Season 5 (Hotel):
la Bella, la Bestia e il loro hotel
Ed eccoci arrivati alla quinta stagione di American Horror Story, la quale ci parla di vampiri (o meglio, come ci tiene a specificare l’autore Ryan Murphy, di creature affette da un “antico virus del sangue“). Prima di analizzare il finale, osserviamo per inciso che almeno in questo caso il legame con le storie precedenti, soprattutto con Murder House, è mostrato chiaramente: oltre agli emofili, infatti, nell’hotel troviamo anche alcuni spettri. A quanto pare questo luogo è a sua volta una specie di casa infestata, ma non soltanto.
Forse vi starete chiedendo perchè ho citato una fiaba per descrivere un episodio di American Horror Story… Beh, l’ispirazione mi è venuta pensando al titolo dell’ultima puntata della stagione, “Be our guest“: questo, lo ricorderete, è anche il nome di una famosa canzone del film Disney “La Bella e la Bestia“, intonata da Lumière e dagli altri oggetti animati la sera in cui Belle arriva al castello; l’intento è di darle il benvenuto, ma in una prospettiva inquietante il candelabro e i suoi compagni stanno tentando di convincere una persona innocente a rinchiudersi in un palazzo oscuro insieme a un mostro. Lumière vuole che Belle rimanga perchè solo una fanciulla come lei potrebbe spezzare il maleficio che grava sul castello, e anche se si comporta in modo gentile non si preoccupa affatto del bene dell’ospite: sta semplicemente cercando di trattenerla per usarla come controincantesimo.
L’hotel di American Horror Story assomiglia un po’ a una dimora maledetta, piena di spiriti tormentati e di vere e proprie bestie; ma soprattutto, come Lumière e gli altri hanno bisogno di Belle per tornare umani, così l’hotel non può esistere senza ospiti: a provarlo è per esempio l’ossessione di Sally, che è solita uccidere i clienti dell’albergo per collezionare le loro anime sotto forma di fantasmi e non sentirsi sola. Ovviamente però il suo atteggiamento finisce per essere controproducente allo scopo di attirare più gente possibile, e la soluzione del problema viene trovata soltanto grazie a un colpo di genio di Iris, la quale regala allo spettro un cellulare connesso alle piattaforme sociali più famose (una pernacchia a quanti insistono nel dire che Facebook e simili non tengono compagnia).
Per il resto, il finale ricalca un po’ lo spirito di tutta la stagione: kitsch, assurdo e parecchio “LadyGaghesco“, sebbene la cantante compaia in quest’ultima puntata solo per dare la morte a Liz e poi in una breve scena prima dei titoli di coda; in effetti i dodici episodi di Hotel potrebbero essere un lungo videoclip di quest’artista tutto sommato talentuosa, giudicata troppo spesso in base al suo look strambo.
In definitiva, ci sembra che i creatori di American Horror Story siano partiti da una storia di fantasmi abbastanza canonica in Murder House e si siano spinti sempre più verso gli eccessi, per mezzo dei macabri pazienti del manicomio di Asylum, delle torture indicibili di Delphine in Coven, dei mostri di Freak Show e infine dell’esagerazione senza limiti della Contessa del Cortez Hotel.
Che lo stile eccentrico della quinta stagione piaccia oppure no, dobbiamo riconoscere che nessun’attrice avrebbe saputo incarnarne la follia meglio della signora Germanotta… E a coloro che la considerano solo una gallina vestita da Carnevale consiglio di dare un’occhiata alla foto qui sotto, che ritrae il look da lei sfoggiato per la serata dei Golden Globes: potete vedere che “il pagliaccio“, come la chiamano alcuni, porta un abito dalle forme eleganti, un make-up di classe e riccioli biondi. E’ la Bella e la Bestia insieme.
Comunque, divagazioni a parte, il voto di “Be our guest” è un 8 pulito.
E voi, quali giudizi dareste ai finali di American Horror Story?
Un saluto agli amici di American Horror Story ITALIA !