Pronti, Partenza, Via. Si parte per l’appuntamento più avventuroso dell’anno, con la nuova edizione di Pechino Express, in onda ogni giovedì a partire dal 9 marzo su Sky Uno e in streaming su NOW. L’anno scorso per un incidente di percorso di Costantino abbiamo ritrovato Enzo Miccio in un’inedita veste da conduttore del programma. L’accoppiata di Costantino Della Gherardesca ed Enzo Miccio si è rivelata vincente ed è un piacere ritrovarli entrambi per questa nuova edizione di Pechino Express.
Sky ci ha invitato all’anteprima e conferenza stampa di Pechino Express, e da amanti del viaggio e dei reality show non potevamo assolutamente mancare mentre scaldiamo i motori per le nostre Pagelle
Da ciò che abbiamo visto si prospetta un’edizione molto interessante, con concorrenti competitivi e pronti a superare i loro stessi limiti. Le coppie che, zaino in spalla, correranno tra India, Borneo Malese e Cambogia sono otto: Gli Avvocati (Alessandra Demichelis e Lara Picardi); Gli Ipocondriaci (Dario e Caterina Vergassola); Gli Istruiti (Maria Rosa Petolicchio e Andrea Di Piero); Gli Italo Americani (Joe Bastianich e Andrea Belfiore); I Novelli Sposi (Federica Pellegrini e Matteo Giunta); I Siculi (Salvatore Schillaci e Barbara Lombardo); Le Attiviste (Giorgia Soleri e Federica Fabrizio); Le Mediterranee (Carolina Stramare e Barbara Prezia) e Mamma e Figlio (Martina Colombari e Achille Costacurta).
Si parte dalla caotica e colorata Mumbai, in India, un luogo che i nostri conduttori conoscono molto bene, ma che non smette di stupirli.
“L’India è un Paese che sta vivendo un boom economico enorme, chi conosce l’India sa che è una nazione che cambia radicalmente ogni tre anni. L’ho vista molto diversa da tutte le altre volte in cui ci sono stato. È una nazione in cui continuano a convivere tradizioni di settemila anni fa, alla realtà contemporanea. – ha affermato Costantino Della Gherardesca
“È stato un inizio duro per noi, gli spostamenti non sono agevoli in una nazione così. È stato un impatto forte, però poi tra i bambini e le persone che ti accolgono, l’ India ci ha rapito” – ha aggiunto il co-conduttore Enzo Miccio
La produzione ha sfruttato al meglio la sintonia di Enzo e Costantino, dividendoli spesso per darci la possibilità di vedere più luoghi possibili delle meravigliose mete scelte per questa edizione del programma.
“La nostra coppia è una coppia ben equilibrata e forte, ci spalleggiamo a vicenda, e ci sfruttano il doppio: ci fanno fare il doppio di quello che di solito uno può fare. Essendo in due talvolta ci separano, ci sono dei momenti di comunione in cui ci sosteniamo a vicenda, e dei momenti che ci separano sin dal mattino” – ha rivelato Enzo Miccio.
Dopo aver visto un’anteprima del primo episodio di Pechino Express, abbiamo chiesto ai concorrenti quale fosse l’oggetto più assurdo e utile che avevano nei loro zaini. Le risposte sono state tutte concordi su un oggetto in particolare: la carta igienica e le salviettine umidificate.
C’è chi come Dario Vergassola si è spinto oltre, affermando tra le risate di aver portato con sè anche un defibrillatore, mentre la figlia si è riempita lo zaino di medicine. Non è certo un caso se si chiamano Gli Ipocondriaci.
Ma le risposte più interessanti sono giunte dalla strana coppia formata da Maria Rosa Petolicchio e Andrea Di Piero, il quale si è collegato in conferenza stampa al termine delle prove invalsi per l’esame di Maturià.
“Io mi sono portato dietro un’asta con una bandierina arancione, perché ho pensato che se dovevo fare l’autostop l’arancione si nota da lontano. Ho scoperto che queste bandierine sono abbastanza frequenti in India perché hanno una valenza religiosa, quindi dovevo stare attento a come la utilizzavo: per molti abitanti poteva avere un significato ben maggiore di una bandierina segnaletica” – ha affermato Andrea, rigorosamente in giacca e cravatta come ai tempi della sua partecipazione a Il Collegio.
“Nello zaino di Andrea c’era davvero di tutto, la torcia ci è servita perché siamo stati in condizioni abbastanza particolari, e quello zaino è stato provvidenziale in più di un’occasione. A parte le salviettine umidificate, di cui non si può fare proprio a meno, avevo una cosa leggerissima, inutile ma pesante al tempo stesso: un bigliettino con scritto in bocca al lupo Prof. che mi avevano dato in terza” – ha aggiunto un po’ commossa la professoressa Petolicchio, anche lei grande star de Il Collegio.
In questa conferenza stampa si è parlato tanto anche di femminismo, con Giorgia Soleri e Federippi che hanno avuto un civile scambio di opinioni con le altre concorrenti in gara, le quali hanno deciso di utilizzare la declinazione maschile di avvocate per il loro nome.
“Il nostro obiettivo era quello di cercare di allargare il target di persone a cui parliamo, perché crediamo molto nei temi che portiamo e nei valori che condividiamo. Sappiamo che i social, per forza di cose, non possono raggiungere tutte le persone. Nello specifico io avevo un messaggio legato alla condizione fisica, alle malattie. Ricordarmi e ricordare che si può avere una vita nonostante le malattie”
“Quello che speriamo è che i temi che portiamo possano arrivare a più gente possibile e più gente possibile, anche incuriosita, venga a spulciare dentro il glossario dei temi femministi e decida di voler fare l’attivista. L’obiettivo è allargare il coro di voci che tutti i giorni parla di queste cose qua. È il momento che questi temi diventino pane quotidiano” – ha aggiunto Federica, migliore amica e compagna di Pechino Express per Giorgia Soleri
“Il termine avvocate da sempre esiste, battersi per questa declinazione al femminile di avvocato mi sembra assurdo. Io non è che le segua più di tanto [Giorgia e Federica ndr], da adesso lo farò, non mi pare che loro perdano il loro tempo per battersi per tematiche così futili. Il termine avvocate esiste da sempre. Il nome non lo cambierei, lo abbiamo scelto noi e così rimane” – ha affermato senza esclusioni di colpi l’avvocato (o avvocata) Alessandra Demichelis
La risposta di Giorgia Soleri, ovviamente non si è fatta attendere: “Non siamo d’accordo. Lo sanno anche loro, non pensiamo che ci siano lotte utili e lotte futili. Il linguaggio crea la realtà e viene modificato dai parlanti e dalle parlanti. Sappiamo quanto è importante dare un nome alle cose. Io vengo dal percorso medico, in cui per me dare un nome alle mie malattie è stato fondamentale a legittimare quel dolore. Penso che il linguaggio sia utile a creare spazio, come diceva Alessandra: avvocate esiste e nessuno chiamerebbe un avvocato uomo avvocata. Non capisco perché sbagliare la desinenza di genere volontariamente. Ma rispetto l’autodeterminazione di Lara e Alessandra e amiche come prima.”