American Horror Story: Hotel è una delle stagioni più discusse della serie tv antologica di Ryan Murphy. Avevamo parlato in questo articolo di come il regista e sceneggiatore statunitense sia solito “pescare” dalla storia per collegare le sue serie tv a fatti realmente accaduti. Proprio una sequela di fatti realmente accaduti ha ispirato Murphy nella stesura di American Horror Story: Hotel.
L’Hotel Cecil di Los Angeles è un luogo che, a causa dei numerosi fatti di cronaca nera avvenuti lì, è avvolto da un’aura di mistero. Ispirato dalla tragica storia di questo albergo, Murphy ha creato l’Hotel Cortez della quinta stagione di American Horror Story. Tra le mura della struttura costruita nel 1924 negli ultimi ottant’anni sono avvenuti diversi fatti scioccanti.
Nel 1931 un uomo ha ingerito una capsula di veleno chiuso nella sua camera dell’Hotel Cecil.
Secondo alcune testimonianze dell’epoca, alla base del gesto estremo ci sarebbero state le conseguenze del crollo finanziario del ’29. Questa tragedia ha suggerito a Murphy l’idea per la stesura del personaggio di Sally (Sarah Paulson). Ma la storia più famosa e inquietante che vede coinvolto l’Hotel Cecil è assai più recente e ha visto come sfortunata protagonista Elisa Lam.
Elisa Lam era una ragazza di origine canadese ospite della struttura a Los Angeles. La 21enne è stata protagonista nel 2013 di uno dei video più agghiaccianti della storia. Nella ripresa della telecamera di sicurezza di uno degli ascensori dell’hotel si vede Elisa salire tranquilla. Il tono del video cambia quando pochi secondi dopo la giovane si affaccia fuori dalle porte scorrevoli e inizia a dimenarsi verso una presenza invisibile.
Le riprese continuano con Elisa che rientra in ascensore e, dopo essersi sporta per assicurarsi che il suo interlocutore misterioso non si fosse avvicinato, si nasconde spingendo la sua schiena contro il muro. La ragazza è stata trovata morta due settimane dopo, in una cisterna sul tetto dell’Hotel Cecil.
Come nel film Dark Water gli ospiti dell’hotel si erano lamentati per il colore e il sapore dell’acqua dei rubinetti.
È questo l’elemento che ha portato all’agghiacciante scoperta e al rinvenimento del video dell’ascensore, l’ultima apparizione di Elisa prima della sua morte. La tragica storia della ragazza canadese ha fatto il giro del mondo. Dalle indagini è emerso che la giovane era bipolare ma non è chiaro se il disturbo per cui era in cura abbia potuto davvero scatenare allucinazioni così gravi. Anche questa terribile vicenda è stata annoverata tra i suicidi dell’Hotel Cecil.
Alcuni elementi però rimangono avvolti dal mistero. Ad esempio: come ha fatto la giovane ragazza ad arrampicarsi sulla cisterna dell’acqua per lanciarsi dentro? L’agghiacciante vicenda di Elisa Lam è solo una delle drammatiche pagine di un libro spaventoso, quello dell’Hotel Cecil. Un altro caso ricollegabile all’albergo è l’omicidio di Elizabeth Short aka Black Dahlia, che sarebbe avvenuto proprio in una delle stanze dell’edificio maledetto.
Una storia così spaventosamente intrigante da spingere Ryan Murphy a dedicarle un intero episodio della prima stagione di American Horror Story.
L’Hotel Cecil ha inoltre ospitato il serial killer Richard Ramirez, il Night Stalker. Un individuo che si è macchiato di decine di efferati omicidi e che è stato ospite dell’albergo per diverso tempo, tra un assassinio e l’altro. Proprio al Night Stalker è ispirato l’episodio “La Notte del Diavolo” di American Horror Story: Hotel.
La storia dell’hotel di Los Angeles è tanto famosa da aver reso la struttura un’attrazione per i cosiddetti turisti dell’orrore. Superstizioni o meno: chi passerebbe una notte tra quelle mura?