Oliver Queen, Barry Allen, Kara Danvers e i loro alter ego sono tornati sul piccolo schermo dopo l’annuale crossover. Tre serate evento in cui non è stato incluso Legends of Tomorrow eccetto per un piccolo cameo di Gary Green, agente del Time Bureau e subalterno di Ava Sharpe. Questo ha comportato un crossover con meno impatto rispetto a “Crisis on Earth-X” ma molto più ambizioso grazie a una narrazione più stratificata e mutevole che continuerà prossimamente.
Elseworlds ha una trama semplice quanto efficace. John Deegan, scienziato dell’Arkham Asylum a Gotham City, riceve da Monitor il Libro del Destino grazie al quale è in grado di cambiare la realtà con la forza del pensiero. A causa sua Barry Allen e Oliver Queen finiscono l’uno nel corpo dell’altro. Entrambi dovranno imparare a usare le loro nuove capacità per affrontare Deegan con l’aiuto di Supergirl, Superman e un’alleata inaspettata, ovvero Batwoman, prima che sia troppo tardi.
Il crossover copre molti mondi e altrettanti personaggi. Batwoman, Gotham City e tutto il suo universo sono ufficialmente parte dell’Arrowverse e Superman ha avuto molto più spazio, con richiami anche a Smallville (chi non ha riconosciuto la fattoria dei Kent e l’iconica “Somebody Saves Me”?). Il focus di Elseworlds è il rapporto tra Barry Allen e Oliver Queen. Kara Danvers ha un ruolo più marginale, risultando una perfetta spalla per i suoi amici.
Barry e Oliver sono catapultati in una situazione in stile Quantum Leap/Quel pazzo venerdì. Si ritrovano a vivere la vita dell’altro senza che nessuno li riconosca, eccetto Kara.
Mentre Barry è divertito dall’essere diventato Green Arrow, Oliver ha difficoltà a gestire praticamente ogni aspetto del suo nuovo essere. Ciò spazia dai suoi nuovi poteri (nonostante sia velocissimo, arriva più volte in ritardo) alla piacevole esperienza quotidiana di essere Barry Allen. Alla fattoria dei Kent i due si allenano, cercando di insegnare all’altro come usare i loro vecchi/nuovi poteri. E Barry si prende una rivincita quando spara due frecce a sorpresa nella schiena di Oliver: è il contrario di ciò successo nel primo crossover “Flash vs. Arrow”.
Barry prende in giro il contegno severo e solitario di Oliver, la sua voce roca e la sua natura violenta. A sua volta, Oliver scherza sui costanti discorsi motivazionali di Barry e sulla sua natura positiva. Il non saper usare al meglio le sue nuove abilità e vedere Barry così felice di usare i suoi poteri lo fa arrabbiare tantissimo. Arriva allora un confronto bellissimo tra i due sul percorso che li ha portati a essere degli eroi:
Oliver: Quando sono Green Arrow canalizzo i ricordi dolorosi. Attingo dall’oscurità ogni volta che tendo il mio arco. Quindi vederti con le mie capacità, che ridi e scherzi, mi fa incazzare, più di quanto avrei voluto ammettere.
Barry: Ogni volta che corro, qualunque cosa io senta dentro, dolore, senso di colpa, devo lasciarlo andare e concentrarmi su quella cosa verso cui sto correndo: Iris, i miei amici, tutta la gioia della mia vita. Quando sono felice, corro più veloce.
I due ancora non avevano capito che cosa volesse dire essere veramente l’altro. Avevano accolto il loro nuovo io solo superficialmente. Per riuscire a sconfiggere Amazo e a risolvere il guaio in cui si sono cacciati devono calarsi seriamente nei panni dell’altro e lavorare assieme come fanno quando sono chiusi nei laboratori Star. Oliver deve imparare a lasciarsi dietro di sé i suoi problemi e correre, mentre Barry deve incanalare i suoi sentimenti per alimentare se stesso. Non è facile, tanto che quando i due provano a farlo a Gotham finiscono diretti in prigione. Da sottolineare inoltre il divertentissimo scambio alla Wayne Enterprise dove Oliver sostiene di essere il vigilante originale e che Batman non esiste, a differenza di Barry e Kara.
Barry Allen è una persona positiva, entusiasta verso la vita, i suoi amici e l’amore. In poche parole è la luce. Per Oliver Queen indossare quella maschera è dolore, rabbia, odio: è l’oscurità.
Abbiamo visto un Oliver più spensierato correre alla velocità della luce con sorpresa e divertimento e un Barry che ha perso quelle caratteristiche nel momento in cui ha indossato il cappuccio. Barry è un’anima pura e toccare l’oscurità di Oliver non è stato facile. Comprende la severità degli oneri che il suo amico trasporta. E glielo dice anche:
Sapevo che ne avevi passate molte, ma … non lo so amico, non me ne sono mai reso conto. Non so come fai. Non sarei in grado di vivere con i carichi che porti.
Allo stesso tempo Oliver ammette di aver sottovalutato il coraggio dell’alleato che non deriva solo dai suoi poteri – come si era lasciato sfuggire nel precedente episodio.
Sì, lo faresti. Barry, ho sempre pensato che per te fosse facile. Tutto era solo sole, arcobaleni e piaci a tutti. Hai del vero acciaio dentro di te, amico mio. Puoi portare qualsiasi carico lanciato sulla tua strada.
Più di Barry Allen, è Oliver Queen che tocca il culmine di un processo di evoluzione iniziato sette anni fa dove vari eroi, nel bene o nel male, sono stati influenzati da lui. Sono diventati simboli e possono davvero fare la differenza già ora che non hanno raggiunto il massimo del loro potenziale, grazie alla loro morale che li porta a mettere sempre il bene del mondo di fronte a tutto.
E sarà proprio Oliver Queen alla fine il risolutore più decisivo e il cuore dell’intero crossover. Lo dimostra quando sfida apertamente Monitor, il primo a parlargli con quel tono, per salvare Barry e Kara da morte certa.
Oliver ammette di non essere quello di cui Monitor ha bisogno poiché è pieno di oscurità. Ma Barry e Kara sono diversi. Ispirano la speranza. Ispirano le persone perché sono migliori di loro. Uccidendoli avrebbe annientato la loro possibilità di fermare l’imminente crisi in atto. Monitor ha acconsentito a cambiare i loro destini … per un prezzo.
Barry e Kara gli piacciono e Oliver Queen lo ammetterà con il sorriso sulle labbra, venendo preso scherzosamente in giro. Quando Barry domanderà al suo mentore come ha fatto a cambiare il suo destino e quello di Kara, Oliver dirà semplicemente che ha cambiato il suo. Come dice Barry, Oliver vuole mostrarsi duro ma in realtà è un brav’uomo, anche se cerca di convincere il resto del mondo del contrario. E Oliver afferma che se è così è grazie a Barry.