Siamo stati invitati all’anteprima dei primi tre episodi della nuova serie di Prime Video, Gigolò per caso. Una serie italianissima – aggettivo che non uso a sproposito e di cui capirete la scelta tra pochissimo – in uscita il 21 dicembre sulla piattaforma. Si tratta di una “commedia sofisticata“, così l’ha definita Christian De Sica che interpreta uno dei personaggi principali. Assieme a lui troviamo Pietro Sermonti nel ruolo da protagonista e ancora Ambra Angiolini e Asia Argento. Ma non ci sono solo loro, la serie è piena di straordinarie guest star da Virginia Raffaele a Stefania Sandrelli a Sandra Milo, da Isabella Ferrari a Gloria Guida.
La storia è quella di Alfonso, un uomo molto dolce e sicuramente ingenuo che cerca in tutti i modi di non somigliare a suo padre Giacomo interpretato da Christian De Sica. Giacomo è visto dal figlio come una persona inaffidabile, non è stato una figura genitoriale presente e ha la tendenza – o almeno questo crede – a frequentare tante, troppe donne. A causa di un malore di Giacomo, Alfonso è costretto a prestargli assistenza e proprio questa è l’occasione che lo porterà a scoprire una verità scioccante sul padre: è un gigolò. Tutte quelle donne che è sempre stato abituato a vedere ronzare attorno al padre erano clienti. La presenza ingombrante di suo padre non poteva arrivare nel momento peggiore per il protagonista che si trova in una situazione particolare con la moglie Margherita (Ambra Angiolini): i due sono in crisi e vengono seguiti da una terapeuta, Costanza, interpretata da Asia Argento.
Il primo episodio, come ci si aspetta è quello che mostra il quadro generale, ci spiega le dinamiche e introduce i personaggi. È l’episodio in cui c’è il primo turning point della storia, ovvero il momento in cui la normalità del nostro protagonista viene rotta da un elemento che lo porta ad intraprendere un viaggio che nei primi momenti del racconto ha rifiutato. Nel caso della storia di Alfredo il momento di turning point è abbastanza ingombrante, scopre un dettaglio sulla moglie e ha un problema al lavoro che lo porta a considerare la proposta che il padre gli ha fatto all’inizio: prendere il suo posto come gigolò, d’altronde la serie si intitola Gigolò per caso e potevamo aspettarcelo, ma il modo in cui questo succede, il turning point – appunto – che mette in moto questo meccanismo è assolutamente divertente e non vi deluderà.
Per tutto il primo episodio, il nostro personaggio cercherà di incassare tutti i colpi che la vita gli sta sferrando, senza riuscire all’inizio a reagire, ma riuscendo soltanto a sopravvivere facendosi sopraffare. Inoltre, a fine episodio decide di calzare dei panni e delle vesti che non gli sono mai appartenute e Sermonti riesce benissimo a incarnare e a interpretare il ruolo di questo personaggio che fa tanta tenerezza e che esteticamente somiglia in modo straordinario (e forse anche un po’ inquietante) a Massimo Lopez, tant’è che all’anteprima ho dovuto fissare a lungo la locandina, pur sapendo chi interpretasse Alfonso, perché convinta che quello lì davanti fosse proprio Lopez.
Ma divagazioni a parte, fin dal primo secondo il rapporto tra il personaggio di De Sica e quello di Sermonti regala il duo di cui non sapevamo di avere bisogno. I due riescono a spalleggiarsi e a compensarsi in ogni momento, sono decisamente complementari nonostante la diversità abissale dei personaggi interpretati ill che rende questa accoppiata assolutamente azzeccata. Tra l’altro il personaggio di De Sica in Gigolò per caso è esattamente il tipo di personaggio che ci aspetteremmo da lui, eppure non risulta noioso, non risulta già visto, anzi, ha qualcosa – forse è merito di una scrittura comica molto calibrata e pensata – che valorizza il tanto il suo personaggio. Lo stesso attore in conferenza stampa, in merito alla scrittura, ha affermato di aver finalmente trovato degli sceneggiatori che hanno effettivamente scritto delle battute divertenti per lui e che non si sono semplicemente affidati al fatto di avere un attore conosciuto per le commedie, per i film comici che provvedesse a rendere divertenti le scene.
Ad ogni modo, il primo episodio si conclude con l’iniziazione di Alfonso che, costretto da due situazioni molto particolari una familiare e l’altra lavorativa, agevolato dal declino delle certezze della sua vita sentimentale, decide di seguire le orme del padre.
Il secondo episodio segue l’incontro di Alfonso con una nuova cliente, modalità che si ripeterà anche nel terzo (e sicuramente nei seguenti). E mentre lui si prepara all’incontro con la cliente, prova a risolvere i suoi problemi lavorativi e comincia ad accettare – o quanto meno a fare i conti – la degenerazione della sua situazione sentimentale, il personaggio di De Sica è convinto che il problema di salute che ha avuto sia stata un’avvisaglia e che presto lo condurrà alla morte, perciò cercherà di fare opere buone per guadagnarsi il perdono divino, aiutato da un insolito parroco interpretato da Frank Matano. In tutto ciò Margherita e Costanza vivranno una storyline molto interessante e – a suo modo – divertente che tornerà a intrecciarsi più volte nell’episodio con quella di Alfredo. Tutto questo mantenendo un tono sempre divertente.
Nel terzo episodio c’è uno sviluppo decisamente importante sia per la vita di Alfonso che per quella di Giacomo che riguarda una persona da tanto tempo assente per entrambi, ma che serve a entrambi per mettere un punto, per ritornare su questioni cruciali che hanno determinato il loro rapporto di padre-figlio. Nel frattempo in Margherita qualcosa sembra cambiare, il suo atteggiamento sembra mutare e prendere una direzione diversa da quella impostata nei primi due episodi, una direzione che costringerebbe e avrebbe ripercussioni anche su Alfonso e Costanza. Chiaramente nel frattempo Alfonso cerca di portare a termine un nuovo incarico con una cliente già nota e si misura con un nuovo ruolo, non senza difficoltà.
Le difficoltà sono l’aspetto fondamentale di questo personaggio che è un po’ la versione umana della legge di Murphy: se qualcosa può andar storto, allora andrà storto. Ad Alfonso, dall’inizio di Gigolò per caso, sembra andare quasi tutto storto e durante gli episodi, ciò che farà la maggior parte del tempo sarà destreggiarsi con queste situazioni assurde che gli capitano e provare a venirne fuori sano e salvo. Chiaramente questa modalità di scrittura è estremamente favorevole a creare situazioni estremamente comiche che rendono ogni singolo episodio di Gigolò per caso davvero divertente.
La serie, infatti, ci regala momenti comici, momenti di grande ironia che però riescono a far riflettere su tematiche e problematiche oggigiorno sempre più urgenti. Tra una risata e l’altra, questa serie porta l’attenzione su questioni pressanti e lo fa senza prendersi troppo sul serio, senza appesantire lo spettatore, ma distribuendo l’intensità delle tematiche trattate su una stratificazione di livelli di lettura molto ben costruita e che – se ben interpretata – può risultare davvero efficace.