Noi di Hall of Series siamo stati invitati da Prime Video a partecipare alla conferenza stampa di presentazione della nuova docuserie su Diego Pablo Simeone, intitolata “Simeone. Vivere partita dopo partita” in uscita il 26 gennaio su Prime. La serie sarà composta da 6 episodi in cui verra ripercorsa la carriera del Cholo Simeone prima come giocatore e poi come allenatore. I due volti di Diego, grintoso calciatore e carismatico allenatore si equiparano sotto molti aspetti. Nella serie la personalità di uno degli allenatori più importanti del mondo viene sviscerata per raccontare al pubblico l’uomo dietro al personaggio, con un viaggio che ripercorre le tappe principali della sua vita e con l’intervento di familiari e di numerosi calciatori e allenatori importanti, tra avversari e compagni, con i quali ha avuto a che fare lungo la sua carriera.
Simeone. Vivere partita dopo partita, alla scoperta del Cholo
Partiamo con una presentazione del personaggio, per chi non lo conoscesse bene. Diego Pablo Simeone è un allenatore ed ex calciatore argentino, attualmente tecnico dell’Atletico Madrid, con cui si è laureato campione di Spagna per due volte, l’ultima nella scorsa stagione. Nella sua carriera da calciatore Simeone ha vestito le maglie di Velez, Pisa, Siviglia, Atletico Madrid, Inter e Lazio, legandosi dunque al nostro paese in modo imprescindibile. Simeone arriva in Italia a 20 anni, giovanissimo, e comincia la sua scalata al successo. Veste inoltre la maglia della nazionale argentina riuscendo a trionfare anche in patria. Nella sua carriera Simeone ha giocato con i più grandi di sempre, tra cui Maradona e Ronaldo, ed ha allenato altrettanti talenti negli anni. Si è sempre distinto per la sua grinta e la sua competitività in capo e fuori, il tutto condito da fatti ed episodi famosi, frutto della sua innata fame di vittoria.
La conferenza inizia con una presentazione del progetto, una docuserie su 6 episodi che racconta le principali tappe della vita e della carriera di Diego Simeone, attuale allenatore dell’Atletico Madrid, con un obbligato focus sulla passata stagione calcistica che lo ha visto protagonista. Simeone ci tiene subito a precisare che il punto focale della serie è la sua famiglia ed il suo magnifico rapporto con questa. “Il cammino del giocatore e dell’allenatore è molto lungo, si, ma l’uomo Simeone viene prima di tutto, e sono quello che sono grazie ai miei affetti, che mi hanno accompagnato fino ad oggi”, riferendosi ai suoi 5 figli, sua moglie e i suoi genitori. Alla domanda riguardo la gestione delle sue emozioni nel raccontarsi così apertamente al pubblico, Simeone ammette di non essere stato da subito convinto di realizzare questa serie, ma è molto contento di essersi lasciato andare ed aver mostrato a tutti qual’è il suo lato “invisibile”, e quindi chi si cela dietro al personaggio del Cholo. Il momento più emozionante per Simeone è stato coinvolgere suo padre nella narrazione, al quale deve tutto e con cui ha un rapporto magnifico. In generale è stato molto contento di coinvolgere la sua famiglia in questo progetto, e di mostrare la sua quotidianità data, per esempio, dal suo rapporto con le figlie più piccole, ormai accanite tifose dell’Atleti. Sul rapporto con i grandi campioni che sono intervenuti nella serie per parlare del Cholo si esprime in modo molto convinto: “amici, avversari e affetti, tutti quanti hanno contribuito a rendermi ciò che sono oggi, nessuno escluso”.
Sulla sua carriera e sul suo modo di affrontare le partite Simeone si dimostra sicuro e deciso: alla domanda sul come riesca a tenere alta la concentrazione dei suoi giocatori dopo aver vinto l’ultimo campionato, risponde dicendo che non bisogna mai essere appagati, che sono riusciti a vincere incredibilmente dopo 25 anni di astinenza (nel 2014) e sono riusciti a ripetersi 7 anni dopo (lo scorso anno, appunto), e che il nuovo obiettivo è quello di ispirarsi ai grandi club europei che vincono per natura, come il Bayern, il City o la Juventus, e ripetersi nuovamente, riuscendo a farlo prima di altri 7 anni. Spiega inoltre il significato del suo motto ”partido a partido”, che deriva dal momento in cui si dovevano decidere le sorti del suo rinnovo, sarebbe rimasto solo se la squadra fosse arrivata tra le prime tre, e mancavano più di quindici punti. Allora si è detto: “partita dopo partita” perché solo la speranza ti tiene vivo, e questo, inevitabilmente, si riflette sulla vita di tutti i giorni.
Ma guai a sfidarlo. Alla classica domanda su ipotetici pentimenti in carriera, Simeone risponde dicendo di non essersi pentito di niente, che ha certamente imparato dai suoi errori ma che non si è mai guardato indietro, perché le decisioni si prendono al momento e fanno crescere, che siano buone o meno, ed è questo uno dei principali valori che il Simeone allenatore trasmette ai suoi calciatori: non bisogna pentirsi di nulla, le sconfitte ed i momenti delicati arrivano, ma non bisogna sopprimerli, quanto “soffrirli” ed imparare da questi, per evitare che capitino ancora in futuro.
El Cholo e l’Italia: una storia d’amore mai finita
Tra le numerose domande gli viene chiesto che ricordi abbia dell’Italia e se ci tornerebbe mai. Simeone spende parole al miele per il nostro paese, che l’ha accolto quando aveva appena vent’anni e grazie al quale si è presentato all’Europa come grandissimo talento. Il Cholo ama tutto dell’Italia, a partire dal calcio, che definisce “in costante crescita” fino ad arrivare alle abitudini ed allo stile di vita italiano. Non si sbilancia troppo però, puntualizzando che lui ama l’Atletico Madrid e non ha alcuna intenzione di andarsene, essendo questo l’undicesimo anno di fila sulla stessa panchina, ma è ben consapevole che “tutto ha una fine”.