Nonostante abbia fatto il suo ingresso nel gioco solo pochi anni fa, Apple Tv+ si è imposto da subito ad altissimi livelli. Attiva dal primo novembre 2019, la piattaforma di Subscription Video On Demand di Apple ha continuato a collezionare titoli, proponendo un catalogo costellato da contenuti di qualità . Infatti, pur non avendo una frequenza di rilascio di produzioni originali quantitativamente abbondante come quella dei competitor, Apple Tv+ punta sull’alto livello delle sue opere. Inaspettatamente rispetto all’idea che molti si erano fatti in partenza, la piattaforma si è mostrata altrettanto ambiziosa: nonostante non abbia ancora vinto una quota di mercato al pari dei grandi operatori, il servizio di Apple si è dotato di una selettività invidiabile.
Apple Tv+ ha sicuramente intrapreso la direzione giusta: pur concentrandosi su pochi titoli originali anche quest’anno ha proposto dei must-watch che nulla hanno da invidiare ai grandi colossi dello streaming.
A fronte della necessità d’essere sin da subito competitiva e al pari dei cataloghi già avviati, Apple Tv+ non si è concessa errori, proponendo esclusivamente contenuti dal livello elevato. Proprio per questo, i prodotti originali rilasciati negli ultimi due anni sono tutti a modo loro validi. Tra serie tv inedite e non, il servizio non lascia nulla al caso e non rinuncia a uno standard fissato molto in alto. Grazie a un’importante lavoro curato al dettaglio in cui energie produttive e creative si rivolgono a un numero limitato di produzioni, il servizio sta pian piano conquistando nicchie di spettatori sempre più ampie e sta acquisendo una reputazione e immagine di brand da non sottovalutare. A maggior ragione, tirando le somme di questo 2021 è tutt’altro che semplice selezionare i cinque migliori show inediti di Apple Tv+ tra il novero dei disponibili. Nel fugace universo della fruizione in streaming sembra spesso facile stilare classifiche di contenuti fruiti in un sol boccone e digeriti in fretta per passare alla visione successiva. In realtà però, dover escludere serie tv come Mythic Quest, La Storia di Lisey, Dickinson, Acapulco, e Schmigadoon! è una scelta più complessa di quanto possa sembrare.
Ebbene, a seguito di una dolorosa scelta riportiamo di seguito la classifica delle cinque migliori serie tv originali di Apple Tv+ del 2021, con la speranza che anche gli anni a venire ci permettano di godere di visioni altrettanto peculiari e di valore.
5) See
Al quinto posto ma di certo non per minor importanza, è impossibile non menzionare See e il salto di qualità della sua seconda stagione. Si tratta dello show sci-fi con Jason Momoa e Alfre Woodard, creato da Steven Knight (Peaky Blinders) e diretto da Francis Lawrence (Hunger Games), ennesima dimostrazione dell’impegno tecnico che Apple Tv+ pone nel realizzare i titoli da esporre nel proprio catalogo digitale. Tra i primi presenti sin dal principio sulla piattaforma, dopo una pausa più lunga del previsto a fronte della situazione pandemica da Covid-19, See è tornato con una seconda stagione. Pur non essendo un titolo universalmente accessibile come alcuni degli altri citati, tale storia di sopravvivenza e speranza è cresciuta e si è sviluppata con un peso e un impatto emotivo di non poco conto. In una realtà distopica, più vicina al passato che al futuro, in cui a seguito di un virus la popolazione mondiale è esponenzialmente ridotta e la cecità è la normalità , ogni tassello è stato cautamente posizionato nel corso del primo capitolo per preparare la narrazione a una seconda stagione che volge uno sguardo epocale agli avvenimenti.
La scoperta del fatto che i nuovi neonati siano in grado di vedere, contrariamente ai genitori, comporta una guerra memorabile che ha permesso a See di stabilirsi tra i titoli di punta di Apple Tv+.
Pur essendo influenzato da molti dei contenuti che l’hanno preceduto, See si colloca con la propria identità tra elementi fantascientifici, scontri drammatici e dinamiche sociali e familiari. Finalmente con questa nuova produzione è approfondito l’oscuro passato di Baba Voss e non mancano di certo i tanti violenti conflitti che animano le vicende. L’impetuoso e primordiale fuoco che incendia la storia la rende puramente ricca di violenza e intrigante nel suo modo di essere schiettamente primordiale. Visivamente e a livello di sceneggiatura ha messo in atto un’evoluzione concreta, recuperando in quei punti in cui risultava ancora fuori campo. La storia progredisce e lo sviluppo dei personaggi, e della struttura in generale, permettono a See di accrescersi e proporre una delle stagioni migliori poste in campo dal servizio SVOD in questo 2021, seppur il merito ne resti ancora poco riconosciuto.
4) The Shrink Next Door
Fresca della recente conclusione della prima stagione, con l’ultimo episodio andato in onda pochi giorni fa, The Shrink Next Door è entrata all’ultimo, ma immediatamente, in questa classifica con un merito non indifferente. La nuova miniserie di Apple Tv+ a opera di Georgia Pritchett, rilasciata a partire dal 12 novembre scorso, è un ulteriore prova della grande selettività tecnica della piattaforma, a partire proprio da un cast stellare che anima con maestria una storia oscura di manipolazione e dipendenza. Si tratta proprio di un dramma psicologico basato sul podcast dello stesso titolo di Joe Nocera. Entrambi, serie tv e podcast sono incentrati sulla vera storia dello psichiatra Isaac Herschkopf. The Shrink Next Door racconta dello psicoterapeuta Ike Herschkopf (Paul Rudd) e della sua morbosa relazione instaurata col paziente Marty Markowitz (Will Ferrell) e durata per ben 27 anni. A fronte dei volti dello show (a cui si aggiunge anche Kathryn Hahn), consolidati nell’ambiente delle commedie cinematografiche, era attesa una grande black comedy, che si è rivelata una ricostruzione stravagante e surreale di una storia che sembra tutto fuorché vera, proprio per la tossicità della dinamica. L’apparentemente normale relazione che si instaura tra i due sfocia in un rapporto tossico e nocivo di co-dipendenza, manipolazione e presa di potere. All’inizio Ike è perfetto, sembra avere tutto ciò che si cerca normalmente in un terapista: ha aiutato Marty talmente tanto in principio che la loro connessione è poi involuta in qualcosa di malsano.
Con un cast impegnato e una sceneggiatura spietata viene condensato in una stagione di otto episodi un caso di cronaca che è caratterizzato per decenni di abusi. The Shrink Next Door si compone di una narrazione ritmata e che gioca senza freni con la coinvolgente giustapposizione tra i due stili di vita diversi dei protagonisti. Da un lato Marty è insicuro, solo, timido e bisognoso d’affetto, proprio per questo cade debolmente vittima dei manipolatori imbrogli di Ike. Quest’ultimo, in balia di una crisi identitaria, sfrutta e prevarica il ricco paziente che ne diviene psicologicamente dipendente fino alla tarda età .
Sul vero caso di Isaac Herschkopf, nel 2021 il Dipartimento di Salute di New York ha dichiarato che il terapista ha violato gli standard minimi accettabili di sicurezza nella relazione di psicoterapia previsti con i pazienti.
Qui trovate la nostra recensione di The Shrink Next Door.
3) Foundation
Non poteva essere escluso da citazione Foundation, uno degli show inediti e più ambiziosi rilasciati quest’anno dalla piattaforma. Pur presentando differenze importanti con l’omonima serie di romanzi di Isaac Asimov da cui è tratto, lo show di fantascienza illustra le grandi capacità e disponibilità di Apple Tv+. Il fatto che la realizzazione del progetto sia stata affidata a David S. Goyer (sceneggiatore di Batman Begins e The Dark Knight) è già una presa di posizione importante sulla visione del servizio. Essere in grado di offrire una serie tv sci-fi nel 2021 è di per sé complesso, ma se si tratta di un’opera letteraria con un tale impatto culturale la missione è ancor più ardua. Foundation nella sua versione battuta è già un affresco ampio e ricco di materia, ragione per la quale le aspettative erano più che alte. Con una rappresentazione visivamente dispendiosa, Apple Tv+ si impreziosisce di un’opera grande sotto molteplici punti di vista. Proprio da questa prospettiva, l’impressionante struttura sembra più vicina al cinema che alla televisione.
Nell’anno 12067, all’interno di una galassia sconfinata e complessa, attraverso il viaggio di Gaal (Lou Llobell), Seldon (Alfred Enoch) e un florido gruppo di scienziati viene proposto il racconto della Fondazione il cui obiettivo è impedire il declino de proprio Impero. Basando il proprio scopo sulla conclusione tratta dalla psicostoria, nuova scienza capace di prevedere importanti eventi storici, Foundation si addentra senza freni nel genere sci-fi con un coraggio che mancava da un po’ alle produzioni seriali di tale tipo. Il modo con cui osa con gli schemi e con le costruzioni narrative lo rende sicuramente uno dei futuri punti di riferimento per Apple Tv+ nonostante si componga al momento soltanto di un’unica grande stagione.
2) The Morning Show
Che fossimo di fronte a un titolo di qualità lo si era capito già dal primo capitolo, ma The Morning Show non si è fermato a una sola buona produzione. Dopo una pausa importante, quest’anno Apple Tv+ ci ha impegnati con un’altra intrigante stagione che segna un punto di non ritorno. The Morning Show non è soltanto un cast di volti stellari alle prese con performance che bucano lo schermo, è uno show corale la cui voce echeggia in modo pervasivo. Sta tutto nell’abrasività della sua storia. Dopo una prima stagione nettamente schierata e definita, il ritorno della serie è decisamente più contorto e complesso di quanto atteso. Basato sul libro Top of the Morning: Inside the Cutthroat World of Morning TV di Brian Stelter, il titolo con Steve Carell, Jennifer Antiston e Reese Whiterspoon è uno dei lavori attuali più importanti nel campo del movimento MeToo, rappresentando sullo schermo gli aspetti più oscuri e tossici dell’industria televisiva statunitense. Il mondo dell’intrattenimento non è solo fatto di volti scintillanti e scenografie saturate e The Morning Show ce lo illustra in una narrazione metatelevisiva che ha avvio dalla scossa provocata dallo scandalo di molestie sessuali che vede coinvolto Mitch Kessler, il co-presentatore del fittizio programma di infotainment mattutino di Manhattan, The Morning Show.
Dalla pubblicazione della prima stagione sono successe tante cose. Recuperare e proporre accadimenti come l’attuale situazione pandemica, le elezioni presidenziali e l’esplosione del Black Lives Matter non è affatto semplice se lo scopo è quello di rimanere anche strettamente legato al discorso delle molestie e della sicurezza sul lavoro. Seppur in balia di una direzione narrativa in divenire e in transizione, la serie tv è mantenuto stabile la propria identità affrontando le diverse gradazioni di un mondo mai in bianco e nero. Salda è poi rimasta la parte più genuinamente convincente dello show: indipendente dalle tematiche portate in scena, la collaudata struttura da workplace drama con intrighi, alleanze e giochi di potere continua a funzionare. Tutto ciò rende The Morning Show uno dei prodotti identitari di Apple Tv+ per stile e qualità di intrattenimento, assolutamente al pari del mondo cinematografico e dei grandi colossal seriali della tv generalista.
1) Ted Lasso
Non tutti gli eroi indossano calzamaglia e mantello, Ted Lasso (Jason Sudeikis) si mostra alla fredda luce del giorno in quel del Regno Unito coi suoi inconfondibili baffi da amorevole padre di famiglia e ci conquista con una perfezione spesso solo apparente. In una realtà sportiva spietata ed economicamente dipendente, il protagonista dell’omonima serie tv è un fulmine a ciel sereno che sconvolge e avvolge la quiete della comunità in cui si inserisce. Basando la storia su delle premesse a prima vista semplici, Ted Lasso è senza dubbio lo show Apple Tv+ per eccellenza di quest’anno, e probabilmente anche di quelli a venire. La storia di un allenatore di college football americano trapiantato in Inghilterra per dirigere una squadra di calcio di cui non sa veramente nulla, ha rivelato un emotività inattesa. Lo show rivela livelli più profondi, nonostante nella sua facciata esteriore sembri semplicemente basato sull’ironia derivante da un contesto scettico nei confronti di un coach Lasso disinvolto nel totale straniamento che il nuovo sport genera. Scavando affondo nell’introspezione dei personaggi, nel loro passato e nel loro presente, il titolo è denso e delicatamente rivolto al tema della salute mentale, ma senza attribuire colpe e/o cadere nel vittimismo. Attraverso metafore sportive e riferimenti più o meno espliciti, Ted Lasso è un racconto multistrato e dalla facile immedesimazione.
Ted Lasso è la nuova serie tv sportiva per eccellenza, pur essendo puramente un titolo sovversivo del genere.
Il modo spontaneamente onesto con cui lo show di Apple Tv+ propone molte delle sfaccettature della sensibile introspezione umana ne è la forza primaria. E’ un lavoro sofisticato e curato nascosto e alleggerito dai toni da commedia in cui si percepisce la presenza di Bill Lawrence (Scrubs). E’ una testimonianza di bontà ed empatia portata all’attenzione attraverso traumi, ostacoli e insicurezze. In una commistione di generi e registri, Ted Lasso è ormai un must-watch a cui è impossibile rinunciare ed è un spartiacque decisivo per la linea editoriale seguita dalla piattaforma che lo ospita.