2) Death Note, uno dei migliori anime da vedere della storia
Death Note è uno degli anime più iconici e acclamati del panorama giapponese e tra quelli che ha conquistato maggiormente anche il mercato occidentale. Sono stati fatti diversi adattamenti live-action tratti dall’anime, a sua volta tratto dal manga scritto Tsugumi Ōba e disegnato da Takeshi Obata ma nessuno è stato in grado di traslare adeguatamente la complessità dei personaggi e le loro ambiguità.
La storia ruota attorno a Light Yagami, un brillante studente delle superiori che trova un misterioso quaderno chiamato, appunto, “Death Note”. Il quaderno, legato indissolubilmente a un dio della morte (Shinigami) chiamato Ryuk, ha il potere di uccidere chiunque semplicemente scrivendo il loro nome mentre si ha in mente il loro volto. Inizialmente scettico, Light presto si rende conto che il potere del Death Note è più reale di quanto immaginasse e decide di usarlo per “pulire” il mondo dai criminali. Nel suo ruolo di vigilante, con la doppia identità di Kira, Light diventa sempre più dipendente dal potere concessogli dal Death Note, trasformandosi presto in uno psicopatico con manie onnipotenti.
Light Yagami è convinto di agire per il bene dell’umanità, eliminando coloro che considera malvagi.
Eppure il suo senso di giustizia è fortemente soggettivo e contorto, cosicché il neo despota inizia a uccidere non solo criminali ma anche chiunque osi opporsi al suo regime di terrore. Da studente modello a dittatore crudele. La trasformazione di Ligth pone una domanda fondamentale: fino a che punto è giustificabile l’uso del potere per perseguire il bene comune?
L’elemento di tensione e intrigo è amplificato dall’introduzione di L, un enigmatico e brillante detective che si pone l’obiettivo di catturare Kira. La battaglia mentale tra Light e L è uno degli aspetti più avvincenti dell’anime Entrambi i personaggi sono incredibilmente intelligenti e determinati oltre ad approfondire ulteriormente lo spinoso tema della giustizia. L, infatti, come rappresentante della giustizia legale entra in contrasto netto con l’approccio radicale di Light. Ryuk, a sua volta, aggiunge un elemento filosofico alla discussione. La sua indifferenza morale e il suo desiderio di intrattenimento contrastano fortemente con la serietà delle azioni di Light, ricordando agli spettatori che il potere del Death Note è, in ultima analisi, un gioco per i dei della morte.
3) Tokyo Ghoul
Anche stavolta partiamo di un anime famosissimo in Giappone così come nel mondo occidentale. Tokyo Ghoul segue le vicende di Ken Kaneki (personaggio anime che ha sedotto i suoi fan, insieme a questi 4), un giovane studente universitario appassionato di letteratura la cui vita cambia drasticamente quando, durante un appuntamento con una ragazza di nome Rize Kamishiro, scopre che lei è in realtà un ghoul, una creatura che si nutre di carne umana. Kaneki viene gravemente ferito durante l’attacco, ma viene salvato grazie a un trapianto di organi di Rize stessa, che lo trasforma in un ibrido metà umano e metà ghoul.
Fin dall’inizio dell’anime è evidente come Tokyo Ghoul (disponibile sul catalogo Prime Video qui) sfidi drasticamente gli stereotipi e le convenzioni più tradizionali. I ghoul, pur essendo predatori umani, non sono ritratti come malvagi. Molti di loro sono presentati come individui complessi con sentimenti e relazioni, costretti a fare cose orribili per sopravvivere. Come certi vampiri moderni, anche i ghoul quindi vengono decisamente romanticizzati sottolineandone la natura tormentata e il loro ruolo di outcasts nella società.
Ken Kaneki, il protagonista, evolve da un giovane insicuro e vulnerabile a una figura potente e determinata. Prima affrontando le sue paure e poi accettando la sua identità di ghoul.
L’anime esplora la dualità della natura umana partendo proprio dalla trasformazione del protagonista. L’evento inaspettato e traumatico lo costringe a confrontarsi con il lato oscuro della sua nuova esistenza. In questo modo Kaneki cerca costantemente di trovare un equilibrio tra il desiderio di rimanere umano e la necessità di nutrirsi di carne umana. Non solo. La presenza dei ghoul, mostri emarginati dalla società e perseguitati dagli umani, permette di riflettere molto anche sul tema dellla discriminazione. Tokyo Ghoul offre, in questo modo, una critica sottile ma potente su come la paura e l’ignoranza possano portare all’odio e alla violenza.