malvagità e di insana e diabolica pazzia. James March è la Gioconda di Evan Peters, il suo cavallo di battaglia nonché la sua definitiva consacrazione come attore universale. Si era destreggiato bene in quel limbo, sospeso tra bene e male, ma con questa interpretazione fa un salto di qualità impressionante che lo catapulta direttamente nella classifica dei migliori Villain seriali. Quando la pazzia incontra il male più assoluto il risultato è: James Patrick March. L’esatta contrapposizione tra bene e male che esplode in un vortice di atrocità inumane. Il più cattivo dei cattivi è colui che uccide per puro divertimento come un felino diabolico, e James Patrick March ne è il maestro descrivendo l’uccisione come un opera d’arte in cui l’assassino è l’artista. Un uomo che spende metà della sua fortuna per costruire un’intricata trappola di morte in un labirinto di orrori. Un killer spietato che non lascia niente al caso, condito da un senso dello humour nero e macabro all’inverosimile. Decisamente uno dei personaggi più riusciti, non solo di Peters, ma dell’intera saga di American Horror Story. Tuttavia anche il più bestiale degli individui non può che soccombere al pugno violento dell’amore, ed è qui che ci ricolleghiamo anche al resto della famiglia Peters; composta da Tate, Kit, Kyle e Jimmy.
Amante psicotico, vittima, padre, zombie, fratello maggiore e serial killer incallito; 50 sfumature di Evan Peters tra bene e male, per un attore fenomenale capace di esplorare tutti gli aspetti nascosti della psiche umana.
Un ringraziamento doveroso, ed un abbraccio di cuore a Isabella per il supporto dimostrato. E un saluto alla mia cuginetta Federica, prima fan in Italia di Evan Peters.