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American Horror Story 10×02 – la Recensione: il prezzo del successo

American Horror Story
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Siamo sopravvissuti a una casa infestata e al suo perverso Rubber Man, siamo sfuggiti alle grinfie degli esperimenti nazisti e del demonio all’interno di un manicomio. ci siamo uniti alla congrega, abbiamo visto una spettacolo di freak, abbiamo alloggiato all’hotel Cortez, ci siamo recati nei luoghi perduti di Roanoke, abbiamo osservato al declino della democrazia e all’Apocalisse e, infine, abbiamo fatto un viaggio indietro nel tempo fino al 1984. Adesso, per la sua decima stagione, American Horror Story ci porta a Princetown, cittadina sul gelido mare del Massachussets dove le notti nasconde più di un segreto per i malcapitati che arrivano in città.

Ben ritrovati con il secondo episodio di questa prima parte della decima stagione di American Horror Story. Si, avete capito bene, perché lo show quest’anno si sdoppia con una stagione divisa a metà: Red Tide, ambientata vicino al mare, e Death Valley, ambientata nel deserto. Come abbiamo già detto nella precedente recensione (che potete trovare qui), American Horror Story: Double Feature pone delle premesse davvero interessanti, che sembrano ricordare i fasti di un tempo. Purtroppo, è ancora presto per cantare vittoria ma staremo a vedere se Ryan Murphy sia riuscito, finalmente, a correggere il tiro delle passate stagioni.

ATTENZIONE! Questa recensione contiene SPOILER, se quindi non avete ancora visto la puntata vi consigliamo di tornare più tardi.

American Horror Story

L’episodio riprende da dove ci eravamo interrotti, con Harry pronto a tornare a New York con la sua famiglia ma non prima di aver sconsideratamente ingurgitato una pillola di cui non conosce nemmeno la composizione. La prima regola che insegnano a tutti i bambini, qui, finisce dritta giù per lo scarico. Gli effetti della misteriosa pillola nera, che assomiglia terribilmente a una versione allungata della pupù di Mordicchio in Futurama, sono immediati e Harry corre in casa a scrivere l’agognato pilot. Preda di un’ispirazione febbrile, l’uomo non si ferma a un solo episodio completando gran parte della sceneggiatura in poche ore. La situazione crea alcuni disagi in famiglia, tra la gelosia di Alma e la frustrazione di Doris, quest’ultima sconcertata dall’improvvisa pulsione artistica del marito e sicura che abbia fatto uso di qualche droga. Quando Ursula, l’agente di Harry, chiama per annunciare il successo straordinario del pilot e la proposta di Netflix di sottoscrivere un contratto, ogni perplessità, però, scompare.

Notiamo già una piccola crepa nel personaggio di Doris, per nulla inflessibile e moralmente inattaccabile come vorrebbe far credere ma in realtà avara di denaro e successo e invidiosa delle capacità artistiche degli altri membri della famiglia.

In effetti, questo secondo episodio di American Horror Story 10 ci dà modo di capire qualcosa di più sul personaggio di Lily Rabe. La donna cerca di ritagliarsi un ruolo all’interno della famiglia che non sia di semplice madre e moglie. Eppure, come in tanti sembrano volerle ricordare, non è che sia dotata di chissà quale talento ed è per questo motivo che risulta solo in una “donna ordinaria”. Prevedo conseguenze disastrose per l’eterna insoddisfatta Doris. Alma, d’altro canto, decisa a voler diventare primo violino della filarmonica di New York il prima possibile, prenda una pillola nera dalla busta del padre subendo anch’essa un’improvvisa trasformazione. Ma torniamo un secondo ad Harry.

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Passata l’eccitazione iniziale, Harry comincia a manifestare strane emozioni tra cui un’attrazione per il sangue che si manifesta prima con un centrifugato proteico che vi sconsiglio e poi con il succhiare il dito tagliato della moglie.

Recatosi a casa di Austin, questi gli spiega che la pulsione per il sangue è una diretta conseguenza della pillola nera ma nessuno sa a cosa sia dovuto. L’unico modo per liberarsi della fame e assecondarla oppure rinunciare per sempre alla “Musa”. Harry pensa di poterci riuscire ma di fronte a uno schermo bianco e alla mancanza di ispirazione si rende conto che ormai è troppo tardi: il successo è la vera droga e la pillola è solo una siringa attraverso cui iniettarsela. Così, Harry torna a casa di Austin e insieme a lui e Belle esce per la sua prima caccia. I due gli spiegano che la pillola ha questo effetto solo sulla gente talentuosa mentre chi è privo di doti artistiche viene trasformato in un essere pallido e animalesco. La loro dieta consiste in uno spuntino settimanale a base di “reietti della società”, coloro i quali non mancheranno a nessuno e che nessuno vuole.

Dall’altra parte della città, sta avvenendo una conversazione simile tra Mickey (un prostituto del luogo interpretato da Macaulay Culkin) e Tubercolosi Karen. Il primo è un amante del cinema e spera che la pillola possa finalmente cambiargli la vita, la seconda, per quanto vorrebbe dare una svolta alla propria misera esistenza, si rifiuta di diventare come Belle e Austin. Nonostante le suppliche di Karen, Mickey decide comunque di assumere la pillola nera che, effettivamente, risveglia in lui un talento latente che gli permette di completare le diverse sceneggiature mai finite.

Il secondo episodio di American Horror Story 10 rivela qualche informazione in più riguardo la pillola e ai diversi effetti che la riguardano, trasformando alcuni in bestie senza ragione e altri in vampiri talentuosi.

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C’è un messaggio di fondo in questa decima stagione di American Horror Story che, francamente, reputo l’elemento più interessante finora.

Il successo ha un prezzo e il prezzo da pagare è questa trasformazione in succhiasangue che hanno persino bisogno di un ritocco dal dentista (ruolo affidato a Billie Lourde) per essere più letale. Una metafora alquanto azzeccata di quello che, sempre di più, è l’opinione generale che si ha dello showbiz e di Hollywood: dietro quei volti patinati e i vestiti luccicanti, si nascondono “mostri” disposti a tutto pur di mantenere il loro posticino sotto i riflettori. La gente senza talento non merita di rimanere all’interno della società, assumendo, in American Horror Story, tratti bestiali e malvagi. Eppure, chi è davvero cattivo, avido ed egoista si nasconde alla piena luce del giorno. Non solo Belle che si nutre di neonati ma, adesso, anche Harry che fa uno sgarro alla dieta e si concede uno spuntino di troppo sul finire della puntata.

Il povero Mickey è anch’esso vittima della “Musa”, cede al suo fascino dopo una vita in cui nessuno ha creduto in lui fino al punto in cui anche lui ha smesso di farlo. Per Mickey l’unica via di fuga sembra essere la pillola nera, la sua personale porta via dal Matrix. Per Alma, invece, la pillola è solo un gioco, un infantile capriccio di fronte all’improvviso successo del padre. Chi, per ora, sta mantenendo la sua integrità morale è Karen, il personaggio più disprezzato all’interno della cittadina.

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