La settima serata di MasterChef 13 si è conclusa tra festeggiamenti, nostalgia e qualche eliminato di troppo. A mietere vittime sono stati i fantasmi del passato, del presente e addirittura del futuro di MasterChef. Tutto ciò per celebrare la 300esima puntata del cooking show più amato d’Italia. Abbiamo visto il tanto atteso ritorno di Joe Bastianich, con tanto di smash burger e chitarra al seguito. Poi chi altro poteva mettere la ciliegina sulla torta (di compleanno) se non i Massari (x2) in persona.
Una puntata ricca di sorprese e di colpi di scena, anche se questa volta il nero di seppia si è rivelato un nemico più temibile della pasta frolla. A vedersela nera (ma non troppo) sono stati Alice e Lorenzo. Due che hanno dovuto abbandonare per primi la cucina di MasterChef 13. Seguiti da Filippo, vittima della pasticceria.
Come ogni venerdì noi di Hall of Series abbiamo fatto un paio di chiacchiere con i concorrenti eliminati da MasterChef 13. Ecco cosa ci hanno raccontato.
La nostra guida informativa su tutto quello che c’è da sapere di MasterChef Italia 13
Ovviamente la prima cosa di cui si è parlato è l’amaro in bocca per l’eliminazione in un momento così importante della gara. Per giunta, in una puntata che segna un punto storico per MasterChef.
Alice: “Rimane un po’ di amaro in bocca, sono uscita in puntata cruciale che segnava la top 10. Non me ne vado via contentissima, ma allo stesso tempo penso che almeno sono uscita in una puntata importante. Sono contenta di aver fatto questa esperienza perché mi ha indirizzato verso un futuro migliore“.
Lorenzo: “Uscire in questa puntata vedendo una delle persone che è stato giudice per anni. E vedendo lo Smash Burger per cui vado pazzo, la pasta e gli ingredienti del futuro, è stato bello da un lato e bruttissimo dall’altro. L’amaro in bocca rimane, ma in un mondo senza Masterchef sarei ancora un ragazzo alla ricerca della sua strada. Voglio proseguire per questa strada“.
Filippo: “È stato un onore essere nella 300esima puntata. Essere uscito alla 300esima puntata portando il dolce che doveva festeggiare questo grande evento porta ovviamente un po’ di tristezza. Però sono molto soddisfatto perché uno dei miei obiettivi era centrare la Top 10, e ci sono riuscito. Sono molto orgoglioso di me stesso. È andata come è andata, ma sono soddisfatto al 100% di esserci stato“.
Si è parlato tanto di strategie, e del loro peso sulle dinamiche di MasterChef 13. Ma non sono mancate parole d’affetto per i propri compagni di MasterClass. Evidenziando quanto i rapporti umani prescindano dalle dinamiche del gioco.
Alice: “Vedo sempre il buono in tutto e in tutti, non ho mai percepito MasterChef come un gioco di strategia. Ora tornando indietro forse ne avrei fatta un po’ di più. Non l’ho mai fatta, e non ho neanche mai pensato che qualcuno la stesse facendo su di me. Alla fine però è un gioco, ed è giusto avere strategie. Io sono stata meno furba. Mi ha insegnato che quando c’è da essere strateghi bisogna essere strateghi, non è una cosa negativa. Si sono creati dei rapporti veri che vanno oltre al gioco. Magari si creavano delle situazioni spiacevoli all’interno della gara, come ad esempio Michela che ha voluto mettermi in difficoltà. In realtà andiamo tutti d’accordo, io sono amica con tutti. Non mi sento neanche di esser arrabbiata verso Michela, anzi ha fatto bene, sarei voluta essere un po’ più stratega anche io“.
Lorenzo: “Io sono sempre stato un calcolatore, ma la parte umana è sempre venuta prima. La prima cosa che ho pensato è stata quella di essere prima di tutto Lorenzo. Poi, se così riesco a fare anche delle strategie, o a favorire chi voglio più o meno bene, ok. Ma doveva essere un di più. Posso dire che i rapporti sono belli e veri, indipendentemente dal gioco, e sono continuati al di fuori. La strategia sarebbe stata giusta se ne avessi avuto l’opportunità, ma senza snaturare il mio essere“.
Filippo: “Dal mio punto di vista avrei voluto giocare anche di più di strategia. Ho legato tanto con alcuni della MasterClass, con alcuni di più e con altri meno. Ma sicuramente la stategia mi avrebbe aiutato a fare il mio gioco. Tornando indietro avrei provato a giocare più di strategia. Io sono sempre stato me stesso e ne sono orgoglioso, sono una persona molto determinata e anche altri concorrenti se ne sono accorti”.
In fondo, la parola chiave è “nessun rimpianto”. MasteChef 13 è una palestra di vita e anche gli errori più banali diventano un’opportunità per imparare qualcosa.
Alice: “Io non ho nessun rimpianto, se non che sarei dovuta essere più stratega. Ho sempre guardato al mio e basta, io credo di aver fatto un bel percorso. Il motivo per cui sono stata eliminata è stato un imprevisto sciocco che poteva capitare a chiunque in qualsiasi momento. Direi un po’ meno “adoro”, ma per il resto è stato tutto bello e rifarei tutto allo stesso modo“.
Lorenzo: “Io per una situazione personale che accadde anni fa, mi sono sempre ripromesso di fare quello che penso e che mi viene in testa al momento. A ritroso non cambierei assolutamete nulla. Come Alice sono uscito per un’accozzaglia di situazioni diverse che mi hanno portato all’eliminazione, ma sono contento di quello che ho fatto. Magari data la mia giovane età mi sarei chiuso ancora di più a studiare dei tecnicismi che impari strada facendo“.
Filippo: “Non avrei cambiato assolutamente nulla, sono assolutamete soddisfatto di quello che sono. Sono riuscito a essere me stesso all’interno del programma e sono contento al 100%“.
Ma quali sono gli ostacoli più grandi che gli aspiranti chef affrontano nel loro percorso a MasterChef 13?
Alice: “Io soffro d’ansia da quando sono nata. Ogni singola prova di MasterChef l’ho affrontata con ansia alle stelle. Il giorno in cui mi hanno eliminato, ricordo che quella mattina non avevo ansia. Ho iniziato a cucinare per la prima volta senza ansia, e credo che il fatto di non avere ansia mi abbia fatto abbassare la guardia. Infatti non avevo guardato il tempo di cottura della pasta, e l’ho messa a cuocere tardi. Mi sono concentrata su tutta una serie di preparazioni. La mia eliminazione non è dipesa dal fatto che non sapessi fare qualcosa ma per non aver gestito bene tempo. E forse, assurdo da dire, ma l’ansia mi ha permesso di arrivare cosi tanto avanti, e poi mi ha anche fatto cadere”.
Lorenzo: “Isolare il cervello molto spesso è difficile, c’è una vita dietro. Purtroppo o menomale non si registra tutto. La mia uscita penso sia dovuta all’eccessiva sicurezza. Vedi la pasta con il pesce ti metti tranquillo, poi la minima cosa ti manda in palla e ti porta errori. Ma non c’è da sottovalutare tutto il contesto”.
Filippo: “Gli errori avvengono perché siamo aspiranti chef e non chef. MasterChef ci pone sfide sempre più difficili di anno in anno, questa è la base per cui facciamo errori. Ho commesso anche errori banali che avrei potuto evitare, dovuti dalla frenesia e dalla voglia di strafare. Per quanto riguarda il motivo dell’errore finale è stata anche un po’ di stanchezza e la delusione dalla prova iniziale con i savoiardi”.
Ovviamente, dulcis in fundo, non si poteva non parlare del rapporto con i tre giudici di MasteChef 13. Parliamo di Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli, e gli altri chef stellati che sono stati ospiti in questa edizione.
Alice: “Ogni volta che arrivava un ospite, mi rendevo conto della fortuna che avevo in quel momento. Sento di avere una simpatia verso Locatelli perché mi è piaciuto tanto come persona. Ho sempre sentito che mi stimasse un po’ di più rispetto agli altri, ma non perché gli altri non mi stimassero. Poi Atala è un persona bellissima, è stato super carino nei nostri cofronti e ha un’idea di cucina che sposo e sostengo”.
Lorenzo: “Incontrare chef famosi è sicuramente una cosa che ti fa sentire privilegiato, ma quelli a cui sono piu legato sono Barbieri e Cannavacciuolo. Con Barbieri ci siamo capiti da subito, in Cannavacciuolo rivedo me e mio papà. Avevo voglia di renderlo soddisfatto e convincerlo. Mi ha riempito di gioia quando mi ha detto che è orgoglioso di me. E penso che valga quasi tutto il percorso“.
Filippo: “Si vedeva nei loro occhi quanto volessero spronarci a fare sempre meglio. Porto dentro questa esperienza per la vicinanza con queste tre figure della cucina italiana. Per quanto riguarda Atala condivido il pensiero della sua cucina, lo seguo da sempre e l’ho conosciuto tramite Chef’s Table su Netflix“.