Siamo a un passo dalla finalissima di MasterChef 14, il cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy. È sempre dura uscire a un passo dal traguardo finale, soprattutto se questo significa anche non poter partecipare alla tanto ambita esterna stellata (anche se di stelle in questa stagione ne abbiamo viste un bel po’). Un peccato soprattutto per lui, l’uomo delle esterne, il Thor che canta Raffaella Carrà (siamo ancora un po’ scossi da Sanremo, si vede?) e che non ha perso mai una sola esterna. Stiamo parlando di Franco, l’aspirante chef poliglotta che ieri è stato costretto a togliere per sempre il grembiule di MasterChef 14 dopo un pressure test al sapore di griglia.
Come ogni venerdì, abbiamo fatto due chiacchiere con lui nel corso di una round table e – come nel corso di MasterChef 14 – non sono mancati i momenti commoventi.

Franco è un team player, questo ce lo aveva promesso sin dalla prima puntata. A dimostrarlo è il record di esterne vinte. Insomma, l’unica esterna che non ha vinto è quella a cui non ha partecipato, ma siamo sicuri che avrebbe sbancato tutto anche tra le mura di un tre stelle. Qual è il suo segreto?
“Io credo un sacco nel valore del team, e nella differenza di ciascun individuo che si deve arricchire rispetto alle sue peculiarità e quelle degli altri. Ho giocato molto di squadra, non è un caso che io abbia vinto tutte le esterne. Non tutti giocavano di squadra e non tutti hanno vinto tutte le esterne. È una caratteristica che mi rappresenta molto anche nella vita privata. Siamo tutte persone e siamo tutti cambiati in questi tre mesi. Noi 5 alla finale abbiamo fatto un percorso sì individuale, ma molto corale, molto di gruppo. Siamo molto cresciuti uno grazie all’altro.” – Franco
D’altronde, giocare di squadra e mantenere i nervi saldi in una competizione al cardiopalma come MasterChef 14 non è affatto semplice, già a partire dai live cooking. Ecco come l’ha vissuta Franco.

“Io ho tante sfaccettature e sono contento di averle fatte notare tutte. Il mio obiettivo era la trasparenza. La presenza di Giuseppe ai live cooking è stata fondamentale, c’era una tensione che traspariva. Io ho perso tantissimi kg in quei giorni, quindi sì, ero molto concentrato. Una volta entrato, mi sono scaricato e ho fatto vedere gli altri aspetti: il Franco motivatore, il Franco sopra le righe, emozionale, ma anche un Franco che sa cogliere e mostrarsi nelle sue debolezze e nelle sue emozioni. […] Quando si gioca in squadra sono un game player; quando sono capo squadra, capisco i bisogni degli altri. Sono contento di aver fatto vedere queste sfaccettature.”
Dalle lingue (ci ha rivelato di saper parlare fluentemente tedesco, inglese e spagnolo) alla sua passione per i viaggi, Franco ha sempre dimostrato una sensibilità unica rispetto ai temi dell’accoglienza e anche dell’importanza dello storytelling in cucina.
“Il nome del piatto è la prima cosa che decidevo. Ci si perde talmente tanto negli ingredienti che io decidevo prima cosa voler comunicare e dire con il piatto: era la mia ancora. Da lì pensavo a come poter costruire il piatto. La storia è sempre stata una cosa fondamentale, perché era la mia ancora di salvezza per come costruirlo.” – Franco
Proprio l’accoglienza è alla base del suo progetto futuro, quello che – con le lacrime agli occhi – ci ha raccontato prima a MasterChef 14 e poi nella nostra round table.

“Mi vedo in una grande tavolata con persone che vengono da tutto il mondo. Ieri è stata definita una locanda, ma può essere definita in tante forme. Mangiare insieme e, soprattutto, raccontarsi, la parte di accoglienza per me è fondamentale. Nel passato sono stato a volte messo in disparte. Il vero riscatto è accogliere tutti, sempre. […] Non solo io o chi viene, ma anche chi ci lavora. Oggi io sono un marketing director, non ho vinto MasterChef, non è una cosa che realizzo domani. […] MasterChef è un inizio, un segnale fortissimo per me, ma non stravolge completamente la mia vita.” – Franco
Si è poi parlato dell’emozione di rivedersi in televisione, a distanza di mesi dalla registrazione effettiva del programma. Un’esperienza interessante che – grazie ai confessionali – porta alla luce anche qualche altarino nascosto.
“Dal 19 di dicembre sono entrato in questo loop di emozioni, io rivivevo le emozioni totalmente dal divano. Ieri sera, io ero ancora lì a sperare che qualcosa cambiasse. Ho scoperto un sacco di altarini, la parte dei confessionali è meravigliosa, commenti che non sempre venivano detti in faccia. […] Mary l’ho vista molto più tagliente rispetto a come la vivevo dal vivo. Non la reputavo una mia grande amica all’interno della MasterClass, ma comunque una persona con cui ci si interfacciava. L’ho vista un po’ più tagliente nei confessionali, ma sono più i commenti divertenti che mi hanno fatto sorridere. Sono i punti di vista del resto della squadra e dei concorrenti è la cosa più bella.” – Franco
In fine, non potevano mancare due parole sul difficile Pressure Test di ieri. L’ennesima prova che a MasterChef 14 può essere anche un semplice guscio d’ostrica a separare la balconata dalla porta d’uscita.

“Io da ieri ho psicologicamente mollato, ho preparato l’ostrica convinto di salire in balconata, ero molto convinto di passare al primo step. Arrivo dai giudici e non lo colgono come lo avevo interpretato io, mangiano mezza ostrica invece che un’ostrica intera e tutto era sbilanciato. Quindi è stata una grossa delusione e mi è mancata la costanza. Ho cucinato un pochino con il freno a mano, mi è mancata quella fame che invece Simone non ha mai mollato, mi è mancata quella voglia e costanza di arrivare fino alla fine.” – Franco