Dal Covid alla Rossa, dalla pandemia che ha investito il mondo intero nell’ultimo anno alla Sicilia devastata da un virus che uccide gli adulti e lascia i bambini in balia del proprio destino, alla ricerca di una speranza tra le rovine di una regione spopolata pressoché del tutto. Ma Anna, la nuova serie tv Sky Original creata e diretta da Niccolò Ammaniti (seconda collaborazione tratta dal suo romanzo omonimo, si collega all’attualità solo per una particolare coincidenza.
Nonostante tutto, la distanza che separa la cronaca dei nostri tempi dalla finzione della serie è ampia. E i responsabili del progetto, Ammaniti incluso, ci hanno tenuto a rimarcarlo più volte nel corso della conferenza stampa di presentazione della serie dello scorso 12 aprile, a cui hanno partecipato Nicola Maccanico (Executive Vice President Programming Sky Italia), Marco Gianani (CEO di Wildside, società del gruppo Fremantle), l’autore e regista Niccolò Ammaniti, la co-sceneggiatrice Francesca Manieri e il giovanissimo cast della serie: Giulia Dragotto, Alessandro Pecorella, Elena Lietti, Roberta Mattei, Giovanni Mavilla e Clara Tramontano.
Anna andrà in onda dal prossimo 23 aprile e tutti gli episodi saranno immediatamente disponibili su Sky e NOW. Tratta dall’omonimo romanzo edito da Einaudi, è una serie Sky Original prodotta da Wildside, società del gruppo Fremantle, in coproduzione con ARTE France, The New Life Company e Kwaï. Parliamo di una produzione importante e ambiziosa che punta in alto attraverso la qualità e il coraggio, evidenti fin dai trailer finora diffusi.
A tal proposito, ha approfondito il tema Nicola Maccanico: “La serialità dev’essere larga, pop. Cercare la grandezza attraverso l’altezza”.
Soddisfatto anche Marco Gianani. Il CEO di Wildside ha rimarcato l’importanza della fantasia e della creatività in un mondo di algoritmi, a testimonianza ulteriore dell’importanza di un progetto come questo.
Portare avanti una produzione del genere in un momento del genere è stato complesso, anche se parte delle riprese erano state effettuate prima del lockdown del marzo 2020. Ricorda Ammaniti: “La gestazione è stata molto lunga. Non era facile immaginare i posti prima, con la natura che riprendeva il suo spazio. Il lavoro di location e scenografia è stato lungo e complesso. La preparazione è stata lunga e faticosa”.
Dopo l’esordio alla regia con Il Miracolo, Ammaniti torna dietro la macchina da presa ed è soddisfatto. Scrivere un romanzo e raccontare una storia attraverso un film o una serie tv, d’altronde, offre delle soluzioni narrative molto diverse: “Ho bisogno di vedere quello che immagino. Il cinema mi permette di farlo”. Una serie in cui si prova a guardare con fiducia al futuro: “La speranza è una spinta propulsiva della storia”.
Particolare una delle opere che hanno ispirato il vincitore del Premio Strega 2007 nella realizzazione di Anna (“Il Gioco dei Fanciulli”, un dipinto di Brueghel) e cristallina la morale della serie: “Cosa noi lasciamo ai figli. Non c’è futuro senza passato. Quattro anni dopo, la memoria è cancellata. L’unica che ha memoria è Anna, che col libro riesce a ad averla. È una tradizione che viene portata avanti”.
Il libro è il manuale di sopravvivenza, “Il Libro delle Cose Importanti”, scritto da Elena Lietti (madre di Anna e Astor) per offrire ai figli delle indicazioni fondamentali pratiche (verificare sempre la data di scadenza dei cibi, per esempio) e non solo. Per Ammaniti, “il manuale di sopravvivenza ha indicazioni molto pratiche, ma anche l’importanza del racconto e della memoria. La madre, anche quando non è presente, è il motore della ricerca”.
Lavorare con un cast composto prevalentemente da attori giovanissimi, in alcuni casi dei bambini, è stato molto positivo: “È stata una gioia lavorare con i bambini”. E su Alessandro Pecorella, interprete di Astor: “Lavorare con Alessandro è stato molto bello: è diventata una star navigata in pochissimo tempo. È stato più lui a portarmi alla sua età che io alla mia“.
Soddisfatta anche Francesca Manieri, co-sceneggiatrice di Anna, molto generosa nei confronti di Ammaniti: “Niccolò ha fatto un lavoro incredibile: la vedi e non percepisci la fatica”. E sulla collaborazione con lui: “Abbiamo caratteri simili. Entrambi abbiamo una certa spiritualità e ironia”.
Emozionata e felice anche Giulia Dragotto, interprete di Anna, che a proposito del suo rapporto col personaggio è chiara: “Sono totalmente diversa da lei. La stimo, mi ha lasciato tante cose belle che non mettendomi nei suoi panni non avrei mai acquisito. Anna è coraggiosa: io non so come avrei agito”.
Clara Tramontano, interprete della temibile Angelica, ha concentrato l’attenzione sulle emozioni provate nel vivere quello che è stato il suo primo set e spera di non assomigliare al suo personaggio (“non è proprio una bellissima persona“), mentre Giovanni Mavilla, il Pietro di Anna, si è divertito parecchio e ha visto nel cast la nascita di una vera e propria “famiglia“.
Appuntamento quindi per il 23 aprile, con una certezza: la struggente storia di Anna farà parlare di sé.