L’esplosività di Anne Shirley-Cuthbert ci aveva rapito sin dall’inizio di Chiamatemi Anna. Quando abbiamo scoperto che ci sarebbe stata una seconda stagione, non abbiamo potuto che gioirne!
Vi ricordate il finale della prima stagione? Un Matthew malconcio quasi come i conti di Green Gables si apprestava a ospitare in casa due affittuari. Questi erano però due malviventi che Anne e Jerry avevano avuto modo di incontrare, inconsapevolmente, già nel loro viaggio a Charlottetown mentre cercavano di racimolare soldi svendendo i cimeli della fattoria.
La seconda stagione inizia quindi con Matthew e Marilla impegnati a risanare le casse di Green Gables, i due ospiti che sembrano ben inseriti tra le mura della casa dei Cuthbert e Anne nel pieno della sua vena creativa e al massimo della sua esplosività.
Oltre alle vicende della contea di Avonlea, abbiamo modo di vedere anche cosa sta combinando Gilbert. Il ragazzo ha deciso infatti di arruolarsi su una nave mercantile dove spala carbone nei giorni migliori. La sua purezza non viene intaccata dalla nuova condizione ma, assieme a un nuovo amico, Bash, Gilbert riesce comunque a mantenere la curiosità che tanto lo ha unito ad Anne.
Nel corso delle puntate scopriamo il vero obiettivo dei due nuovi inquilini di Green Gables: fingere che Avonlea sia una miniera d’oro a cielo aperto. Scaltramente, i due costruiscono una storia teoricamente credibile per far sì che i proprietari terrieri di tutta Avonlea sborsino la quota necessaria per procedere all’estrazione. Pochi saranno coloro che rifiuteranno l’offerta, purtroppo.
Scossa da questa truffa, la contea di Avonlea cerca di tornare lentamente alla normalità. La classe di Anne accoglie un nuovo ragazzo che ha un incredibile talento artistico. Sarà oggetto di scherno dei suoi compagni ma Anne e le altre lo accoglieranno sotto la loro ala protettiva, con la passione e l’entusiasmo che contraddistinguono la nostra Anna dai capelli rossi.
L’aggiunta di Cole rende ancora più coinvolgenti le avventure di Anne. La meraviglia di questa ragazzina, del modo in cui l’attrice riesce a proporla, è la sconvolgente gioia di vivere, sapere e scoprire che un’orfana ha dentro di sè. Vediamo Anne sempre a caccia di una nuova storia da narrare, di una nuova avventura e di nuovi amici da coinvolgere con la sua intaccabile esplosività.
La seconda stagione riesce a offrire uno spaccato sulla condizione delle donne in quell’epoca.
Chi non era sposata, come Marilla, finiva per essere schernita e denigrata. Chi si permetteva di accettare un passaggio da un uomo sposato, diveniva inevitabilmente una sfasciafamiglie. E chi aveva vissuto un’intera esistenza con un’altra donna? Inevitabilmente, ha dovuto viverla lontana dalla piccola realtà di Avonlea.
La faccenda dell’oro ad Avonlea riporterà tra le campagne canadesi volti della prima stagione di Chiamatemi Anna. Infatti Anne non perde tempo e rintraccia Gilbert, informandolo e incitandolo a tornare. Il giovane torna assieme al suo amico Bash con grandi aspirazioni e nuove idee. Aspirazioni che porteranno Anne a sentirsi in competizione.
Ci vengono presentati altri importanti spunti e inaspettate situazioni. Abbiamo un quasi matrimonio, una rissa, un nuovo personaggio e la distruzione di un sogno.
Sicuramente la cosa più interessante di queste vicende di Chiamatemi Anna è il nuovo personaggio introdotto nella seconda stagione: la prima insegnante donna della storia di Avonlea. Il suo arrivo a bordo di un ciclomotore indossando dei pantaloni suscita i primi commenti negativi. Come immaginabile, la donna diventa immediatamente lo spirito guida di Anne.
Non voglio continuare a raccontarvi tutto ciò che ho visto nella seconda stagione di Chiamatemi Anna. O meglio, vorrei farlo ma non avrebbe l’impatto che ha la visione di queste dieci entusiasmanti puntate. Benchè la faccenda dell’oro si risolva immediatamente, la stagione continua ad andare avanti con il giusto ritmo. Anne è un personaggio meraviglioso, travolgente e speciale.
L’entusiasmo e l’amore per la sua nuova famiglia e la ventata di freschezza che ha portato a Green Gables sono percepibili e innegabili. Meraviglioso è anche vedere l’evoluzione di Marilla e Matthew nei confronti di Anna ma anche della vita in generale. Marilla soprattutto inizia ad aprirsi, a riconoscere che là fuori c’è un mondo dal quale si era sempre tenuta alla larga.
Guardare Chiamatemi Anna a venticinque anni – ricordando il cartone animato che tanto mi appassionava – e ritrovarmi a piangere ancora è stata una sorpresa ma, a ben pensarci, è la norma. Perchè questa è una Serie Tv che davvero ti entra dentro, trasmette quell’innocenza, curiosità e apertura che Anne ha verso tutto e tutti. Chiamatemi Anna ci insegna davvero la gioia di vivere e il piacere della scoperta (ciao Alberto Angela!).