And Just Like That… Carrie, Miranda e Charlotte sono tornate!
Era da febbraio dello scorso anno, con la conclusione della prima stagione, che stavamo aspettando il momento finalmente arrivato venerdì 23 giugno, quando Sky e Now hanno reso disponibili i primi due episodi della nuova stagione del sequel di Sex And The City, di produzione HBO Max. Un sequel che ha diviso a metà la fanbase della serie madre tra coloro che non vedevano l’ora di ritrovare a distanza di oltre vent’anni Sarah Jessica Parker and friends apprezzandone le nuove avventure e coloro che invece le ritengono un vero e proprio abominio. In entrambi i casi, però, la maggior parte dei fan una chance ad And Just Like That l’ha data. Il responso? Personalmente più No che Sì. Ma prima di giudicare, parliamo degli episodi appena usciti.
And Just Like That 2: la trama dei primi due episodi
La seconda stagione della serie è cominciata senza grandi eventi traumatici, e considerando il modo in cui Darren Star aveva deciso di inaugurare la stagione precedente non era per niente scontato. Avevamo lasciato la serie con Miranda pronta per trasferirsi a Los Angeles con Che e Carrie che bacia appassionatamente Franklyn, il produttore del suo podcast. In Belle per il Met e Il vero affare ritroviamo le protagoniste a poche settimane dagli eventi conclusivi della stagione precedente, ognuna alle prese con le sue paturnie da ormai cinquantenni dell’alta borghesia newyorkese. Partiamo con quelle di Carrie, che dopo ormai un annetto dalla morte di Mr. Big è finalmente pronta per ricominciare. La sua voglia di intraprendere una “storia del giovedì” – aka una storia fatta di solo ed esclusivo sesso – con Franklyn si scontra con quella di lui di estendere la relazione anche agli altri giorni della settimana. Ma quello sui suoi sentimenti non è l’unico dilemma che attanaglia la mente della giornalista, scrittrice e adesso anche podcaster; ce ne sono almeno altri due che non le danno tregua: chi portare come più uno al Met Gala? E soprattutto, fare o non fare uno spot su un prodotto vaginale? Da una donna come Carrie Bradshaw, che ha fatto della vita sessuale sua e delle sue amiche la sua fonte di reddito per decenni, i primi due dilemmi ce li possiamo aspettare tranquillamente, ma il terzo proprio no.
Mentre Carrie affronta la sua vita da ritrovata single, Charlotte è invece alle prese con – oltre al condiviso dubbio sul Met Gala – quella di moglie e madre di due adolescenti. Se nella prima stagione di And Just Like That la vita familiare della più perfettina delle amiche si era concentrata sulle difficoltà connesse alla consapevolezza relativa all’identità di genere di Rock, questa stagione si prospetta molto più incentrata sulla crescita di Lily, che vende un numero abbastanza ingente di costosissimi abiti comprati per lei negli anni da sua madre per pagarsi la tastiera che le serve per comporre la sua musica. Una musica che parla delle difficoltà di crescere e di essere sempre una ragazza precisa e obbediente. Perché solo Charlotte York può essere perfetta come Charlotte York, e capire che le aspettative dei suoi figli possono non coincidere con quelle che lei aveva per loro sarà forse la sua più grande sfida (dopo la conversione all’ebraismo, ovviamente!).
Intanto, mentre a New York le sue amiche sono alle prese con vite ormai in buona parte routinarie, dall’altra parte del Paese Miranda cerca di trovare una sua quotidianità in California. Seguire Che è stata una scelta dettata dal cuore ma la realtà dei fatti consiste, oltre che nell’intesa sessuale e in un sentimento sempre crescente, anche nella difficoltà di crearsi una vita in una città nuova e di trovare un equilibrio in una relazione nella quale Che resta spesso e volentieri la personalità preponderante. Gli alcoolisti anonimi e i gruppi ambientalisti sono un primo passo per ritrovare se stessa e le sue passioni, ma non si può negare il fatto che Miranda stia avendo i suoi problemi e, se posso fare una supposizione, che prima o poi deciderà di tornare all’ovile di New York.
Personaggi secondari e trame non sempre convincenti
Insieme alle tre donne che accompagniamo nei loro dilemmi esistenziali da ormai venticinque anni – si prospetta tra l’altro che la seconda stagione di And Just Like That possa riavvicinare al trio anche Samantha, di cui si sente forte la mancanza – ci sono poi tutte le storyline dei personaggi secondari che abbiamo cominciato a conoscere nella prima stagione e dei quali forse, non me ne vogliate, si potrebbe tranquillamente fare a meno. Seema è in crisi tanto con il fidanzato quanto con il parrucchiere, con le sue buone ragioni in entrambi i casi; Lisa invece ha una suocera ingombrante e cerca di rispettare i suoi altissimi standard di moglie/madre/professionista affermata. In entrambi i casi si tratta di storie poco intriganti condite con un’abbondante dose di salsa “siamo ricche sfondate”. L’unica new entry promossa è attualmente Nya, che affronta con difficoltà e una generosissima quantità di vino la crisi con Andre e la questione della maternità mancata.
Insomma, tra quelle relative alle protagoniste e quelle delle loro nuove amiche, attualmente non ci sono trame in grado di mandare in estasi gli spettatori e di farci dire “Ok, questa serie è il degno prosieguo di Sex And The City“. Anzi. La serie madre è stata innovativa e dirompente, e ha presentato storie che, sia nel contenuto sia nel modo in cui questo è stato trattato, sono state una vera e propria bomba lanciata nel bel mezzo degli anni Novanta. Tutto ciò ovviamente rende il confronto tra Sex And The City ed And Just Like That uno di quelli difficili da vincere per il sequel. Ma mentre la prima stagione di quest’ultimo è stata criticata da molti (me compresa) per aver messo sul piatto forse troppi temi importanti contemporaneamente, cadendo spesso nel tranello di non riuscire a trattarne bene neanche uno, la seconda stagione sembra aver rinunciato anche a questo, cadendo invece nel tranello di (almeno apparentemente) non avere più tanto da dire. E quindi va da sé che il momento più emozionante dei primi due episodi sia stato quello in cui Carrie, avendo avuto problemi con il suo vestito per il Met, decide di indossare quel vestito da sposa con il quale tanto aveva sofferto in passato, dando un ulteriore punto a una ferita che forse era ancora un po’ aperta.
Un livello superiore?
Le trame della 02×01 di And Just Like That sono tutte strettamente legate da un filo conduttore: l’idea di portare le relazioni a un livello superiore. Carrie è indecisa sul da farsi con Franklyn, molto più sicuro di lei riguardo a dove vuole che questo rapporto vada a parare, Miranda si chiede su cosa sia incentrato il rapporto con Che e Charlotte – ormai felicemente sposata da anni – si domanda invece se sia il caso di portare suo marito al Met Gala (eh già, anche i matrimoni hanno un livello superiore). Spoiler: in due casi su tre si decide di restare al livello base. Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: questa serie sta riuscendo a raggiungere il suo livello superiore? Il mio responso per adesso è negativo, livello base anche per And Just Like That. Perché è vero che io continuo ad attendere questa serie con ansia e trepidazione, ma lo faccio più per una mia dipendenza personale che per l’effettiva soddisfazione che gli episodi mi regalano. Ma io continuo ad avere un barlume di speranza: ci sono ancora nove episodi (e l’attesissimo ritorno in scena di Aidan) per cambiare idea.