ATTENZIONE: L’articolo contiene SPOILER su Andor 1×05 e sulle precedenti puntate della serie
Torna l’ormai consueto appuntamento settimanale con Andor, la serie tv tratta dall’universo di Star Wars, distribuita da Disney Plus. Ci eravamo lasciati con Cassian Andor intento a studiare i dettagli del piano dei ribelli, mentre forze dell’impero iniziano a mettersi sulle sue tracce. In questa puntata ritroviamo sostanzialmente la stessa situazione, che piano piano si evolve, mettendo a fuoco maggiormente gli aspetti concettuali che quelli narrativi.
Questo quinto episodio della serie si consuma maggiormente sul piano riflessivo. La trama procede con un incedere molto lento, come un gigante che si sta alzando da terra e ci mette del tempo per stabilizzarsi. L’apparato narrativo, dunque, lascia spazio a quello filosofico che si cela dietro alla serie, e in fondo dietro all’intero franchise, e diversi punti vengono approfonditi in maniera sostanziosa. Andor 1×05 non sarà forse l’episodio in grado di dare il massimo contributo allo svolgimento della trama, ma è ricco di spunti di riflessione e dissemina alcuni concetti che vedremo fiorire con decisione lungo il prosieguo del racconto.
Andor 1×05: ognuno ha la sua ribellione
Nel corso di questa puntata continuano i preparativi del piano dei ribelli, che progettano di attaccare un arsenale imperiale. Nello scorso episodio Cassian Andor si è unito al gruppo, sotto il falso nome di Clem, e ha avuto uno primo, diffidente, impatto coi compagni. Ora la convivenza forzata continua, tra momenti di tensione e piccole aperture. La mira si stringe sui singoli ribelli, che iniziano a essere caratterizzati e finiscono per essere strumentali alla riflessione che porta con sé l’episodio.
Il senso della puntata si racchiude in una battuta di Vel, che dice a Cassian: “Ognuno ha la sua ribellione”. Viene fatta luce sul carattere di questo movimento, sulle motivazioni che spingono i ribelli e sui loro ideali. In questa prima fase di vita, la ribellione si configura, più che come un movimento collettivo, come una somma di percorsi individuali. Ognuno ha le sue ragioni per odiare l’impero e queste vengono man mano esemplificate. Nemik è una sorta di paladino della libertà, un teorico della ribellione che parla apertamente di coscienza politica e di libertà individuale, concetti che sono alla base di un movimento del genere, ma quasi mai affrontati apertamente in Star Wars. Skeen racconta la storia di suo fratello, Gorn ha perso l’amore della sua vita e la fiducia nell’istituzione. Tutti hanno motivazioni individuali per lottare contro l’impero, c’è solo questo a unirli. Cassian ha il denaro, il pagamento che gli è stato promesso per quella missione. Un ideale forse meno onorevole, ma comunque personale e che lo mette sullo stesso piano dei compagni d’armi.
Questi passaggi sono volti a esemplificare il carattere della ribellione. Questo movimento, che di fatto è vitale per lo sviluppo dell’intera trama del franchise di Star Wars, sta trovando in Andor la sua esplicazione teorica. Finora la ribellione è stata una realtà ben definita, esistente e quasi immutabile, costantemente forte e convinta, quasi fosse sospesa nel tempo. Ora stiamo andando alla scoperta delle origini di questa organizzazione e stiamo partendo, più che dall’aspetto pratico, da quello teorico. Anche per questo la serie di Disney Plus si sta muovendo su ritmi molto lenti, perché sta costruendo delle basi concettuali, sta allestendo l’intero background ideologico al movimento che per anni ha portato avanti la narrazione nel franchise di Star Wars mettendo davanti l’azione alla riflessione. Questo episodio non aggiungerà molto alla trama, ma è fondamentale per capire quali sono le vere direttive di Andor, ovvero fornire un sostrato concettuale all’intero universo di Star Wars. Un’operazione davvero ambiziosissima.
Andor 1×05: il destino di Cassian
Iniziamo a intuire con maggiore lucidità anche la possibile traiettoria che assumerà la parabola di Cassian Andor nelle prossime puntate. Il protagonista si è unito al gruppo di ribelli per denaro. La sua intenzione, palesata a più riprese, è quella di portare a termine il lavoro e continuare per la sua strada. Sappiamo già che non sarà così: Cassian finirà per diventare uno dei leader della ribellione come abbiamo visto in Rogue One. Ma come si arriva dall’Andor scontroso e diffidente di oggi a quello speranzoso e convinto del film? Molto probabilmente, almeno nelle prime battute, Cassian si troverà per esigenze esterne a rimanere nella nascente ribellione.
In questa puntata abbiamo visto come le forze dell’impero continuino a stringere la propria forbice su Andor. L’ufficiale imperiale Dedra Meero ha ormai attivato la modalità segugio e si sta sempre più avvicinando a lui, mentre l’ex ispettore Syril, congedato dopo il disastro di Ferrix, è sempre più deciso a vendicarsi dell’uomo che è stato causa del suo disonore. Presto i due arriveranno a Cassian e a questo punto Andor dovrà difendersi e magari riuscirà a farlo proprio con l’aiuto dei compagni con cui adesso sta convivendo a fatica. Portato nella ribellione dal denaro, il protagonista potrebbe rimanerci per salvarsi la vita e quindi finire per credere nei suoi ideali. Sarà interessante capire quale sarà il cammino di “conversione” di Cassian Andor, ma sicuramente i pericoli all’orizzonte che gli si stanno per palesare possono giocare un ruolo importantissimo.
Andor 1×05: grandi macchinazioni
La trama, come detto, procede a ritmi molto lenti e si compone per il momento di piccoli tasselli che lasciano intravedere solo un pezzo del mosaico, ma il disegno intero è tutto da scoprire. Tra gli spunti disseminati dalla puntata troviamo quelli relativi alla delicata situazione di Mon Mothma, la senatrice coinvolta in prima persona nel finanziamento della ribellione. Nello scorso episodio l’abbiamo vista confabulare con Luther Rael, ora invece abbiamo avuto un assaggio dei difficili rapporti familiari, soprattutto con sua figlia. Elementi che possono sembrare accessori, ma che in realtà potrebbero avere un significato molto importante, perché la senatrice si muove già sul filo dell’equilibrio e questi difficili rapporti in casa non fanno che aumentare i fattori di rischio. Alla lunga, la famiglia sembra poter essere un grande ostacolo per Mon Mothma.
Infine, l’ultimo istante della puntata regala una battuta fondamentale di Luther Rael, che impaziente per la missione dell’indomani ammette che quella giornata può essere l’inizio di tutto. Il piano dei ribelli ha calamitato l’attenzione per ben due puntate e potrebbe trovare sfogo nel prossimo episodio, andando a chiudere un altro trittico narrativo dopo quello composto dai primi tre episodi. Le parole di Rael lasciano intendere che la missione che stiamo per vedere passerà alla storia come il primo atto ufficiale della ribellione? Lo scopriremo tra una settimana, quando ci aspetterà anche una bella dose d’azione, elemento completamente mancato in questa puntata.
Andor 1×05 è stata una puntata molto riflessiva, quasi priva di svolgimento narrativo, ma profondamente indicativa. i fili della trama sono ancora difficili da vedere con cura, ma sicuramente iniziano a intravedersi le basi solide che la serie sta costruendo. Per tirare su una casa capace di reggersi in piedi per molti anni occorre costruire con cura le fondamenta: la serie di Disney Plus sta seguendo questo principio, continuando a mostrare grande saggezza e interessanti potenzialità.