ATTENZIONE! L’articolo contiene SPOILERS degli ultimi tre episodi di Arcane 2
Siamo giunti dunque al finale per Arcane 2. Una chiusura emozionante, brillante, ma che non convince del tutto. Nello specifico, nei suoi ultimi dieci minuti. C’è il tempo per la gioia e quello per le lacrime, ma il finale di serie di Arcane 2 non sembra per niente un finale, poiché lascia aperte numerose porte e facendoci desiderare di più. Se, infatti, la matassa della prima parte (qui trovate la nostra recensione) viene per la maggior parte sbrogliata riportando tutti i personaggi al punto di partenza, rimane ancora molto lasciato ai “se” e ai “ma”. Dopo gli eventi della seconda parte (qui trovate la nostra recensione), la storia si trova ormai a un punto di svolta definitivo.
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Il settimo episodio di Arcane (disponibile sul catalogo Netflix qui) riprende le fila di una storyline in particolare che ci eravamo lasciati alle spalle permettendoci di capire finalmente le motivazioni dietro le azioni di Jayce. Lui, Heimerdinger ed Ekko sono finiti in un “quando” drasticamente diverso dal loro. In un universo parallelo in cui l’Hextech non è mai stato scoperto, Ekko tocca con mano una vita senza dolore o guerre. Una vita in cui Powder non si è mai trasformata in una furia omicida e dove Zaun è diventata una città sotterranea florida e piena di vita.
Per quanto l’idea di rimanere in questa realtà sia allettante, Ekko capisce la necessità di tornare a casa per aiutare le persone del suo mondo. Con l’aiuto del maestro e di questa versione di Powder, il ragazzo riesce a costruire il Motore Zero. Utilizzando infatti le schegge di cristalli Hextech per cercare di riprodurre l’anomalia, Ekko realizza un dispositivo in grado di riavvolgere il tempo e creare un loop temporale di massimo quattro secondi.
Per caso o molto più probabilmente per un perverso scherzo del destino, Jayce finisce in un universo parallelo molto diverso.
Una versione in cui di Piltover e Zaun non restano che macerie, rase al suolo dal potere distruttivo dell’Hextech. In cerca di risposte e di un modo per tornare nel suo tempo, Jayce precipita in un burrone dove trascorre mesi e mesi in totale solitudine. Ormai sull’orlo della follia, Jayce riesce a sopravvivere tirandosi fuori da lì anche se il suo corpo e la sua mente sono irrimediabilmente spezzati. In cima alla torre di Piltover, Jayce ritrova il mago incappucciato della sua infanzia che lo rimanda indietro nel tempo con la tacita promessa di impedire che l’Hextech distrugga effettivamente il mondo. Inutile dire che si tratta ovviamente di un Viktor del futuro.
Ottavo episodio di Arcane, altra storyline secondaria.
Stavolta tocca a Mel, che dopo essere stata catturata dalla congrega della Rosa Nera arriva finalmente a comprendere le sue origini e il suo scopo. Anche lei è, infatti, una maga. Nello specifico un’Empatica, dotata di poteri che sua madre vorrebbe utilizzare come un’arma. Inutilmente Mel cerca di trovare un punto d’incontro con il generale. Ambessa, accecata dall’odio e dal desiderio di vendetta. è disposta a tutto pur di vedere realizzato il suo piano: distruggere ogni forma di magia. Per riuscirci arriva persino a scatenare una guerra, convinta di poter sfruttare Viktor a suo vantaggio. Povera illusa. Ormai Viktor ha trasceso qualsiasi limite umano, totalmente assuefatto al potere dell’Hextech e in modalità epuriamo-il-mondo-per-costruirne-uno-migliore.
La battaglia per la salvezza di Piltover e Zaun è dunque il cardine del nono e ultimo episodio di Arcane 2.
Durante lo scontro, ogni singolo personaggio dovrà definitivamente decidere da che parte stare sancendo, così, il proprio destino. Nel caos del conflitto, Vi, Jinx, Mel, Jayce e tutti gli altri devono confrontarsi con sé stessi e con le questioni in sospeso scoprendo se, alla fine della corsa, li attenda la rovina o la gloria.
“Devi comprendere che ognuno di noi è un autore di questa infinita saga del progresso. A beneficio di tutti”
Libero arbitrio e destino.
In fondo sono queste le due grandi forze che hanno guidato i personaggi di Arcane fin dal primo momento. In un susseguirsi di eventi e catastrofi che ne hanno plagiato il carattere, i protagonisti sono cambiati irrimediabilmente trasformandosi in eroi e villain. Eppure Arcane ci ha insegnato che anche una suddivisione così netta e categorica, in realtà, è sbagliata. Le persone non si dividono mai solo in buoni e cattivi. L’essere umano è molto più complesso, ingarbugliato e confuso di quanto, nella maggior parte dei casi, i libri e il cinema ci abbiano voluto far credere. Siamo esseri tanto difficili quando paradossalmente semplici, tali da dar vita a un mistero che è precluso persino a noi stessi.
Così avviene anche in Arcane. Vi, Jinx, Jayce e Viktor sono tipi umani impossibili da catturare in un’ unica definizione. Facce diverse della stessa medaglia che si muovono su binari opposti e paralleli. Tutti loro hanno percorso un cammino difficile che li ha resi le persone che sono oggi e che li ha portati, inevitabilmente, a scontrarsi l’uno con l’altro.
Allora, è stato il libero arbitrio a creare Jinx? E il destino c’entra qualcosa nella metamorfosi di Viktor?
La risposta dipende tutta da noi, dallo spettatore e da cosa siamo disposti a credere. Entrambe le forze giocano un ruolo fondamentale nella storia di Arcane, determinando il passato, il presente e il futuro dei personaggi. Jayce è l’uomo di scienza che ha messo un piede nel mondo magico e la cui ambizione lo spinge a voler piegare la magia ai suoi desideri. La hybris determina le sue decisioni, con ripercussioni devastanti su chi gli sta attorno. Come accade appunto anche a Viktor.
Si tratta forse del personaggio più emblematico e affascinante dell’intera serie, insieme al fu Silco. Viktor è un amico fedele, un collega devoto e una mente straordinaria intrappolata in un corpo malato. Il contatto prolungato con l’Hextech lo muta nel profondo, corrompendone gli ideali più alti. Convinto, infatti, che la possibilità di scegliere sia un’illusione e insieme una condanna a perseguire il male, Viktor decide di sfruttare il nuovo potere per creare una mente alveare e così “salvare” l’umanità da se stessa.
Amico contro amico, Jayce e Viktor incarnano due punti di vista diametralmente opposti. Il primo convinto che debba sempre esistere una possibilità di scelta, il secondo determinato a riportare l’ordine generale a costo della libertà individuale. La lotta si consuma anche tra una madre e sua figlia, quando Mel è costretta a uccidere Mabessa per impedirle di distruggere Piltover. Anche in questo caso, le due donne rappresentano due temi a sé stanti: la forza militare e la diplomazia. Finalmente consapevole della propria storia e del proprio potere, Mel ha deciso di accettare il suo vero io e sbloccare tutto il suo potenziale.
“Costruiamo le nostre prigioni. Sbarre forgiate da giuramenti, codici, impegni. Mura di insicurezza e limitazioni personali. Abitiamo queste celle, queste identità, e le chiamiamo noi.”
Ordine e caos in Arcane 2
L’imperfezione è ciò che ci rende umani ed è in essa che risiede la vera bellezza. La nostra diversità ci rende individui unici con storie, sogni e paure che forgiano il nostro io. Nella sua disperata ricerca della perfezione, Viktor voleva innanzitutto cancellare le proprie debolezze e quelle dell’umanità intera. La morte, il dolore e la lotta non sono, però, niente di tutto ciò ma tasselli necessari per l’evoluzione dell’individuo. Il sacrificio, per quanto terribile, dona spazio a un futuro migliore che ha imparato dagli errori del passato. Nell’amicizia con Jayce, che ha sempre ammirato le sue imperfezioni, Viktor riesce a sfuggire all’influenza dell’Hextech prima che sia troppo tardi e a salvare così il mondo di Arcane.
Come Viktor anche Jinx ha finalmente la possibilità di fare ammenda e riscattarsi. Sacrificandosi per salvare la vita alla sorella, Jinx va incontro alla morte con un sorriso stampato in volto. Finalmente in pace con i propri demoni, la ragazza ha abbracciato un’ultima volta il caos ma per trarne fuori qualcosa di buono stavolta. Si tratta di un sacrificio che non convince appieno, però. Almeno narrativamente parlando, infatti, la morte di Jinx avviene in maniera decisamente frettolosa e un po’ confusa lasciandoci, inoltre, con il dubbio che possa non essere morta davvero. Non vediamo effettivamente nessun corpo e c’è un indizio, proprio nell’ultimo episodio di Arcane, che suggerisce l’eventualità che sia riuscita a fuggire.
A conti fatti, anche Arcane 2 rimane un progetto brillante e meraviglioso. Una serie animata che ha saputo parlare di filosofia, morale, fede e politica attraverso una grafica che potere fare scuola e dopo scuola a molte altre produzioni tratte dai videogiochi.