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Siamo stati alla conferenza stampa di presentazione de La coda del diavolo, thriller di Sky con Luca Argentero

Luca Argentero è il protagonista de La coda del diavolo
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Il 25 novembre farà il suo esordio su Sky Cinema La coda del diavolo, adrenalinico thriller che adatta l’omonimo romanzo di Maurizio Maggi. Al centro della storia, ambientata in una Sardegna dal taglio davvero evocativo, c’è Sante Moras (Luca Argentero), una guardia carceraria che viene incastrata per un omicidio avvenuto nella prigione in cui lavora. Sante si trova così a dover fuggire, inseguito dal commissario Lago (Francesco Acquaroli) e aiutato dall’appassionata giornalista Fabiana Lai (Cristiana Dell’Anna, l’indimenticabile Patrizia di Gomorra). Quello portato in scena dal film di Sky, diretto dal regista pugliese Domenico De Feudis, è un thriller davvero intenso, che possiede un’oscurità pronunciata e allestisce un racconto dal ritmo incalzante e coinvolgente.

Grazie a Sky, abbiamo potuto assistere alla proiezione in anteprima del film, e abbiamo potuto partecipare alla conferenza stampa che ha fatto seguito. Presenti il regista Domenico De Feudis e i due attori protagonisti: Luca Argentero e Cristiana Dell’Anna. Tanti i temi affrontati, dal ruolo inedito dell’attore ai segreti che hanno contribuito alla realizzazione del lungometraggio, Ripercorriamo insieme, dunque, l’evento tramite le parole dei protagonisti e, sul finale, vi sveleremo anche quelle che sono state le nostre prime impressioni su La coda del diavolo.

I protagonisti presentano La coda del diavolo

Per iniziare, i protagonisti della conferenza stampa hanno presentato La coda del diavolo. Parte Luca Argentero: “Fare questo progetto è stato interessante a moltissimi livelli. Intanto sono stato coinvolto in uno stato primigenio, durante già la lettura del libro. Una cosa che non capita molto spesso. Ho seguito, dunque, questo progetto dagli albori, fino ad arrivare alla stesura della sceneggiatura e alla realizzazione di un film condensato in 90 minuti, seguendo un formato a cui forse ormai, in questo momento di serialità diffusa, ci stiamo disabituando. Credo che sia venuto fuori un ottimo lavoro. I personaggi sono ben realizzati. Il film è divertente, intrattiene“.

A seguire le parole di Cristiana Dell’Anna: “Essere su quel set è stato veramente un piacere. Avere la Sardegna a disposizione è un privilegio. Siamo stati benissimo. Sul mio personaggio ci sono molte cose da dire, ma una delle sue caratteristiche principali è la sua ossessione verso la verità. La ricerca della verità è il fulcro della sua vita. Personifica una necessità che oggi dovrebbe far sua la società: l’andare oltre il pregiudizio e la prima impressione. Andare oltre, leggere fra le righe e tra gli spazi, cercare di smascherare il pregiudizio che è il nostro modo di vedere le cose: questa dovrebbe essere la responsabilità di ognuno di noi”.

Nel presentare La coda del diavolo, invece, Domenico De Feudis ha voluto soffermarsi soprattutto sulla location: “Può sembrare un paradosso l’idea di inscenare una caccia all’uomo su un’isola, ma la Sardegna te lo permette. È una terra con una sua magia, con il predominio della natura. Quest’anima della Sardegna dà una forte impronta al film. La Sardegna l’ho immaginata come un limbo, in cui gravitano, nella loro solitudine, queste tre anime protagoniste del film“. Vi assicuriamo che la Sardegna de La coda del diavolo è davvero suggestiva, al pari di queste bellissime location della serialità italiana.

Domenico De Feudis intento nelle riprese de La coda del diavolo
Ph credit Francesca Ardau

Luca Argentero in un ruolo inedito

Si è parlato con un’attenzione particolare del ruolo di Luca Argentero. Un personaggio inedito, come abbiamo visto, perché in carriera l’attore ci ha abituato, per lo più, a parti meno oscure e più sorridenti. La prova di Argentero però è molto solida, e vederlo in un ruolo così atipico è sicuramente interessante. Lui stesso ha raccontato di aver apprezzato molto questa possibilità di ampliare i propri orizzonti artistici ne La coda del diavolo: “Sicuramente è un personaggio a cui non sono abituato e sicuramente questo ha contributo alla mia scelta. In carriera ho spaziato molto, ma un ruolo così difficilmente mi era capitato e l’ho afferrato al volo. Penso che non mi sia mai capitato di non sorridere mai in un film, questo è stato proprio un aspetto inedito per me”.

Luca Argentero è andato ancora più a fondo della questione: “Ovviamente noi vendiamo ciò che funziona. Negli ultimi 5 anni ho lavorato in Doc (a proposito, ecco alcuni aggiornamenti sulla prossima stagione), in un personaggio rassicurante, e spesso in carriera ho interpretato personaggi di questo tipo. È chiaro che le offerte che arrivano sono soprattutto in questo senso. Però è bello anche scommettere su qualcosa di diverso, e infatti sono grato per questa opportunità, anche perché investire in qualcosa di così spiazzante è un grande attestato di stima”.

Il pregiudizio e i trucchi del mestiere

Il film affronta alcune tematiche e tra queste spicca sicuramente il pregiudizio. Sante si trova a fuggire perché tutti lo ritengono colpevole e viene perpetrata un’immagine di lui che non si cura della verità dei fatti. In quanto attori, anche Luca Argentero e Cristiana Dell’Anna hanno costantemente a che fare col pregiudizio, e il primo ha proprio sottolineato questo aspetto: “Facendo questo lavoro non può farci troppa attenzione. Mi interessa il giudizio di pochissime persone”.

Molto interessante, invece, l’analisi condotta dall’attrice: “Il pregiudizio è una condizione con cui sono nata in quanto donna. È sempre una barriera da distruggere. Ancora oggi devo convivere tutti i giorni col pregiudizio, e ho sviluppato con esso un rapporto stancante. Il lavoro è sempre stato la scappatoia dal pregiudizio. Ho lasciato che questo parlasse per me e col tempo ha creato un’identità, e anche se non sempre questa identità mi piace la osservo per capire alcune cose di me e per trarre fiducia”.

Luca Argentero è poi tornato sul suo personaggio, parlando del suo approccio al ruolo e della sua esperienza sul set: “Per interpretare Sante non sono entrato in contatto con una parte oscura di me, anche perché sono in un momento molto luminoso della mia vita. Ho semplicemente recitato, senza andare troppo a fondo. È molto interessante il lavoro svolto sul trucco. La storia si svolge nel giro di pochi giorni e quindi abbiamo dovuto lavorare su questo aspetto, rendendo naturali le conseguenze delle botte che Sante prendeva. Lavorare su questi dettagli è stato molto divertente, così come sulle coreografie per le scene di combattimento”.

Cristiana Dell’Anna, invece, nel parlare della sua Fabiana Lai ha approfondito la figura della giornalista: “Non credo che ci sia troppa esagerazione. È un po’ una questione di contesto, questa figura secondo me in determinati contesti esista, poi chiaramente nel film ci si concede qualche licenza artistica. Io credo molto nel giornalismo, e non credo che il personaggio di Fabiana si discosti troppo dalla figura realistica di una giornalista. È più che altro una questione di contesto, ma figure come Fabiana esistono ancora”.

Cristiana Dell'Anna nei panni di Fabiana Lai
Ph credit Francesca Ardau

Uno sguardo in anteprima La coda del diavolo

Dopo avervi offerto un resoconto di quanto detto nella conferenza stampa di presentazione, vi forniamo uno sguardo in anteprima su La coda del diavolo. Ovviamente senza alcun tipo di spoiler. Il film parte subito intensamente, offrendoci una sequenza iniziale ricca di tensione, che poi si dipana nella presentazione, vera e propria, del contesto. Entriamo in contatto col protagonista assoluto, Sante Moras, e lo seguiamo poi durante la sua fuga e la ricerca della verità sulla sua situazione. A questo punto la sua traiettoria s’intreccia con quella di Fabiana, giornalista dotata di uno spiccato senso morale.

I due personaggi sono realizzati con cura e sono fondamentali per orientare la narrazione. Una narrazione dal tono crudo e duro, che si rispecchia nella cornice scelta. La Sardegna viene presentata sotto una luce particolare, che ne esalta gli aspetti più ruvidi e selvaggi. La costruzione del contesto è davvero eccezionale e funzionale al raccontare una storia ricca di ombre e densa di oscurità. La narrazione, poi, mantiene un ritmo costante. La tensione narrativa difficilmente viene meno, e questo è sicuramente un punto a favore importante per La coda del diavolo, che sotto questo punto di vista aderisce perfettamente al proprio genere di riferimento. Se amate i thriller concitati, non rimarrete delusi dal film di Sky.

Vi consigliamo, dunque, di dare uno sguardo a La coda del diavolo, in uscita il 25 novembre. Ci sono tante cose da scoprire. Un racconto duro e intenso. Un Luca Argentero inedito. Una Sardegna tanto affascinante quanto sinistra. E una dilagante riflessione sul male e sui suoi confini. Torneremo a parlare del film dopo la sua uscita, con la recensione completa. Speriamo di ritrovarci per andare più a fondo del thriller di Sky.

Se amate i thriller, non perdetevi, sempre su Sky, The Day of the Jackal