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L’uomo con l’ascia, il serial killer di American Horror Story

American Horror Story

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In American Horror Story ha un volto ben preciso (quello di Danny Houston) e una storia violenta e drammatica, mentre nella realtà il serial killer con l’ascia rimane una figura oscura, mai individuata.

Partiamo dai fatti.

L’assassino, come il suo soprannome suggerisce, uccide le proprie vittime con un’ascia, che spesso appartiene ai poveri malcapitati. Per intrufolarsi nelle case, rimuove con uno scalpello un’asse della porta d’ingresso.

Non si tratta di omicidi volti a una rapina, dato che nulla viene mai rubato dalle case delle vittime.

Il fatto che le vittime stesse siano immigrati italiani o italoamericani suggerisce che possano essere omicidi a sfondo etnico. A questa componente si aggiunge il tema sadico e perfino la mafia, che non manca mai come luogo comune quando ci sono degli italiani coinvolti.

L’uomo con l’ascia rimane nel buio, non è mai stato catturato, o anche solo identificato, e i suoi crimini terminano come sono misteriosamente iniziati.

American Horror Story

Il 13 marzo 1919, una lettera, presumibilmente proprio dell’uomo con l’ascia, è pubblicata su tutti i principali quotidiani. L’uomo afferma che ucciderà ancora 15 minuti dopo la mezzanotte del 19 marzo, ma avrebbe risparmiato qualsiasi luogo con una jazz band che suona. Ecco da dove American Horror Story ha tratto ispirazione per la storia interpretata da Houston. Inutile dire che quella notte ogni sala da ballo era piena oltre ogni capacità massima, così come ogni casa. Nessun omicidio venne commesso quella notte.

Nel corso del periodo di attività del serial killer, ci sono stati alcuni indiziati, primo su tutti Joseph Momfre, ucciso a Los Angeles a colpi di arma da fuoco dalla vedova di Mike Pepitone, l’ultima vittima riconosciuta dell’uomo con l’ascia. Solo che nessun uomo di nome Joseph Momfre è mai stato ucciso a Los Angeles. Questa rimane una leggenda urbana.

Dato che su Axeman si sa così poco, conosciamo le sue vittime.

C’è Joseph Maggio, droghiere, aggredito il 22 maggio 1918 mentre dormiva accanto alla moglie Catherine. Il killer entra nella loro casa e sgozza la coppia con un rasoio, muoiono entrambi subito dopo. Per mascherare la tecnica omicida, si accanisce sui corpi con un’ascia. Prima di fuggire, l’assassino ha il tempo di cambiarsi d’abito.

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Poco dopo, il 27 giugno dello stesso anno, tocca a Louis Besumer e all’amante Harriet Lowe. Entrambi aggrediti con un’ascia, sopravvivono. Addirittura Besumer viene accusato di essere una spia tedesca, mentre la donna non si riprende mai più dall’aggressione.

Anna Schneider, incinta di 8 mesi, ha 28 anni e sta dormendo nel proprio letto nel tardo pomeriggio del 5 agosto. L’uomo con l’ascia le fracassa il cranio, ma sopravvive e due giorni dopo dà alla luce una bambina in salute.

Joseph Romano è un anziano che vive con le nipoti Pauline e Mary Bruno. Svegliate dal trambusto nella camera dello zio, le due sorelle accorrono per trovarlo gravemente ferito alla testa. L’aggressore fugge, ma viene descritto come un uomo dalla carnagione scura e ben piazzato.

Il 10 marzo 1919, si sentono delle grida provenire dalla residenza di Charles Cortimiglia, che vive con la moglie Rosie e la figlioletta di due anni Mary. Hanno tutti ferite gravissime e Mary è morta.

Steve Boca viene aggredito il 10 agosto 1919. Sta dormendo nel proprio letto quando si sveglia e si accorge di una figura che incombe su di lui. Quando rinviene, corre a casa del vicino, ma sviene per le ferite. Non ricorda nulla di ciò che è accaduto.

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C’è poi Sarah Laumann il 3 settembre 1919. Vive da sola ed è un bersaglio facilissimo. Viene rinvenuta con una grave ferita alla testa e diversi denti mancanti, ma sopravvive all’attacco.

Infine tocca a Mike Pepitone, massacrato nella propria camera da letto. La scena del crimine è un vero scenario splatter. Lui è l’ultima vittima dell’uomo con l’ascia.

L’uomo con l’ascia conclude qui la sua macabra carriera, forse muore o placa la sua sete di sangue.

Rimane una figura avvolta nell’ombra alla quale solo American Horror Story è riuscita a caratterizzare a pieno.

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