Come l’immaginazione salvò la piccola Anna.
Ciò che ti colpisce subito di Anna è la sua positività verso la vita. Nonostante il suo passato evidenzi molti “drammi” e poca felicità, Anna sorride sempre. Ciò che la rende “ottimista” è che nonostante nella vita possa non avere sempre la libertà di scelta, dentro la sua mente lei è la regina indiscussa. Anzi, diviene una bellissima principessa dal nome di Cordelia. Un nome adorato dalla stessa Anna, forse per il suo suono romantico.
Ho una domanda da porvi: quanto è importante secondo voi l’immaginazione?
Per Anna l’immaginazione è tutto. In un mondo in scala di grigio, lei è riuscita a dipingere nuovi orizzonti a colori lungo il suo cammino, e questo le ha salvato la vita. Atterrita da un presente orribile e da un futuro incerto, ecco che Anna si rintana nella lettura e nella fantasia. Apprende nuove parole che adora sfoggiare con disinvoltura, nuove nozioni, adora studiare, adora inventare storie e – perché no? -, adora tanto la sua amica immaginaria, Katie. Nella Serie Tv “Anne with the E” la conosciamo nella sigla (e in una scena di un episodio), delicato capolavoro realizzato da Imaginary Forces, con i dipinti dell’artista Brad Kunkle.
In questa fase Anna vive di immaginazione, perché non ha altro. Finalmente però in una storia piena di ombre cominciano ad arrivare i primi colori. Al terribile orfanotrofio arriva la richiesta di un’adozione, viene quindi mandata Anna che risponderà alla notizia col suo solito incredibile entusiasmo.