In Germania lo conoscono già da anni grazie alla carriera trentennale nella tv tedesca. Una più ampia porzione di pubblico ha avuto modo di amarlo nel 2015 quando ha vestito i panni di un inedito Adolf Hitler nel film Lui è tornato. Poi il grande pubblico internazionale lo ha conosciuto nei panni di Ulrich Nielsen, personaggio tra i principali di Dark, serie cult di Netflix. Ora che la sua carriera è decollata definitivamente il suo nome figura nel cast di innumerevoli progetti, tra i quali la prossima stagione di The Girlfriend Experience.
Stiamo parlando di Oliver Masucci, attore tedesco, tra i più chiacchierati del momento grazie alla sua partecipazione a progetti importanti. The Girlfriend Experience appunto, serie tv prodotta da Steven Soderbergh. Ma anche Animali Fantastici 3 e Tribes of Europa, altra fatica dei creatori di Dark.
Hall of Series ha avuto l’onore e il piacere di intervistarlo la scorsa settimana per parlare della sua partecipazione a The Girlfriend Experience, serie tv targata StarzPlay. E ovviamente non ci siamo fatti scappare l’occasione di parlare anche un po’ di lui, per capire meglio chi sia Oliver Masucci.
Siamo in tempo di pandemia e l’intervista avviene immancabilmente tramite sempre-sia-lodata-Zoom. Io a Londra, lui negli USA, confinato in hotel per una quarantena cautelativa a seguito di un contagio scoppiato sul set. Le nostre posizioni geografiche aiutano a rompere il ghiaccio, con Oliver che scherza su come questa sia la quinta o la sesta quarantena cui è stato sottoposto negli ultimi sei mesi. L’ultima proprio a Londra, in cui si trovava per girare The Girlfriend Experience e Animali Fantastici 3.
Che Oliver Masucci sia un gran simpaticone lo capisco subito dall’osservazine che mi propone sulla sua permanenza a Londra. Mi spiazza con la constatazione di quanto abbia capito cosa significhi essere una persona amichevole vivendo nella capitale inglese. Cosa che mi sciocca, essendo io stessa residente a Londra da parecchi anni. Cordialità sì, tanta, ma che si impari a essere amichevoli qui…mmh, non ne sono troppo sicura. Ma lui chiarisce subito.
“Amo Londra. Ci sono stato sei mesi per girare The Girlfriend Experience e Animali Fantastici e l’adoro come adoro le persone, sono così amichevoli. Come tedesco posso dire che noi tedeschi crediamo di essere amichevoli ma in realtà non lo siamo, e l’ho capito in Inghilterra. Ho visto persone essere così sensibili e prendersi tanta cura le une delle altre.
La cosa divertente è che io sono diventato più amichevole proprio vivendo in Inghilterra, e come ho rimesso piede su un aereo tedesco, dopo sei mesi, ho pensato ‘Rieccoci, ecco i tedeschi’ – ‘Non siamo davvero cortesi, sappiamo tutto meglio noi!’ Me ne sono accorto in UK.”
Un simpatico aneddoto che mi aiuta a cogliere al volo l’opportunità di chiedergli proprio di The Girlfriend Experience, serie tv di cui sarà il prossimo protagonista.
Una serie antologica, giunta ora alla terza stagione, nota per temi e personaggi estremamente controversi. Come lo è il suo produttore, Steven Soderbergh. Oliver Masucci entrerà nel cast vestendo i panni di un certo Georges Verhoeven, e questo è tutto ciò che sapevamo all’epoca del personaggio. Pertanto non manco di chiedergli qualche anticipazione. Sarà anche lui un personaggio controverso?
“Sì, o meglio l’intera vicenda è controversa. Si parlerà di intelligenza artificiale, libero arbitrio. E ovviamente si può definire controverso il personaggio di una donna che decide di prostituirsi per scoprire qualcosa sugli altri. Ma a me piacciono le cose controverse, gli esseri umani sono controversi. Come ho detto in un’altra intervista gli umani non sono gli esseri politicamente corretti che fingono di essere. Fanno sempre qualcosa di diverso da quello che dicono, sono in contraddizione con la propria essenza.
Ma Georges è in qualche modo una persona empatica in questo mondo così artificiale e così qualcosa succede tra loro. Ma finisce in modo diverso da come potresti pensare. E questa è una delle cose che ho amato della serie: inizia in un modo ma poi finisce in un altro. Tocca diversi temi, ti porta a riflettere e questa è una cosa che apprezzo. Amo lavorare a progetti che mi facciano riflettere quando li guardo.”
Oliver è fantastico. In due minuti ha risposto ad almeno due delle domande che avrei voluto porgli successivamente. Come gli dico, lui mi sembra proprio il tipo di attore che ama farsi ispirare dai copioni che gli propongono. Pertanto gli chiedo se la sceneggiatura di The Girlfriend Experience non abbia avuto un qualche ruolo sulla sua decisione di unirsi alla serie di StarzPlay.
E qui Masucci va per la tangente in un’altra direzione, ammettendo che sia stato invece proprio Steven Soderbergh ad aver avuto l’impatto più incisivo sulla sua decisione. Un nome importante, noto per capolavori come Sex, Lies and Videotapes ed Erin Brockovich. Qualcuno che non si può non conoscere, come nel suo caso, dall’adolescenza. E al quale è difficile dire di no, quando ti fa chiamare da Anja Marquardt, regista tedesca che ha studiato a New York.
Oliver mi racconta che Anja lo ha chiamato mentre era impegnato a girare “The Royal Game”, film tratto dal romanzo di Stefan Zweig. A quanto pare ad Anja è bastato dirgli poche cose sulla trama di The Girlfriend Experience, fargli il nome di Steven Soderbergh e comunicargli che avrebbe potuto recitare in inglese. A quanto pare Masucci non vedeva l’ora di cimentarsi nella recitazione in una lingua diversa dalla sua. Un’esperienza che gli avrebbe potuto aprire diverse porte, avvicinandolo all’obiettivo che aveva fin da piccolo, quando sedeva al cinema e desiderava essere “uno di quelli nel film”.
Anja Marquardt è la regista della terza stagione di The Girlfriend Experience e a lei Masucci riserva parole bellissime.
Mi dice di come lei gli sia piaciuta subito e di come abbia accettato immediatamente il progetto. In fondo di cose postive ce n’erano tantissime! Stabilirsi a Londra per un po’, recitare in uno show sexy, in cui si vedono tanti bei corpi, in cui poter mostrare il proprio e dire la propria. E ancora una volta torniamo sulla caratteristica principale di The Girlfriend Experience: l’essenza controversa dei suoi temi.
Masucci la definisce come “un prodotto non di immediata fruizione”, ma come una serie in grado di generare discussioni su ciò che sia giusto e ciò che sia sbagliato. C’è dell’arte dentro.
È l’occasione che aspettavo.
Non posso fare a meno di ricordargli come la sua carriera sia stata costellata di personaggi controversi. Ulrich Nielsen, marito fedifrago e poliziotto dal discutibile senso di giustizia. Adolf Hitler, in Lui è tornato (momento in cui non perdo l’occasione di complimentarmi per la performance straordinaria ma anche di fare una figuraccia nel goffo tentativo di menzionare il nome originale del film, in tedesco). Dunque gli chiedo se non sia proprio quello del personaggio controverso, il ruolo che lo appassioni più di tutti. La sua risposta è magistrale.
“Certamente. Certamente lo amo. È come dicevo prima, gli uomini non sono la superficie che vediamo, c’è una profondità dietro ognuno di loro. Se tu mi dicessi i tuoi segreti risulteresti anche tu una persona controversa perché non è la superficie che ti rende ciò che sei.
Quando le persone vanno al cinema o al teatro, vogliono scoprire qualcosa di se stesse. Questo è ciò che credo, o almeno questo è il motivo per cui io ci vado: scoprire qualcosa in merito a cosa significhi essere umani. Ovviamente potrei scoprirlo da me, ma a me piacere vedere loro, gli attori, scavare nella profondità dell’essere umano. Voglio scoprire qualcosa su come sono, sul perché io sia una persona controversa di mio.
Infatti si può dire che sia solo per il 10% un altro ruolo, il resto è me stesso impegnato a recitare utilizzando le mie stesse emozioni. Non posso essere totalmente qualcun altro, riesco a metterci molto di più quando porto in scena qualcosa che rappresenta una parte della mia personalità. Uno potrebbe dire ‘non è carino’, ma siamo esseri umani, non siamo carini, c’è un abisso dentro ognuno di noi.”
A questo punto la moderatrice mi fa sapere che mi restano solo due minuti per poter chiedere a Oliver qualcos altro di sé e dunque raccolgo tutte le mie forze per chiedergli un paio di cose che ero incredibilmente curiosa di sapere. La prima riguarda questo curioso aneddoto che avevo letto poco tempo fa sulla sua esperienza sul set di Tribes of Europa, serie tv disponibile da pochi mesi su Netflix.
In un’altra intervista avevo letto di come Masucci fosse un appassionato di improvvisazione, tanto da improvvisare una scena durante le riprese della serie che coinvolgeva una lattina sulla quale era riportata una data di scadenza discordante con le linee temporali di Tribes of Europa. Ma la scena piaceva così tanto a Oliver che l’attore ha convinto il regista a tenere il ciak per com’era. A questo punto non posso non chiedergli se non sia accaduto lo stesso in The Girlfriend Experience. All’inizio dice di no, ma poi ci pensa su e la risposta è anche più soddisfacente di quanto avrei pensato.
“Sì, la prima volta che ci siamo visti sul set, quando ci siamo conosciuti. Eravamo al Four Seasons di Londra che, a causa della pandemia, era praticamente vuoto. Un posto bellissimo nel centro della città, si vedeva il “Gherkin”, il London Eye, il Big Ben. Eravamo seduti in questa suite meravigliosa in cui avremmo dovuto girare, all’esterno, ed era la prima volta che ci vedevamo. Era una situzione stranissima perché al momento conosci un’attrice, ma a causa della pandemia non puoi abbracciarla, puoi al massimo dire ‘Ciao sono Oliver’ e poi un’ora dopo dovete recitare a letto, uno sopra l’altra. Una situazione assurda!
Insomma ci stavamo conoscendo, eravamo seduti al tavolo cercando di capire di più l’uno dell’altra. Abbiamo dato un paio di battute ma poi Anja ha suggerito di lasciar perdere il copione e dire qualcosa di completamente diverso – Parlate di tutt’altro – E quindi stavamo cercando di capire chi avessimo davanti. Lei mi faceva delle domande, io non sapevo davvero cosa dire, il mio inglese non era proprio perfetto e quindi ho iniziato a dire cose molto personali che mi passavano per la testa. E una di queste battute è nella serie. Alla fine da questa conversazione sono venute fuori un paio di ottime improvvisazioni rimaste in The Girlfriend Experience.
Lei mi ha detto ‘Appena ci si conosce è facile non piacersi, e va bene così. È meglio se non vi piacete all’inizio e poi finite per scoprire qualcosa dell’altro che invece vi interessa mentre girate la scena, e che vi permette di andare sulla stessa lunghezza d’onda.’ È stato davvero un ottimo suggerimento per entrare nella scena perché in effetti all’inizio pensavo ‘Non lo so, non mi piaci, sei così giovane, un po’ str***tta’ ma è stato bello poi costruire una relazione partendo da questo. Così è stato in The Girlfriend Experience: siamo partiti da posizioni molto distanti e siamo finiti con l’essere molto vicini.”
Potrei ascoltarlo per ore parlare delle sue curiose esperienze sul set di The Girlfriend Experience ma il tempo stringe e vado con l’ultima domanda. Ovvero: se proprio come Ulrich Nielsen – il personaggio interpretato in Dark – lui potesse viaggiare indietro nel tempo per andare nel 1986, cosa direbbe al se stesso allora 18enne?
“Gli direi ‘credi in te stesso e abbi fiducia in te stesso. Perché tu sei l’unica persona che può raggiungere i propri sogni. Solo tu, nessun altro. Perciò non pretendere nulla dagli altri, non biasimare nessuno per ciò che non accade nella tua vita’. Mi ci è voluto molto tempo per capirlo da me. Perciò è questo ciò che direi a me stesso”
Un bel consiglio. Lo riconosco io, lo riconosce lui. Ormai siamo in confidenza (o per lo meno mi piace pensare così) e Oliver ne approfitta per raccontarmi una barzelletta tedesca i cui protagonisti sono proprio la versione giovane e quella anziana della stessa persona. La morale è simpatica e considerando i primi minuti della conversazione riconosco che in fondo “chi l’ha detto che i tedeschi non sono persone ironiche?” E a questo punto Oliver mi regala una chicca sottolineando come lui lo sia soprattutto per il suo sangue italiano.
Gli ultimi due minuti di intervista li trascorriamo così, parlando delle sue origini italiane. Scopro che suo padre è originario della provincia di Avellino, che è emigrato in Germania da giovane per aprire lì alcuni ristoranti. Oliver scherza su come lui parli un italiano da turista tedesco perché suo padre – emigrato nella Germania degli anni ’60-’70 – gli parlasse solo in tedesco per far sì che il figlio fosse perfettamente integrato nel paese e non trattato da straniero. Ma che nonostante ciò avesse imparato tutte le parolacce italiane perché andavano a gogo nelle cucine di suo padre in cui lui stesso ha lavorato come cameriere.
Mi racconta di come per le stesse ragioni di ‘integrazione’ suo padre gli avesse dato un nome tedesco, Oliver, nonostante il primogenito della famiglia Masucci si chiamasse sempre Nicola e lui fosse nato per giunta il 6 dicembre (giorno di San Nicola). La storia triste è che a quanto pare la famiglia di suo padre lamentava appunto questo. “Aaah quello st****o che t’ha chiamato Oliver invece di Nicola!”
Insomma chiacchiere e aneddoti su The Girlfriend Experience, su potenziali viaggi nel tempo e sulla sua infanzia.
Mi ritrovo a sperare di poter restare a parlare con Oliver Masucci ancora un po’ ma il tempo è scaduto e devo salutarlo. Lo faccio auguradogli il meglio per i futuri progetti e per l’uscita della terza stagione di The Girlfriend Experience, disponibile su StarzPlay dal 2 maggio con un episodio a settimana. E lo saluto con l’immenso piacere di aver avuto una splendida chiacchierata con un attore che trasuda talento, fascino e irresistibile verve.
Leggi anche: