Serie Tv da vedere su Apple Tv+ – The Morning Show
- Stagioni: 3 (in onda).
“The Morning Show è una serie con la S maiuscola. È un prodotto impegnato, ma non troppo impegnativo, che cerca di trovare la quadra per trattare tematiche profonde come quella del #metoo, del mobbing e della discriminazione sessuale e razziale“. L’avevamo definita una serie con la “S” maiuscola dopo due stagioni, e nel mentre ne è arrivata una terza che ha confermato ancora di più le nostre impressioni. Se dovessimo individuare una serie targata Apple Tv+ che sappia garantire meglio di chiunque altra degli ottimi standard qualitativi con una resa efficace sul pubblico di massa, The Morning Show rappresenterebbe l’esempio ideale.
Con la terza stagione rinnovata per tempo e una quarta già annunciata, il successo di The Morning Show non è casuale. Una programmazione strategica ha permesso agli autori di lavorare con ampio margine, assicurando coerenza e continuità alla narrazione. Ciò ha garantito a loro uno spazio importante per pianificare con le certezze necessarie il percorso narrativo di una serie tv eclettica, abile nel massimizzare il talento del grande cast a disposizione.
Un cast composto in gran parte da attori dal background comico o brillante, messisi al servizio di un drama imprevedibile e ricco di colpi di scena. Una serie capace di catalizzare l’attenzione del pubblico con soluzioni mai fini a sé.
L’exploit agli Emmy del 2024, dove ha ottenuto la bellezza di 16 candidature, è una naturale conseguenza. La serie, una critica efficace del mondo dell’infotainment statunitense, cresce col passare del tempo e tocca il suo picco con una terza stagione in cui ha trovato una maturità inedita. Se la prima stagione aveva puntato sulla spettacolarità e la seconda si era persa in sottotrame meno incisive, la terza ha segnato la vera maturazione della serie, portandola alla sua forma migliore. Non si parla di un capolavoro assoluto, ma ciò basta per farne convintamente una serie tv da guardare assolutamente.
Masters of the Air
- Stagioni: 1 (conclusa).
I presupposti erano stati fin troppo impegnativi. “Masters of the Air nasce con l’onere di doversi consegnare alla leggenda”, scrivevamo in un articolo pubblicato al tempo della messa in onda. Inevitabile, da più punti di vista: Masters of the Air chiude idealmente la trilogia guerresca aperta da Band of Brothers, considerata da molti la miglior miniserie di tutti i tempi, e dalla stupenda The Pacific. Lo fa con pieno merito, rivelandosi all’altezza della sua eredità fin dal primo episodio. Un racconto intenso ambientato nei cieli della Seconda Guerra Mondiale, messo in scena attraverso prospettive soggettive peculiari, una resa scenica da Oscar e un’esperienza immersiva che ci restituisce gli orrori del conflitto attraverso un punto di vista inadatto ai cuori più fragili.
La critica statunitense ha accolto con grande entusiasmo l’ambiziosa operazione televisiva. The Hollywood Reporter sottolinea come la serie riesca a trasmettere con autenticità la tensione e il sacrificio dei bombardieri americani, rendendo omaggio al 100º Gruppo Bombardieri con un tributo intenso e rispettoso. Variety, invece, elogia il notevole sforzo tecnico della serie, capace di portarci dentro il conflitto in modo inedito. Si parla di sequenze di combattimento tra le più realistiche mai viste in una produzione televisiva, con un livello di dettaglio che rivaleggia con i migliori film di guerra. Il New York Times si spinge oltre e offre una prospettiva più globale sul racconto bellico. Secondo lo storico quotidiano, Masters of the Air non è solo una serie d’azione, ma un’indagine profonda sulla resilienza umana, sulla paura e sul trauma del combattimento.
Insomma, sono evidenti i motivi per i quali le abbiamo riservato un posto all’interno della selezione dedicata alle serie tv di Apple Tv+ da guardare almeno una volta nella vita. Perdersela, in effetti, sarebbe un peccato.
