Questa volta le riflessioni post puntata di AHSÂ le organizzo su diversi piani, personaggio per personaggio:
#1. Iris
Non so voi ma a me ha fatto una tenerezza pazzesca. A prescindere dal fatto che mi ci sono rivista troppo -ed effettivamente a tutt’ora penso che se mai avessi dovuto interpretare un personaggio in American Horror Story quello sarebbe stato proprio Iris-, è molto interessante.
Fino ad ora l’abbiamo vista come la mamma di Donovan opprimente che voleva a tutti i costi guadagnarsi l’amore del figlio. Ma a quanto pare questa è solo la punta dell’iceberg: il suo dissidio interiore, sul fatto di essere invisibile e non amata, non riguarda unicamente la sua prole ma è una situazione più generale.
Trasformata in vampiro ( E SI, IO CONTINUO A RIPETERE VAMPIRO) si rende sempre più conto che la sua vita fino a quel momento non era stava davvero Vita. Ad un certo punto, rivolgendosi a Liz Taylor dice che ha capito davvero cosa significa essere viva unicamente dopo essere morta. Questa frase racchiude in se tantissimi significati che dovrebbero essere illuminanti anche per noi. Lei è dovuta morire e risorgere per rendersi conto che era un personaggio secondario nella SUA vita e solo dopo averne preso consapevolezza ha potuto risollevarsi: che poi in questo caso risollevarsi significa far fuori Darren Criss e la sua fidanzata psicopatica.
#2. LIZ TAYLOR
Dal primo momento in cui ho visto Denis O’Hare conciato in versione Cleopatra sono stata incuriosita di sapere la sua storia. Finalmente nella 5×05, grazie al nuovo rapporto d’amicizia instauratosi tra lui/lei e Iris, ci è stato rivelato. Una storia realistica, fin troppo, fin troppo contemporanea che vede come chiave -ovviamente- quella gran gnocca di Elizabeth, La contessa. Manco fosse Clio MakeUp o la presentatrice di qualche programma di Real Time, prende quel triste uomo e lo trasforma in una scintillante dea orgogliosa di se. Gaga, la prossima volta che vuoi fare Extreme Makeover sappi che ci sono io qui!