Il gore, tipico del cinema splatter, è un sotto-genere cinematografico del cinema horror. È basato sugli effetti speciali, e in particolare quelli che rendono in scena lo schizzare del sangue o la lacerazione dei corpi umani. Gli anime d’azione nel genere gore si concentrano molto sulla violenza piena di budella, sangue, teste che rotolano e cose spaventose.
Se pensi che il tuo cuore possa sopportarlo, dai un’occhiata a questo elenco degli 8 anime più gore di sempre.
1) Devilman Crybaby
Devilman Crybaby (di cui trovi qui la nostra recensione) è un anime del 2018 basato sul manga Devilman di Gō Nagai. Questa serie segue un giovane, Akira Fudo, che dopo essere stato posseduto dal demone Amon acquisisce poteri demoniaci ma mantiene la sua umanità. Ora, come Devilman, Akira si trova ad affrontare un mondo popolato da demoni che minacciano di distruggere l’umanità. La serie è nota per la sua rappresentazione esplicita della violenza. Le scene di combattimenti tra demoni e umani e le sequenze di morte sono illustrate in modo crudo e realistico.
L’anime non esita a mostrare il sangue e le mutilazioni, e l’identità da anime gore è preponderante. Oltre alla violenza grafica, l’anime esplora tematiche come il conflitto interiore, la perdita, la corruzione e il sacrificio. La narrazione esamina la natura umana e l’eterna lotta tra il bene e il male. La regia di Masaaki Yuasa poi conferisce a questa rivisitazione del Devilman nagaiano un aspetto unico. L’uso di colori vivaci, movimenti fluidi e animazioni espressive contribuiscono a creare un’esperienza visiva coinvolgente e disturbante.
2) Genocyber
Genocyber è anch’esso un anime gore diventato noto per la sua estrema violenza e per le numerose scene di sangue. La serie è stata prodotta nel 1994 e diretta da Koichi Ohata. La trama è incentrata su un progetto scientifico segreto che mira a creare un’arma biologica conosciuta come “Genocyber”. La storia segue le vicende di Ryu, una ragazza il cui corpo è stato usato per il progetto Genocyber. Dopo essere stato sottoposto a esperimenti dolorosi, il potere di Genocyber si risveglia in Ryu, scatenando una serie di eventi catastrofici. La serie si sofferma su temi disturbanti, inclusi l’abuso scientifico, l’alienazione sociale e la disumanizzazione. Noto per il suo stile visivo cupo e decadente, che contribuisce a creare un’atmosfera claustrofobica, l’anime non è adatto a tutto il pubblico a causa della sua natura estremamente violenta e le tematiche “spinte”.
3) Higurashi
Higurashi no Naku Koro ni è un anime di genere horror psicologico e mistero, basato su una serie di visual novel giapponesi. Sebbene non sia esclusivamente classificato come “anime gore”, contiene elementi di violenza grafica e scene disturbanti che contribuiscono al suo tono cupo e inquietante. La trama ruota attorno al tranquillo villaggio di Hinamizawa durante l’estate del 1983. Il protagonista, Keiichi Maebara, si trasferisce in questo villaggio e si imbatte in una serie di eventi misteriosi. Le morti violente e le situazioni disturbanti sono spesso rappresentate in modo esplicito, contribuendo a creare un’atmosfera di tensione. Tuttavia, l’aspetto più rilevante di Higurashi è la sua abilità nel creare suspense e nel giocare con le aspettative dello spettatore. Il costante cambiamento di prospettiva e la narrazione non lineare si aggiungono al senso di confusione e disorientamento che caratterizza l’anime.
4) Chainsaw Man
Tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Tatsuki Fujimoto, l’anime di Chainsaw Man ha spopolato con estrema rapidità per il suo stile crudele, dark e surreale. Insomma, per la sua identità da anime gore. Con una prima stagione uscita verso la fine del 2022 e una seconda forse in produzione, andiamo a vedere i punti salienti che definiscono quest’opera di genere gore. Come il manga, anche l’anime è ricco di scene di violenza grafica, con combattimenti cruenti, mutilazioni e morti crude.
Chainsaw Man crea un’atmosfera cupa e disperata, in cui il protagonista, Denji, lotta per sopravvivere in un mondo dominato dai demoni. Grande senso di cinismo e distacco caratterizzano tutti i personaggi, persino quelli che più allegri e spensierati con il suddetto Denji e Power. Oltre alla violenza fisica, ci si interroga su temi legati alla psicologia umana e all’oscurità interiore dei personaggi. Denji è costretto a confrontarsi con le sue paure, i suoi desideri e le sue debolezze, mentre affronta avversità sempre più gravi.
5) Tokyo Ghoul
Un altro anime molto popolare ad avere una storia piuttosto sinistra è Tokyo Ghoul. Un giovane, Ken Kaneki, finisce per diventare uno dei temibili Ghoul, creature che si nutrono di carne umana. Le scene in cui si cibano delle loro vittime sono spesso disturbanti e viscerali. La serie esplora le implicazioni morali e psicologiche di questo comportamento, aggiungendo un livello di profondità al tema del cannibalismo. Molte trasformazioni e poteri dei ghoul comportano cambiamenti fisici estremi. Questi cambiamenti includono la crescita di appendici, la deformazione del corpo e la perdita di umanità. Il body horror è un elemento prominente nell’anime, e crea una sensazione di disagio e repulsione negli spettatori. Anche i temi trattati, come l’alienazione, la lotta per l’identità e la corruzione del potere, contribuiscono a creare un ambiente cupo e inquietante. Senza dubbi, uno dei miglior anime gore di questa generazione.
6) Neon Genesis Evangelion
Neon Genesis Evangelion (che puoi recuperare in streaming qui su Netflix) è un anime noto per il suo stile psicologico e fantascientifico, ma presenta anche elementi più tipici del gore. La serie affronta temi complessi e oscuri, tra cui la solitudine, la depressione, l’identità e la disperazione umana, ma non si concentra principalmente sulla violenza esplicita. La storia si svolge in un mondo post-apocalittico in cui l’umanità è minacciata dagli Angeli, creature extraterrestri, e viene difesa dagli Evangelion, robot guidati da giovani piloti.
La serie esplora le vite dei piloti degli Eva, in particolare del protagonista Shinji Ikari, mentre affrontano sia le minacce esterne degli Angeli che i loro conflitti interiori. Assistiamo alla loro lenta discesa nella follia e nella disperazione. Shinji, in particolare, affronta una serie di esperienze traumatiche e la sua lotta con la propria identità e il suo senso di autovalutazione diventano più intensi man mano che la serie procede.
7) L’attacco dei giganti
Probabilmente non servono presentazioni per l’opera che, nell’ultimo decennio, ha saputo crearsi una vastissima rete di fan accaniti, portando al proprio mulino anche appassionati neofiti. L’attacco dei giganti (qui la nostra recensione del finalissimo) è un anime che punta molto sulla spettacolarità delle battaglie tra gli umani e i giganti, quasi sempre letali. Gli scontri sono caratterizzati da azioni brutali, mutilazioni e morte sia da parte dei giganti che degli umani. Attack on Titan non esita a mostrare la morte dei personaggi, spesso in modo crudo e senza censure. Le scene di distruzione delle città e delle comunità sono spesso intense e drammatiche, con corpi dilaniati ed edifici in rovina. La natura stessa dei giganti, che si nutrono degli umani, porta a scene di cannibalismo e violenza estrema. Le rappresentazioni dei giganti che divorano le persone sono disturbanti e contribuiscono all’atmosfera cupa dell’anime.
8) Parasyte
Parasyte è un anime basato sul manga di Hitoshi Iwaaki, noto per il suo contenuto gore e disturbante. La storia prende il via dopo che la Terra è stata invasa da dei parassiti alieni che si infiltrano nei corpi umani e si nutrono di altri esseri umani. Ovviamente la violenza estrema e cruda sarà all’ordine del giorno per il protagonista Shinichi Izumi, costretto a convivere con un parassita entratogli nella mano destra che battezzerà Destry. I parassiti mostrano una totale mancanza di empatia o compassione mentre commettono atti orribili contro gli esseri umani, inclusi strazi, mutilazioni e omicidi brutali. La profondità è evidente in ciò che si cerca di esplorare, ovvero l’umanità, l’identità e la convivenza. Molti personaggi si trovano a confrontarsi con la propria umanità e a interrogarsi sulla natura dei parassiti e sulla loro relazione con gli esseri umani.