And Just Like That è stato uno degli spinoff più attesi dell’ultimo periodo. Da quando Sarah Jessica Parker ha pubblicato sul suo profilo Instagram le prime immagini dell’inizio delle riprese, i fan di tutto il mondo hanno cominciato a chiedersi come se la cavassero a cinquant’anni suonati Carrie, Miranda e tutti gli altri. Con il susseguirsi delle settimane sempre più indiscrezioni uscivano allo scoperto: ma Mr.Big ci sarà o non ci sarà? E Samantha? Come verrà giustificata la sua assenza? La sostituiranno con un nuovo personaggio?
L’attesa è terminata a metà dicembre, quando con il primo episodio di And Just Like That abbiamo ritrovato le nostre vecchie amiche e dato una risposta (in alcuni casi davvero definitiva) ai nostri dubbi. Tuttavia quando una cosa è così attesa è inevitabile che si porti dietro una scia di polemiche e discussioni e così in molti hanno definito And Just Like That una delusione, perché non all’altezza di Sex and the City.
Per alleviare, almeno in parte, l’amarezza del pubblico, si potrebbe provare a considerare un diverso punto di vista: se si pensa a And Just Like That come il sequel di Sex and the City, sarà normale metterli a confronto e ci sta che quello che è stato un vero e proprio cult di fine anni Novanta risulti inarrivabile. Se però si desse a questa serie la possibilità di essere considerata uno spin-off vero e proprio, ecco che le cose avrebbero tutto un altro senso.
La sfumatura fra i due termini non è poi così lieve: il sequel è una sorta di nuovo capitolo, quindi si prende una serie e se ne scrive una nuova stagione, ripartendo da dove eravamo rimasti. Lo spin-off invece riprende solo alcuni aspetti di una serie, in questo caso ambientazione e protagonisti, ma si sviluppano trame del tutto nuove.
Un sequel di Sex and the City non sarebbe davvero stato possibile. L’ultimo episodio è andato in onda nel 2004, significa quasi vent’anni fa e, banalmente, il mondo era davvero un posto diverso allora. Inoltre un individuo di cinquant’anni probabilmente stenterebbe a riconoscersi se avesse la possibilità di rivedere com’era la sua vita a trenta. And Just Like That doveva necessariamente sviluppare nuove trame e nuovi linguaggi per poter funzionare. Non è una continuazione, è una serie a se stante in cui ritroviamo le stesse donne che abbiamo conosciuto molto tempo prima, ma alle prese con una vita totalmente diversa.
Lo spin-off a differenza del sequel, ci dà molte possibilità in più. Ci siamo già affezionati ai personaggi, ma adesso li possiamo vedere in nuove situazioni, nuovi mondi, nuove vite. Ad And Just Like That va dato atto di averci restituito i tacchi alti, gli outfit iconici e le battute argute e brillanti, ma ci ha tolto tutto quello che il tempo doveva necessariamente cambiare o quanto meno sbiadire.
L’assenza di Samantha è difficile da digerire, ma sono stati aggiunti personaggi nuovi in cui spicca Che Diaz, persona non binaria, capace di dar voce a concetti che negli anni Novanta non erano così discussi o per lo meno non nelle serie tv. Se Samantha è stata la voce delle donne disinibite, era necessario nel 2021 trovare il modo giusto di essere ancora più inclusivi e quindi liberi. Per questo il personaggio di Che Diaz è fondamentale nella narrazione, come prova lampante che i tempi sono cambiati, si sono evoluti e si sono aggiunte molte nuove sfumature, ma serve ancora qualcuno che parli liberamente di sessualità, a patto che sappia essere qualche volta sfacciato, ma sempre divertente. And Just Like That è uno spin-off: si parla ancora di sesso, ma con una voce nuova.
Miranda sta vivendo la storia forse più straordinaria di tutte, dimostrandosi disposta a mettere di nuovo in discussione la sua intera vita. Certo se si pensa alla Miranda di Sex and the City viene spontaneo chiedersi chi sia questa nuova versione: non era lei ad aver lottato per il suo matrimonio, per la sua famiglia, per quel posto di lavoro nello studio di avvocati più maschilista di New York? E chi è ora questa nuova versione, senza capelli rossi, di nuovo iscritta all’università, che non è più nemmeno sicura di voler invecchiare con Steve? È sempre la stessa, il personaggio non è cambiato, è la solita indipendente, forte e combattiva Miranda che in linea con tutto questo non ha paura di reinventarsi, alla faccia della data di nascita. And Just Like That è uno spin-off: la stessa vecchia Miranda, ma con una vita tutta nuova.
Quante volte abbiamo sentito Charlotte sospirare per la famiglia perfetta nella casa perfetta, durante le sei stagioni di Sex and the City? Avrebbe avuto senso ritrovarla identica vent’anni dopo? Non è meglio guardarla evolversi e migliorarsi, mentre scardina tutti quegli assurdi ideali di perfezione che si è auto imposta per anni, accettando come unica e speciale la famiglia che già ha, con Rose che preferisce farsi chiamare Rock e Harry che quando si agita suda troppo? And Just Like That è uno spin-off: Charlotte non vuole più ciò che desiderava a trent’anni, adesso ce l’ha e sa che non serve una famiglia perfetta, conta solo una famiglia felice.
Abbiamo ancora la stessa Carrie un po’ egocentrica forse, ma sempre disposta a mettere l’amore e l’amicizia al primo posto, ma che senso avrebbe vederla ancora scrivere sugli stessi argomenti, con la stessa voce e lo stesso punto di vista? Adesso collabora ad un podcast in cui, a sorpresa, risulta quasi un po’ a disagio nel parlare di sessualità e ai locali di Manhattan ha sostituito la fisioterapia per i dolori alle anche. A lei forse hanno riservato il capitolo più difficile di tutti, perché ammettiamolo a trent’anni non ci si pensa mai alla morte, ma invecchiando le cose cambiano. Vediamo ancora Carrie struggersi per Big, ma purtroppo non allo stesso modo. And Just Like That è uno spin-off: c’è ancora una Carrie innamorata dell’amore, ma l’amore a cinquant’anni non c’entra niente con quello vissuto a trenta, non ci sono più strategie, ma piccole abitudini quotidiane.
Non si deve avere nostalgia di Sex and the City, perché costituirà per sempre un fermo immagine divertente e appassionante dell’inizio del nuovo millennio. Ma And Just Like That ci parla di come sono diventate quelle donne oggi. Un vecchio film finiva dicendo “Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni”. Ecco, And Just Like That non poteva essere il sequel di Sex and the City perché nessuno può avere a cinquant’anni gli stessi amici che aveva a trenta, né può stare insieme a loro allo stesso modo. Dopo vent’anni si diventa persone completamente diverse e non è possibile ignorarlo. È un’evoluzione, un reinventarsi. In altre parole, è un’occasione.