Ann Dowd è un’attrice statunitense maggiormente conosciuta per aver interpretato la terribile Zia Lydia in The Handmaid’s Tale.
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Pur avendo interpretato prettamente ruoli secondari, Ann Dowd vanta una carriera lunghissima sia al cinema che in televisione.
Sul grande schermo la ricordiamo in particolare modo per le sue interpretazioni in Green Card – Matrimonio di convenienza, L’olio di Lorenzo, Philadelphia, La mia vita a Garden State, The Manchurian Candidate, Io & Marley, Effetti collaterali, St. Vincent e Captain Fantastic. Nel 2012 è inoltre apparsa nei panni di Sandra nel thriller Compliance, che le è valso un riconoscimento al National Board of Review Award.
Ma è sul piccolo schermo che Ann Dowd si è tolta le maggiori soddisfazioni, specialmente negli ultimi anni. Dopo aver preso parte a numerosi episodi del franchise di Law & Order (sia la serie madre che i suoi spin-off), e anche a un episodio della prima stagione di True Detective, si è distinta in Masters of Sex e in Quarry. I ruoli della consacrazione, tuttavia, sono stati quelli di Patti Levin in The Leftovers e quello già citato in The Handmaid’s Tale, Quest’ultimo le ha fruttato anche un Emmy Award nel 2017. Mai personaggi furono più diversi. Allo stesso tempo, Ann Dowd è straordinaria in entrambi i casi, riuscendo a donare intensità e tridimensionalità a due personaggi profondamente complessi.
Arrivata ormai alla seconda parte della sua già lunga carriera, Ann Dowd ha finalmente trovato la celebrità ricercata a lungo. Ed è stata riconosciuta per quanto merita. Tantissimo. Con una differenza sostanziale, rispetto al passato. Ogni volta che la ritroveremo, non vedremo più un’attrice eccezionale della quale non ricordiamo il nome. Al contrario, lo ricorderemo eccome. A patto che non si confondano mai i personaggi e l’attrice: sarebbe un errore imperdonabile, purtroppo commesso in passato da numerosi fan di The Handmaid’s Tale (e non solo).