ATTENZIONE: L’articolo contiene SPOILER su Andor 1×06 e sul resto degli episodi della serie di Star Wars
Siamo arrivati a metà della nostra avventura con la prima stagione di Andor. La sesta è una puntata fortemente transitoria, che spalanca le porte all’ignoto e porta a compimento alcune trame intessute negli ultimi episodi. Dopo i lunghissimi preparativi, finalmente va in scena il piano dei ribelli di rubare un arsenale imperiale e dopo la tanta riflessione degli ultimi due episodi possiamo goderci un po’ di azione.
In questo episodio assistiamo sostanzialmente a ciò che ci aspettavamo di vedere: Cassian e compagni portano a termine il loro piano, con i soliti imprevisti del caso, e chiudono dunque questa sequenza narrativa che si è articolata dalla puntata quattro a quest’ultima. A pesare di più sono gli attimi finali, che gettano qua e là spunti da approfondire nella seconda metà della serie e fanno sorgere molte più domande di quante risposte abbiamo finora.
Andor 1×06 – Arriva finalmente l’azione
In questa sesta puntata della serie tratta dal franchise di Star Wars si registra un notevole cambio di registro. Come accennato, dopo due episodi molto riflessivi arriva la tanto attesa azione, grande assente nelle ultime battute della produzione di Disney Plus. La puntata scorre a ritmo regolare, i ribelli mettono in atto il loro piano e la costruzione della tensione narrativa è molto valida. Prova superata per Andor, che come nel terzo episodio dimostra di saper gestire con sapienza anche i momenti più adrenalinici, finora sfruttati di meno.
A ciò si aggiunge il favoloso impatto visivo dato dal fenomeno naturale che si verifica ad Aldhani, l’Occhio, che costituisce la copertura per la fuga dei ribelli. Tra sparatorie e balli tribali, la narrazione procede con costanza e la micro trama del piano arriva a compimento in maniera coerente. Stavolta, lo spazio per la riflessione è ridotto al minimo, ma resta, comunque, fondamentale.
Andor 1×06 – L’eredità di Nemik
L’episodio si apre e si chiude con due snodi cruciali, entrambi riguardanti Nemik, personaggio molto più importante di quello che potrebbe sembrare. Il ragazzo, in apertura, torna a parlare di ideali come libertà e partecipazione, teorizzando anche uno step successivo della lotta armata della ribellione, quella che riguarda la legittimità dell’impiego di mercenari come Cassian. I ragionamenti del ribelle sono molto affascinanti e non lasciano indifferente Andor, in cui qualcosa evidentemente sta cominciando a smuoversi.
In chiusura, Nemik rimane vittima di un incidente durante la fuga dalla base imperiale e nonostante venga portato da un medico, questo non può nulla per salvarlo. In eredità, il ragazzo lascia il suo manifesto a Clem, che interdetto lo accetta. Questo può essere un passaggio veramente fondamentale, perché in qualche modo sappiamo che Cassian arriverà a sposare le idee della ribellione e a questo punto sembra probabile che possa farlo proprio grazie alla lettura di questo scritto. Nemik è la persona con cui il protagonista ha stretto maggiormente e si è confrontato di più in queste prime puntate: questo legame e le idee del giovane ribelle potrebbero giocare un ruolo cruciale nell’evoluzione ideologica di Cassian.
Andor 1×06 – I mutamenti di Cassian
Qualcosa, come detto, inizia a smuoversi nel protagonista della serie di Disney Plus. Non sono solo fattori esterni, come l’influenza di Nemik, ma s’intravedono anche degli elementi innati nella personalità di Cassian che sembrano particolarmente aderenti agli ideali ribelli. L’interesse per il prossimo, ad esempio, che Andor nasconde con cura sul fondo della corazza che ha indossato per proteggersi dal mondo esterno, inizia a farsi sempre più palese. Così come valori come la lealtà e la riconoscenza, accompagnati da una giusta dose di cinismo.
Esemplificativo, in tal senso, è il momento in cui giustizia Skeen, che gli ha proposto di fuggire insieme col bottino, tradendo i compagni e abbandonandoli. Cassian rifiuta, un atteggiamento insolito per un mercenario che pensa solo ai soldi, figura che l’aspirante ribelle sta cercando con tutto se stesso di incarnare. C’è tanto di buono in Cassian, lo sappiamo da Rogue One, ma ce ne accorgiamo sempre di più col passare degli episodi. L’ascesa verso il ruolo cruciale che occupa nell’universo narrativo di Star Wars passa per questi piccoli mutamenti, che Andor non manca mai di sottolineare con cura.
Andor 1×06 – Un futuro incerto
Siamo arrivati, dunque, con questa sesta puntata a metà della prima stagione di Andor. Dalla prossima settimana entreremo ufficialmente nella seconda parte della serie di Disney Plus, avvicinandoci così al compimento delle trame disseminate in questa stagione. Manca tanto, ancora, e infatti ci sono molte più domande che risposte in ballo. Con Andor 1×06 siamo arrivati a compimento del secondo trittico narrativo, con la conclusione del piano dei ribelli e una vertigine sui piani futuri.
Non sappiamo bene, a questo punto, come la narrazione continuerà il proprio cammino. Con la squadra decimata dopo la missione, è probabile che Cassian, raccolto il suo compenso, andrà per la sua strada. Nel suo futuro, lo sappiamo già, c’è la ribellione e a questo punto sarà interessante capire come la incrocerà nuovamente. L’ipotesi di una permanenza nella squadra di Vel sembra ormai naufragata, il manifesto di Nemik è invece uno strumento molto più potente a tal proposito, così come le azioni di Syril e Dedra possono giocare un ruolo importante in tal senso.
In questa puntata sono stati accantonati questi due personaggi, entrambi sulle tracce di Cassian dopo il caos di Ferrix. Ora che il piano dei ribelli è stato eseguito, l’attenzione può tornare su loro: magari proprio questa minaccia può ricondurre Andor dalla ribellione, con Luther a tendergli una mano per aiutarlo. Il futuro ora sembra quantomai incerto. Vedremo anche se ritroveremo alcuni personaggi delle prime tre puntate, come ad esempio Bix, troppo importante per essere accantonata. Un ritorno di Cassian su Ferrix potrebbe in tal senso riportare nel mirino questo personaggio, così come alcune dinamiche appena accennate nei primi episodi e dettagli del passato del protagonista.
Tante ipotesi, poche certezze. Possiamo comunque aspettarci che venga mantenuta la suddivisione delle micro trame in trittici narrativi, come avvenuto per i primi sei episodi. Avrebbe senso, anche perché le puntate sono dodici e quindi la costruzione calzerebbe a pennello con l’intero allestimento. Con quest’ottica, dunque, lasciamo un blocco della serie di Star Wars e ci accingiamo a entrare in un altro, il penultimo prima di quello finale, particolarmente importante per indirizzare sui binari giusti i disegni abbozzati in questa prima metà di stagione.