Caro diario, sono io, Powder.
Le cose vanno male male male. Ma anche davvero bene. Insomma, Vi mi ha lasciata, ma io non ho bisogno di lei.
Qui con Silco sto imparando un sacco di cose nuove: finalmente sono stata mandata sul campo e ho fatto esplodere tutte le bombe che avevo preparato! No no, non come quella volta. NO! Vi prego state zitti, ho chiesto scusa, scusa, scusa. Io non volevo farlo, non pensavo che qualcuno sarebbe morto. Ma qui tutti continuano a sottovalutarmi, tutti pensano che io non ce la faccia, che io non sia all’altezza della situazione, che io non sappia combattere. Mi lasciano indietro. Mi abbandonano. No no. Mi abbandonavano. Adesso nessuno mi metterà in disparte. Silco mi sta insegnando a combattere, per davvero però. Ho scoperto che sono veloce e agile. Non devo più aver paura di lanciarmi da un tetto: so bene come muovermi. Finalmente mi diverto anche io. Sono come una scimmietta che si arrampica e si muove furtiva e arriva quando meno te l’aspetti e porta un sacco di scompiglio e… FA SALTARE TUTTO IN ARIA!
Sì, proprio come quella volta… come quella volta. Ma invece di dirmi che porto sfortuna, Silco mi ha detto che sono stata brava a far esplodere quell’edificio. E allora dopo di lui tutti hanno iniziato a dirmi che sono fantastica, la migliore. Ma io li sento, quando mi giro tutti vorrebbero farmi fuori. Lo so perché me l’ha detto Mylo. Loro non l’hanno sentito, perché Mylo è morto. Ma io ho parlato con lui e con Claggor: loro lo sanno perché anche loro non mi volevano. E invece adesso stanno sempre con me. Non mi lasciano mai. Continuano a parlare e parlare e allora io faccio esplodere qualcosa. O uso Pow Pow per sparare. Ah sì, scusami, non ti ho presanto Pow Pow: lui è il mio migliore amico. È parte della famiglia.
Famiglia. Sono quasi 2 anni che Vi non c’è più. È morta dicono. Ma io la vedo sempre. Anche adesso, sento questo prurito dietro al collo, come se mi stesse mettendo una mano sulla nuca per sbirciare quello che ti sto scrivendo. Ogni volta che cado e non riesco a rialzarmi, lei è lì a dirmi che posso farcela. Ogni volta che sbaglio la mira, lei mi dice di riprovare, perché nessuno tira meglio di me. E se una delle mie bombe non esplode, lei mi dice che la prossima lo farà, perché lei crede in me. Vi, lei… lei non sarebbe fiera di quello che faccio. Io sono un mostro. Sarei dovuta morire io, non lei.
No! Dice che quello che mi rende diversa mi rende forte. Mi rende forte. Mi rende forte. Io sono forte. Sono diversa da lei, sono diversa da tutti qui. Ovunque io mi giri, mi guardano tutti con quello sguardo. Per loro io non valgo abbastanza. Ma ancora non sanno cosa ho in serbo per loro.
Sto preparando un sacco di armi. Silco mi fa giocare quanto voglio con le armi. Ma non mi permette di fare nulla che non riguardi gli affari: via i giocattoli e via le lotte con i cuscini. Devo allenarmi duramente se voglio diventare più forte di Vi. Perché così la pagheranno. La pagheranno tutti quelli che ci hanno abbandonati. Vi e Vender.
No no no. Penso che Vender sia arrabbiato, ma non capisce che io volevo solo salvarli tutti. Io non volevo ucciderli. Io davvero non volevo.
Io li sento sempre. Sento le loro accuse, vedo i loro volti. Ridono di me come quando erano vivi. Ma sono più cattivi di prima. Mi dicono solo cose brutte, anche Vender. Lui mi voleva bene… o forse no? Ha sempre preferito Vi a me. E questo perché non sono mai stata alla sua altezza. Li sento, mi scavano un fosso nel cervello, lo fanno esplodere come quel giorno. Quando l’edificio è saltato in aria, è saltato qualcosa nella mia testa. Continuo ad avvertire la mia mente scindersi. Sono Powder, sono la sorella di mia sorella, la figlia di Vender, mi piacciono i congegni. Ma sono anche una “jinx”, un porta-sfortuna. Sono un’assassina, sono stata abbandonata da mia sorella, ho ucciso Vender, ho creato delle bombe che funzionano.
Vi supplico, non volevo davvero. Avrei solo voluto che mi vedeste per quella che sono. Non sono debole, non devo essere sempre protetta. Per una volta, volevo essere guardata come tutto il mondo guarda Vi: con ammirazione. E invece ho ottenuto solo odio.
Rido, caro diario, rido. Sai perché? Perché il rispetto che aveva Vi io non l’otterrò mai. Ma posso sempre avere altro. Quando sono con Silco gli altri mi guardano con fastidio, ma mi temono anche. Lo sento, me lo dicono anche gli altri nella mia testa. È con lui che finalmente divento chi sono sempre destinata a essere, libera di essere ME. Perché lui mi vuole bene. Lui non mi prende a pugni se faccio esplodere qualcosa. Lui non ha nessuno come me, perché nessuno può essere me. Silco mi ama per quella che sono. Anche se combino un sacco di guai. Lui dice che io sono perfetta così.
Sento così tanta rabbia ribollirmi sottopelle che potrei esplodere da un momento all’altro. Voglio vendicarmi di tutti quelli che non mi hanno mai vista, di quelli che mi hanno preso in giro e di quelli che mi hanno accusato, perché loro non hanno idea di cosa significhi avere una forza micidiale che si agita nelle vene e non riuscire a sfruttarla, non sanno che se solo ne avessi l’occasione potrei ridurre il mondo in milioni di piccoli pezzi. Ma lo sapranno. Se lo farò, forse a quel punto gli altri staranno zitti. E Vi la smetterà di guardarmi con pietà e con rancore. Sì, sì, sì. Lo vedrà chi sono diventata, chi sono sempre stata.