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Avrei questa idea è il vodcast con Lundini e Ferrario di cui non sapevi di aver bisogno

Nei sobborghi delle città e dei paesi soggiornano talenti inespressi, giovani autori di cinema in attesa di essere ascoltati, guidati e, perché no, prodotti. Alcuni riescono a raggiungere gli uffici delle produzioni, ma a quanti non si presenta questa opportunità?

Se solo ci fosse un modo per dare voce e spazio a questi giovani e qualcuno in ascolto alla ricerca di idee originali da produrre…

Avrei questa idea – storie di film e serie tv mai sentite prima

E’ con questo pretesto che nasce Avrei questa idea, il format itinerante prodotto da Giffoni Innovation Hub in cui in ciascun episodio quattro talenti nascosti hanno l’opportunità di presentare, con un pitch di cinque minuti, la propria idea di film o serie tv davanti ai microfoni del video-podcast che vede come conduttori il duo formato da Valerio Lundini ed Edoardo Ferrario. E chissà che magari qualche casa di produzione non li stia ascoltando e che presto non possa realizzare i loro sogni. Noi, quei sogni, li abbiamo ascoltati in anteprima per voi il 30 novembre nella cornice del teatro Oscar deSidera di Milano nella terza puntata speciale del vodcast Avrei questa idea, dedicata interamente ai film per tutta la famiglia a tema natalizio. Scordatevi i cinepanettoni, quelli presentati dai quattro giovani protagonisti di questa puntata sono film natalizi sui generis capaci di suscitare qualcosa anche nel più cinico dei detrattori del Natale.

Avrei questa idea
Foto @giffonihub

Cominciamo allora dalla prima idea, parliamo di un film: Cara Babbo Natale, di Gianmarco Biemmi.

Cara ha 10 anni, e crede ancora a Babbo Natale. Kevin, il suo compagno di classe complottista figlio di un padre altrettanto complottista la prende in giro per questo. Cara non è una grande fan del Natale da quando, in questo stesso periodo, l’anno scorso le sue due madri, Nila e Alba si sono separate. Da quel momento qualcosa sembra essersi rotto, e ben presto Cara scoprirà che la frattura del suo animo ha preso da poco forma in un tanto enigmatico quanto assurdo superpotere: tutti i suoi pensieri negativi si avverano. Così, Cara, alla vigilia di Natale, decide di fare scomparire la festività, per sempre. Il Natale non esisterà più, così è deciso. Se non che, l’indomani, arriva Tazio, un aiutante di Babbo Natale in perenne stage che convince Cara ad aiutarlo a consegnare tutti i regali di Natale, pena: la fine della gentilezza. Lo stesso autore definisce Cara Babbo Natale come un perfetto mix tra Little Miss Sunshine e Che fine ha fatto Santa Clause?

Avrei questa idea
Foto @giffonihub

La Presidente di Silvia Perizzolo e Alessandro Cannarozzi

Passiamo al secondo film – sì, in questa puntata saranno tutti film – e passiamo a Silvia Perizzolo che ci presenta La Presidente: una perfetta crasi, a detta della stessa autrice, tra Election e Bridesmaids (Le amiche della sposa). Ci troviamo in una scuola elementare d’élite dove due mamme molto diverse tra loro, Katia e Cristina, si contendono la presidenza della Giunta Genitori. Niente di che, in fondo, ma non per loro. Katia è la classica Mean Girl, ha una figlia di nome Maya di 10 anni, un figlio adolescente che la detesta e un marito che la considera una moglie-trofeo. Cristina sta a casa tutto il giorno, suo marito non la aiuta minimamente nella gestione della famiglia, della casa, di tutto, e l’unica luce in una vita sciapa è suo figlio Gabriele, di 10 anni, compagno di classe di Maya. I figli di Katia e Cristina dovranno prendere parte alla recita natalizia di fine anno intitolata Rome e Giuliett*, versione queer della tragedia shakesperiana, cosa che renderà le due protagoniste ancora più competitive fra loro, portandole addirittura a strumentalizzare i loro stessi figli, pur di aggiudicarsi l’ambito titolo di presidente.

Avrei questa idea
Foto @giffonihub

Souvenir di Sabrina Coppola

Arriviamo poi a Souvenir, un film che parla di quello spirito generazionale che molto spesso accomuna più i nonni e i nipoti che i genitori e loro stessi figli. Lorenzo ha la passione per la letteratura, anche se sta studiando tutt’altro, vive con i genitori e ha paura di guidare. Siamo nel bel mezzo delle feste natalizie quando i medici avvisano la famiglia al completo che le terapie in atto per curare la nonna ora non stanno più funzionando. Lorenzo e i cugini Miriam e Mattia rimangono molto scossi da questa notizia, ed è proprio in questa triste occasione che la nonna rivela ai suoi familiari il suo ultimo desiderio: visitare Stonehenge. Lorenzo, Miriam e Mattia decidono così di portarcela a Stonehenge, sentendosi debitori di tutta quella bellezza e libertà che gli è stata tramandata dalla nonna in tutti questi anni. I tre giovani, più la nonna, partiranno per questi viaggio rocambolesco in cui tutti i protagonisti, in un modo o nell’altro, ne usciranno rinati. Lorenzo imparerà a guidare, Mattia riuscirà a superare la vergogna di dormire ancora abbracciato a una coperta, mentre Miriam da quel momento riuscirà a instaurare delle relazioni più profonde. I protagonisti di questa folle avventura on the road torneranno a casa sazi di felicità. La nonna morirà l’anno seguente, e al funerale i tre ragazzi porteranno sulla lapide un souvenir di Stonehenge che avevano rubato a una stazione di servizio durante la loro avventura dello scorso anno. L’autrice di Souvenir ha descritto la sua sceneggiatura come: Little Miss Sunshine e Into the Wild fanno un figlio e nasce Captain Fantastic.

Avrei questa idea
Foto @giffonihub

Lo stato animale di Tommaso Mori

La terza puntata di Avrei questa idea si conclude infine con Lo stato animale di Tommaso Mori. Tancredi ha trent’anni, è un fotografo ma non riesce a mantenersi con il lavoro di fotografo. Durante uno shooting, una delle poche occasioni in cui riesce effettivamente a vivere del suo mestiere, la sua vita cambierà quando la famiglia Russa, che ha chiesto un ritratto di famiglia, una volta conclusi gli scatti lascerà accidentalmente il proprio cane Tito nello studio di Tancredi. Non sapendo che fare Tancredi porterà il bassotto con sé – sì, è un bassotto – cominciando così una alquanto tragica convivenza. Improvvisamente però tutto cambia quando, uscendo di casa con Tito, il cagnolino viene immortalato dai fotografi, fermato dai passanti e coccolato da chiunque gli capiti vicino. Tito è una star. Dopo aver conosciuto Gianluca, un politico locale, l’immagine di Tito verrà sfruttata mediaticamente, fino a creare quella che verrà ricordata come la dog week, dove chiunque possegga un cane, o qualsiasi animale, invaderà la città in una marcia di una settimana. Dalla dog week, al movimento randagista, a quella che partita come semplice moda si trasforma in mania e isterismo collettivo, il passo sarà brevissimo.

Dopo aver ascoltato i quattro entusiasmanti pitch degli altrettanti quattro entusiastici talenti, a ogni racconto seguono le sempre più specifiche domande di Valerio Lundini e Edoardo Ferrario che, a suon di battute a bruciapelo riescono a mettere a loro agio i giovani protagonisti di questo format e a divertire il pubblico che, dopo aver sognato, ascoltando i racconti dei talent, può sciogliersi in una risata grazie ai due comici e presentatori d’eccezione. Avrei questa idea è un format che merita di essere messo in evidenza per la nobiltà del suo obiettivo di dare luce ai giovani talenti in un ambito tanto speciale quanto ostico come quello cinematografico, ma che, oltre a tutto ciò, riesce a tenere banco anche con un pubblico meno settorializzato, riuscendo a intrattenere sia chi ama la stand up comedy che chi è patito di cinema e di serie tv unendo e mischiando amabilmente questi due macrocosmi creativi e restituendo un format innovativo e naturalmente intrattenente.

Ringraziamo Giffoni Innovation Hub per averci invitato alla terza puntata di Avrei questa idea e aspettiamo quanto prima i vostri commenti, non appena uscirà la puntata su YouTube giovedì 14 dicembre – ecco qui intanto la prima e la seconda – quale di questi film vorreste vedere durante le vostre vacanze natalizie?