“È un’avventura unica con la musica
LA, SI, DO, RE, MI, FA
Se ogni nota risuonerà
Sali Doremì su per questa scala magica
And your heart will always be free
Certo Doremì devi ancora fare pratica
Sei soltanto all’ABC
È un’avventura unica con la musica“
Correva l’anno 2002, e per la prima volta in assoluto Italia Uno trasmetteva l’anime Magica Doremì. Basta un nome, il testo della sigla e subito riecheggia nella mente la voce di Cristina D’Avena, mentre scorrono le immagini della streghetta Doremì, della strega trasformata in ranocchia Raganella, del negozio di magia e di tutte le variopinte trasformazioni delle protagoniste in streghette, con le note sempre pronte. Un tuffo nel passato. E dopo le scene, i nomi dei protagonisti e la sigla, arrivano i ricordi legati a quei pomeriggi passati davanti alla tv, aspettando un nuovo episodio, aspettando di credere ancora una volta che la magia esiste davvero, e sta nelle piccole cose.
Questo anime di Toei Animation è uno dei più famosi e popolari i tutto il mondo, che ha lanciato una moda e influenzato intere generazioni. Ed è stato proprio questo il nostalgico spunto che ha dato vita alla Toei Animation per la creazione dell’ultimo film in occasione dell’anniversario di 20 anni della saga: Alla ricerca di Magica Doremì. Le protagoniste sono Sora Nagase, una studentessa universitaria di 22 anni; Mire Yoshizuki, 27 anni, un’impiegata di Tokyo; Reika Kawatani, una lavoratrice part-time di 20 anni e aspirante pittrice. Il punto comune che lega le tre ragazze, che differiscono per età e circostanze, è che rappresentano le generazioni che hanno visto la serie televisiva Magica Doremì da bambini. Così inizia il loro viaggio all’insegna della magia e della musica.
Per la maggior parte di noi, dire infanzia e dire Magica Doremì è la stessa cosa.
Il titolo originale è Ojamajo Doremi, ovvero “La strega pasticciona Doremi” che ben si adatta in effetti a riassumere l’indole imbranata della protagonista che si trovava sempre a combinare guai a cui poi doveva in qualche modo porre rimedio. Ma ricapitoliamo un attimo la trama di questo anime di Italia Uno che in effetti nel corso delle stagioni si fa intricata con l’aggiunta di nuovi personaggi e storyline.
Doremì è una bambina di 8 anni, appassionata di streghe e incantesimi. Un giorno, senza volerlo, si imbatte nel negozio di magia che si nascondeva da tempo in città. Dentro incontra la proprietaria, Eufonia che la protagonista capisce subito essere una strega. Così senza sapere cosa provocherà la sua dichiarazione, grida ad alta voce che Eufonia è una strega. La donna si trasforma in una ranocchia: Raganella. Quest’ultima decide allora di rendere Doremì un’apprendista strega così che, dopo aver superato gli esami del mondo magico, potrà aiutarla a invertire l’incantesimo.
A quest’avventura si uniscono presto le due compagne di classe Melody e Sinfony. Grazie ai Jingle-Set tutte e tre riusciranno a trasformarsi ed esercitarsi per superare gli esami di apprendistato. Nel corso delle stagioni si aggiungeranno diversi personaggi: prima tra tutte Bibì, la sorella minore di Doremì che si dimostra però più responsabile e anche più portata per gli incantesimi. E soprattutto, Lullaby e Mindy (nella terza stagione) e la piccola Hanna, figlia della regina delle streghe. Dapprima neonata, sarà accudita dalle apprendiste e poi – cresciuta in fretta – nella quarta stagione diventerà anche lei apprendista.
Ma ancora, saranno diversi gli stregoni e le streghe che tenteranno di frapporsi tra le ragazze e il loro sogno e che ne ostacoleranno il diploma. Capiterà spesso che le protagoniste saranno costrette a rinunciare alla magia per un bene superiore, ma alla fine il loro altruismo sarà sempre premiato.
La particolarità di questa saga di Toei Animation è che queste ragazze non combattono il male o qualche nemico ben preciso: nonostante si scontrino spesso con l’ex regina delle streghe, che tenta di usurpare il trono e indebolire la piccola Hanna, è difficile considerarla una vera e propria antagonista. Soprattutto dal momento che alla fine viene rappresentata molto più come una vittima da soccorrere che non una mente diabolica. Doremì e le altre hanno a che fare con problemi “quotidiani”: devono superare esami magici e aiutare tutti i loro compagni di scuola a superare le sfide di tutti i giorni e quei disagi che l’adolescenza porta con sé. E in effetti, è come se – attraverso i personaggi secondari – Doremì e le sue amiche cercassero di aiutare anche noi che guardavamo questo anime.
L’amicizia, tema centrale nel cartone di Italia Uno, è sempre stato uno degli ingredienti fondamentali che ha saputo insegnarci tanto e mostrarci l’importanza di essere sinceri e gentili con il prossimo. Ogni puntata nascondeva un messaggio che anche i più piccoli hanno assorbito e fatto proprio. Investiti da quelle musiche, risate, sentimenti e magia ci siamo sentiti tutti trasportati in un universo nuovo, fantasioso e dove tutto è possibile. Anche superare quelle paure che nella vita vera ci paralizzavano.
Magica Doremì è stato un tassello fondamentale dell’infanzia di molti di noi. Ha saputo colorare le nostre giornate con la gioia e la simpatia delle sue protagoniste. Noi, bambini cresciuti con Doremì, non abbiamo mai smesso di sognare di diventare come lei e di unirci al suo gruppo di streghette. Noi continuiamo a portare nel cuore quelle note e quelle avventure, senza mai essere troppo grandi per la magica Doremì.