Non è sempre facile stabilire quale sia il personaggio migliore, soprattutto quando si tratta di due grandi protagonisti: Oliver Queen (Arrow) e Barry Allen (The Flash). Due eroi della DC, molto diversi tra loro, ma entrambi appartenenti al cosiddetto Arrowverse. Se dovessimo metterli a confronto, chi la spunterebbe? (E per quanto riguarda le due serie a confronto? Ecco qui cosa ne pensiamo).
Innanzitutto, per farlo serve una griglia di valutazione, perché sarebbe troppo facile basarsi su preferenze personali . I criteri da prendere in considerazione sono i seguenti:
- La storia alle spalle del personaggio, ovvero come si presenta il personaggio quando lo vediamo sullo schermo per la prima volta: ha un background sufficientemente interessante?
- L’aspetto psicologico-caratteriale, ossia: quanto è complesso il personaggio? Ha una personalità ben definita e dettagliata?
- Le relazioni con gli altri personaggi, perché è senz’altro interessante osservare quali dinamiche si creano tra la figura che si prende in esame e le altre che popolano la serie.
- L’evoluzione del personaggio: nel corso della serie si evolve oppure rimane statico?
- Gli obiettivi e i traguardi raggiunti dal personaggio: insomma, riesce a combinare qualcosa nel corso della storia?
Alla luce di ciò, chi vincerà tra Green Arrow e Flash? Avete già formulato le vostre ipotesi? Che la battaglia abbia inizio.
Nel primo episodio di Arrow, Oliver Queen appare immediatamente come un personaggio dalla storia complicata. Si tratta di un giovane benestante, che è partito per una vacanza insieme al padre, capo della multimiliardaria Queen Consolidated e Sara, la sorella della sua fidanzata. Un terribile naufragio ha causato la morte di Sara – così si crede inizialmente – e del padre di Oliver. Solo cinque anni dopo Oliver Queen riesce a rimettere piede a Starling City. Cinque anni in cui sono successe moltissime cose. Oliver torna a casa con un obiettivo: farla pagare a una lunga lista di criminali i cui nomi sono contenuti nel taccuino del padre, taccuino di cui Oliver si è impossessato proprio in seguito al naufragio. Come fare? Lo dice egli stesso nell’introduzione di ogni episodio: “per fare questo devo diventare qualcun altro, devo diventare qualcos’altro“.
Dall’altra parte c’è Barry Allen, l’uomo più veloce del mondo. Fin da subito si scopre che da piccolo ha assistito alla morte della madre e che da quel momento è stato ospitato dal detective Joe West. Conoscere la verità sulla morte della madre è sempre stato l’obiettivo di Barry che, diventato uno scienziato forense per il Dipartimento di Polizia di Central City, proprio durante le sue ricerche si imbatte nell’acceleratore di particelle di Harrison Wells. L’acceleratore esplode per un sovraccarico e Barry viene colpito da un fulmine. Dopo un coma di nove mesi, il ragazzo si sveglia e scopre di essere diventato un meta-umano. Cosa farsene di questi poteri? Barry non ha dubbi, possono essere usati per proteggere l’umanità.
Due storie molto diverse, sotto alcuni punti di vista opposte: ad esempio, mentre lo scopo di Oliver è quello di punire i criminali, Barry pone l’accento sul salvare le persone.
La storia in background di Oliver è probabilmente più complicata e lo spettatore non è al corrente di tutto quello che è accaduto, mentre, nel caso di Barry, chi guarda la serie sa esattamente tutto quello che sa il protagonista. Meglio dettagli nascosti, sorprese in agguato e un alone di mistero oppure linearità e chiarezza?
La stessa domanda è necessariamente collegata anche al secondo punto di analisi, quello psicologico-caratteriale. Oliver Queen è un personaggio che si scopre piano piano, come un pacchetto regalo avvolto da molta carta: a ogni strato che si toglie, c’è un nuovo foglio. A primo impatto appare come il tipico playboy, arrogante, che pensa che tutto gli sia dovuto e se andando avanti diventa meno playboy, di certo non diventa meno arrogante. Una scorza di altezzosità ed egoismo farà sempre parte di Oliver Queen, seppur in dosi minori procedendo con Arrow. Eppure, Oliver non è soltanto questo. In lui troviamo rabbia, troviamo dolore, troviamo il peso di tormenti passati e di un senso di colpa che sembrano difficilmente estinguibili.
Barry Allen è senza dubbio meno complicato rispetto a Oliver. Dà immediatamente l’idea di essere un ragazzo sincero, solare, che detesta secondi fini e trame nascoste. Barry è un ragazzo che vuole fare tutto alla luce del sole e che ha un’incredibile fiducia nel genere umano – ma anche nel genere meta-umano – che lo metterà in difficoltà più di una volta. Un personaggio solare, con i suoi crucci, ma sicuramente senza tutto il tormento che caratterizza il suo collega supereroe. Il bello di Barry è proprio questa sua spontaneità… che però, forse, alla lunga, rischia di annoiare.
E in rapporto agli altri personaggi, Arrow e Flash come si comportano?
Le prime impressioni che lo spettatore ha di Oliver all’inizio di Arrow sono quelle di un uomo che non si cura particolarmente del prossimo – è partito di nascosto insieme alla sorella della sua fidanzata, questo è solo un esempio – e sembra mettere i propri interessi davanti a quelli degli altri. Andando avanti con la serie, però, scopriamo che non è proprio così e che le dinamiche tra Oliver e gli altri personaggi sono molto interessanti. Basti pensare all’amicizia che nasce tra lui e Diggle, amicizia che attraverserà fasi altalenanti, ma che non per questo diventerà meno vera. Si pensi alla storia con Felicity, a cui Oliver chiede aiuto per sbrigare alcune questioni, per poi includerla ufficialmente nel team e infine per innamorarsi di lei. Oppure pensiamo anche a tutte quelle complicate relazioni tra Oliver e la sua famiglia. Il terreno è fertile per drama, ma anche momenti di tensione, sorprese e intrecci interessanti (e nei crossover Oliver incontra anche altri personaggi oltre a quelli di Arrow, ve li ricordate tutti? Scopritelo qui).
Barry è molto limpido anche per quanto riguarda le sue relazioni con gli altri personaggi, fosse per lui non arrecherebbe danno a una mosca. Purtroppo, all’inizio, il ragazzo è costretto a mentire a molte persone, Iris e Joe West compresi: cosa succederebbe se venisse a galla la vera identità di Flash? Tuttavia, tutto il (poco) male che Barry arreca alle persone che gli stanno attorno è dovuto al loro bene. Cosa che non sempre accade con Oliver, che spesso nemmeno si accorge di far del male alla gente o che, in alcuni periodi, decide di distanziarsi da tutto e da tutti. Tornando a Barry, molto interessante lo sviluppo della sua amicizia con Caitlin e Cisco, così come il rapporto complicato con Wells (della prima stagione).
Il problema? Iris. Barry ha la sfortuna di avere nella propria storyline la relazione col personaggio più noioso dell’universo.
Spostando l’attenzione sull’evoluzione dei personaggi, si nota quanto Oliver sia cambiato dalla prima stagione a quella attuale: anche se, come si è detto, alcune caratteristiche del Green Arrow sono dure a morire (egoismo, una punta di arroganza e la sua mania di allontanare tutti a periodi alterni, in modo anche piuttosto melodrammatico), in generale si possono notare molti cambiamenti. Sicuramente Oliver ha imparato ad avere più fiducia nel prossimo e a essere più altruista. Inoltre, da persona superficiale quale era all’inizio, ha capito il valore e l’importanza di amore e amicizia.
Il cambiamento di Barry è forse meno evidente. Non trattandosi di un personaggio con grandi difetti, non ha dovuto correggere molti tratti del suo carattere. Certo è che, seppur restando un ragazzo dal grande cuore, ha dovuto fare i conti col fatto che il prossimo non è sempre onesto e ogni tanto bisogna restare in guardia. Oltre a questo, però, non c’è stata una rilevante evoluzione del personaggio.
Per quanto riguarda l’ultimo punto in esame, ossia i traguardi e gli obiettivi raggiunti dai personaggi, non c’è molta differenza: sia Oliver che Barry sono riusciti a sconfiggere i nemici più forti, salvando la città e – in casi più estremi – addirittura l’umanità. Entrambi hanno anche fallito, perché sia in Arrow che in The Flash, è stato dato spazio anche alla sconfitta, ai suoi strascichi e alle sue conseguenze. Questo però ha reso i due personaggi ancor più interessanti perché è nella difficoltà che emerge la vera personalità.
Ma quindi, il verdetto? Sia Oliver che Barry sono due personaggi credibili, che funzionano bene all’interno delle loro storie e che hanno l’obiettivo comunque di sconfiggere la delinquenza. Tuttavia, Oliver è un personaggio più complesso, tratteggiato a luci e ombre, accompagnato da un passato tortuoso e segreto che viene svelato di volta in volta tramite flashback. Tutto questo tormento interiore, questo non essere perfetto, ma in cerca di una rinascita, questo voler andare avanti nonostante i propri difetti, rendono Oliver Queen il personaggio più interessante.