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6 personaggi degli anime che hanno subito uno stravolgimento etico

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Attenzione, il seguente articolo contiene spoiler.

Trame sorprendentemente originali, caratterizzazioni psicologiche superlative, personaggi vividi e avvincenti (Vegeta, Sasuke e molti altri ancora). Questi sono soltanto alcuni degli ingredienti principali del successo, oramai in costante crescita, degli anime. Ci lasciano col fiato sospeso, ci entusiasmano, ci divertono.

Alcune di queste fantastiche opere è in grado di toccare vette di narrazione altissime e impareggiabili. Molte generazioni sono cresciute con i grandi classici del passato come Ken Il Guerriero, Dragon Ball, I Cavalieri Dello Zodiaco o L’Uomo Tigre. Show formidabili il cui posto nel nostro cuore viene via via preso da altri spettacolari anime capaci di avvicendarsi con le produzioni della vecchia guardia collocandosi tra le primissime posizioni dei favori degli spettatori.

E così, nasce lo stupefacente Fullmetal Alchimist, il visionario Neon Genesis Evangelion, l’intrigante Death Note o lo strampalato Le Bizzarre Avventure Di Jojo.

Alcuni animati egregiamente, basti pensare al divertentissimo One-Punch Man, altri lunghissimi come l’interminabile One Piece ancora in sviluppo nonostante gli oltre ottocento episodi trasmessi.

Tuttavia, più che una disamina minuziosa sulla storia o sulle trame delle saghe giapponesi in questione, il nostro articolo di oggi si concentrerà sui personaggi.

Più specificatamente, su alcune delle più memorabili e scioccanti trasformazioni morali che coinvolgono i personaggi scelti in questa sede.

Da buoni a cattivi e viceversa, dunque, vi proponiamo sei personaggi degli anime che hanno subito uno stravolgimento etico (e, in alcuni casi, c’è da dire anche epico).

6. Vegeta – Dragon Ball

Quando pensiamo al passaggio dal male al bene, inevitabilmente i nostri ricordi veleggiano verso l’emozionante conversione del principe dei Saiyan. (10 motivi per amare Vegeta)

Vegeta

Giunto sulla Terra con l’obiettivo di conquistarla e di vendicare l’affronto subito da Goku, Saiyan ormai trapiantato sul nostro pianeta al punto tale da difenderlo a ogni costo, Vegeta è uno dei personaggi più amati di Dragon Ball e non solo.

Vegeta è cattivo, Vegeta è spietato, Vegeta agisce senza alcuno scrupolo

Nonostante tutto, Goku, sempre pronto a superare i propri limiti e alla continua ricerca di avversari duri da sconfiggere, è il primo a prodigarsi a suo favore.

Dopo che Jirobai, tagliando la coda di Vegeta scimmione, riporta il Saijan ai connotati originali, Crilin, in procinto di trafiggerlo con la spada, viene fermato proprio da Goku che, così, decide di risparmiargli la vita. Un atto che, evidentemente, Vegeta non dimenticherà così facilmente.

Tuttavia, l’empatia coi terrestri avrà inizio a seguito di un ulteriore gesto di magnanimità perpetrato nei suoi confronti: sconfitto da Freezer sul pianeta Namecc, verrà infatti riportato in vita grazie alle sfere del drago, da lui inseguite per immemore tempo col “semplice” scopo di diventare immortale.

Successivamente Vegeta salverà Goku da C19, gli suggerirà di utilizzare l’energia sferica per abbattere Kid Bu, sposerà Bulma con la quale avrà due figli.

Il suo percorso di smacchiamento dell’anima è compiuto e, nel momento in cui si chiederà al drago Polunga di far resuscitare tutti i caduti eccetto i malvagi, anche Vegeta ritornerà in vita.

Ormai il principe dei Saijan è considerato a tutti gli effetti un puro di cuore.

5. Eren – Attack On Titan

Stiamo parlando di uno degli anime più apprezzati degli ultimi anni. Grafica accattivante, inaspettati colpi di scena, capovolgimenti di trama imprevisti, salti temporali da urlo, immagini brutali non adatte agli stomaci più deboli.

Il suo protagonista è già entrato di diritto nella storia degli anime: si tratta del giovane Eren Yeager la cui metamorfosi in distruttore senza pietà nasce da ferite profondissime e verità nascoste, clamorosamente scoperchiate.

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Personaggio di un’intensità pazzesca; cupo, spesso imbronciato, pieno di rabbia repressa (che, evidentemente, riuscirà a sfogare senza battere ciglio). Passionale, curioso, impulsivo, la sua vita è determinata dall’eterno desiderio di salvare l’umanità.

Eren è un sognatore, un rivoluzionario, un sobillatore; già da ragazzo palesa atteggiamenti di ardimento e violenza. Ama i propri compagni e farebbe di tutto pur di difenderli.

Aver assistito alla tragica e barbarica morte della madre per mano di un gigante lo ha segnato nel profondo. Da allora il suo unico obiettivo è vendicare la madre e l’umanità contro la follia incontenibile dei titani che rappresentano, dunque, la sua nemesi principale.

Odia i giganti, sterminatori dell’umanità e carnefici della propria madre. Non fosse altro, però, che lui stesso scoprirà di essere uno di loro, per giunta estremamente forte con poteri illimitati come quello della Coordinata che gli consentirà di gestire le menti dei titani non senzienti.

In seguito, verrà a conoscenza che la sua natura da gigante è in realtà figlia di un esperimento scientifico risalente a quando il padre gli iniettò in tenera età un particolare siero; genitore, poi, divorato dallo stesso Eren che, tuttavia, non ne conserva il ricordo, assorbendone i suoi poteri.

Il castello di certezze di Eren crollerà nel momento in cui scoprirà l’esistenza di un mondo intero al di là delle mura che proteggono la propria isola e che gli uomini non sono poi così buoni come sembra, avendo sfruttato per decenni il potere dei giganti come armi da utilizzare in sanguinosi conflitti.

La determinazione che lo aveva contraddistinto finora nell’opporsi ai famigerati giganti rimarrà la stessa di sempre, ma cambierà semplicemente obiettivo, in una svolta cruenta tanto quanto sorprendente. Le sue priorità sono, dunque, mutate: è l’umanità adesso il suo nemico.

Distruggere il mondo, raderlo al suolo per un nuovo pacifico inizio sarà il suo unico scopo. E ci proverà attraverso una furia inarrestabile, calpestando chiunque si metterà di fronte al suo cammino.

La sua trasformazione non più solo fisica, ma emotiva è compiuta.

Sterminerà gran parte della popolazione mondiale, diventando uno dei personaggi degli anime più feroci di sempre. Un omicida di massa, in pratica un vero e proprio genocida.

Eren cambia modello di morale. Lo stravolgimento etico e fisico è catartico.

Fuori controllo, la duplice personalità del protagonista, splittata tra umano e gigante rende l’anime mostruosamente affascinante.

4. Nico Robin – One Piece

Non crediamo ci sia bisogno di lunghe presentazioni per questo iconico prodotto; One Piece è semplicemente l’anime più venduto e più lungo di sempre.

Nico Robin è un personaggio strutturato magnificamente.

La conosciamo a capo dell’organizzazione criminale Baroque Works. Ironica, diffidente, schiva, per via del suo passato burrascoso e turbolento.

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Archeologa di professione, è l’unica in grado di leggere i Poignee Griffe. Curiosa fino all’inverosimile, il suo intento principale è scoprire il mistero che da sempre avvolge i Cento anni del grande vuoto.

Perennemente perseguitata dal Governo, Nico Robin è tristemente abituata ai doppiogiochisti, ai voltagabbana e ai continui tradimenti di amici e confidenti.

La sua vita non è mai stata semplice. E continua a non esserlo.

La discendente dei diavoli, questo l’epiteto attribuitole dai poteri forti, ha ingerito in passato un frutto del diavolo Fior Fior. Lei è capace, infatti, di duplicare nello spazio parti del proprio corpo, come braccia, gambe, ma soprattutto orecchie con le quali è in grado di origliare altrove i segreti dei propri nemici.

Amante delle circostanze macabre e grottesche, sulle quali piace riderci su, Nico Robin è uno dei personaggi più arguti e intelligenti della saga piratesca di fantasia One Piece.

Dopo aver collaborato col crudele Crocodile, verrà salvata dalle sue grinfie proprio da Rufy, il protagonista dell’anime. Di lì a poco scopriremo, con tanto di sorpresa, che Nico Robin si è unita alla sua ciurma divenendone parte integrante.

Inizialmente restia a fraternizzare coi membri dell’imbarcazione, col tempo riuscirà persino ad affezionarsene.

3. Griffith – Berserck

Mamma mia Griffith cosa hai fatto! Mamma mia Griffith cosa sei diventato!

In verità, l’affascinante e carismatico protagonista di Berserk, anime ambientato in un mondo medioevale di ispirazione fantasy, non è mai stato un tenero simpaticone. Pieno di sé, atteggiamento da superiore, egocentrico.

Volitivo, coraggioso, dotato di estrema intelligenza. Il suo sogno è sempre stato quello di instaurare un proprio regno e la sua sfrenata ambizione lo condurrà a una metamorfosi orribile: da semplice soldato di ventura ricco di ideali e buoni propositi a sadico conquistatore e traditore dei propri compagni.

A capo dell’Armata dei Falchi, il gruppo di mercenari, impreziosito dal nuovo componente, lo strepitoso guerriero Gatsu, inizia a godere delle simpatie del re delle Midlands.

Il repentino cambio di rotta della trama è segnato da due eventi determinanti: il successo di Gatsu nel duello contro Griffith e il rapporto carnale tra quest’ultimo e Charlotte.

Torturato e dilaniato brutalmente per un anno intero, a seguito del vano tentativo di suicidio, Griffith sveglierà inavvertitamente il bejelit, vale a dire il malefico ciondolo, in suo possesso sin da bambino, che comincerà a influenzarlo fino a fargli perdere il lume della ragione.

Disperato, distrutto, mutilato; liberato il bejelit, Griffith, circondato dagli arcidemoni e divenuto Phemt, membro della mano di Dio, abbatterà la sua collera su chiunque ostacolerà il suo cammino. Sconfiggerà amici e nemici, si renderà atroce artefice dello stupro ai danni di Casca, inaugurerà un’orribile carneficina senza precedenti.

Inizierà, dunque, a camminare sui cadaveri come la visione di lui bambino gli aveva mostrato.

Il sangue scorrerà inesorabile fino al compimento del suo desiderio più recondito, il nuovo regno con Falconia come capitale (I 10 colpi di scena più agghiaccianti nella storia degli anime).

Il bejelit, incantato pendente scarlatto ed essere senziente sovrannaturale che pochi sono in grado di attivare, ha definitivamente preso possesso della sua anima o, semplicemente, aiuta Griffith a far emergere tutto ciò che ha sempre covato nella propria vita.

Griffith, dunque, si trasforma in uno sfrenato e satrapico sterminatore. Una metamorfosi angosciante che lo innalza a uno dei villain più temibili, crudeli e violenti di sempre.

2. Kaneki – Tokyo Ghoul

Magari non proprio l’anime più acclamato del momento, ma il suo protagonista, Kaneki, resta un personaggio senza tempo.

Amante della letteratura, studente provetto, timido, riservato. In moltissimi sono gli spettatori in grado di immedesimarsi in lui.

Inizialmente buono, innocuo, Kaneki è spesso vittima ingiusta di bullismo. Tutto il suo retaggio sommato all’epifania ghoul esploderà in una cattiveria quasi innata che lo condurrà a compiere efferate gesta di cui rimarrà, comunque, sempre consapevole in una commovente altalena tra sensi di colpa e atroce vendetta.

A Kaneki piace starsene per i fatti suoi, è un ragazzo remissivo, umile. Non ama dare confidenza a nessuno se non a Hide, il suo migliore amico.

Terrorizzato dal rimanere solo, egoisticamente fa di tutto per proteggere e farsi amare dalle persone a lui più care, soprattutto dopo la scomparsa della madre alla quale era molto legato e che gli ha impartito educazione e disciplina.

Trapiantati in lui gli organi di Rize, un ghoul, diventa, così, metà umano e metà mostro, il che gli rende la vita dannatamente complicata.

La sua coscienza e il suo naturale background di essere umano gli impediscono di nutrirsi di carne umana, sebbene un ghoul non possa sopravviverne senza.

Solamente dopo le torture subite da Yomoro (scena raccapricciante e senza dubbio disturbante), Kaneki accetta la sua nuova natura modificando radicalmente carattere e personalità (ma anche aspetto fisico con i capelli platinati emblema della sua definitiva metamorfosi).

Pur rimanendo leale e benevolo con i suoi amici, l’atteggiamento coi nemici è spietato, brutale, sanguinario.

La legge del più forte, per cui i deboli devono soccombere dinanzi ai potenti, è il suo nuovo stile di vita, il suo credo.

La sua discesa, in verità non proprio così inaspettata visto l’ineccepibile ritratto iniziale, verso la follia lo porta al cannibalismo più spinto, conducendolo persino ad attaccare i propri compagni.

La sua instabilità è ormai sotto gli occhi di tutti.

Kaneki, imprigionato in questa inesorabile condizione schizofrenica che ci porta persino a nutrire pietà ed empatia nei suoi confronti, risulta avere una delle più ammirevoli caratterizzazioni tra gli anime degli ultimi anni.

1. Sasuke – Naruto

Che dire ragazzi, chiudiamo in bellezza con un personaggio famoso al pari di Vegeta!

Sasuke incarna perfettamente le caratteristiche di cui avevamo bisogno. Da buono si converte al lato oscuro in un tragitto che lo porterà nuovamente sulla retta via quando Naruto, dopo i terribili crimini di cui si è macchiato, lo perdonerà.

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Le motivazioni che spingono Sasuke a compiere le sue tragiche scelte sono davvero epiche e sensazionali (potrebbe interessarvi anche Le 10 scene più commoventi di Naruto).

Suo fratello, Itachi, ha sterminato l’intero clan di appartenenza modificando inesorabilmente i suoi sentimenti.

Mosso dalla sete di vendetta, Sasuke tradisce tutti pur di raggiungere il suo unico scopo nella vita: sconfiggere Itachi (le cui verità sul proprio conto non faranno che alimentare e fomentare ulteriormente la sua crudeltà).

Sono le modalità attraverso le quali si compie la sua trasformazione in villain a rendere unico il personaggio di Sasuke, nonché l’intero anime di Naruto.

Inizialmente solitario, taciturno, diffidente, col tempo imparerà a parteggiare con passione per i propri compagni creando con loro un fortissimo legame che lo spingerà a sacrificare e rischiare la propria vita pur di tutelarli.

Pungolato più e più volte da Itachi, Sasuke si convince che solo allontanando le persone a lui più care, incattivendosi, sarebbe in grado di diventare più forte, più potente.

Estirpati tutti i sensi di colpa, eliminando la zavorra dei buoni sentimenti e dei pacifici intenti, Sasuke crede di essere libero e, quindi, di potersi rendere protagonista del suo terribile destino.

Nonostante il periodo sereno vissuto nel Villaggio della Foresta, decide di allearsi con Orochimori per poi ribellarsi al suo nuovo maestro finendo, persino, con lo sconfiggerlo.

Tradisce Naruto, tradisce Sakura, tradisce tutti. Sasuke è fermamente convinto che solamente l’odio potrebbe salvargli la vita e renderlo un implacabile e insuperabile guerriero e che i suoi sentimenti, oramai appartenenti al passato, non farebbero altro che ostacolare il suo cammino verso la vendetta.

La sua è una caratterizzazione impeccabile. Una delle trasformazioni etiche più eclatanti e celebri nel mondo degli anime giapponesi. Ancora di più se pensiamo che, grazie alla caparbia e alla buona volontà di Naruto, Sasuke verrà persino perdonato dal suo storico compagno di avventure.

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