Classe 2008, il piccolo Iain Armitage è già entrato nel cuore di molti appassionati di cinema e Tv. A soli 16 anni infatti ha preso parte già a due prodotti seriali molto importanti: Big Little Lies e Young Sheldon.
Può dunque dire già alla sua giovane età di aver recitato al fianco di un mostro sacro di Hollywood come Nicole Kidman e di aver interpretato uno dei ruoli più difficili mai esistiti. Essere Sheldon Cooper non è per niente facile infatti, visto il suo carattere molto particolare. Non lo è stato per Jim Parsons, e non lo è neanche per un piccolo talento come Iain Armitage, che comunque ci riesce alla grande, ottenendo un grandissimo successo. Sentiremo sicuramente parlare di Iain Armitage, se in meno di sedici anni di vita ha preso parte a due importanti serie tv come queste, fra altri dieci sarà semplice immaginarlo sempre più protagonista sia sul grande che sul piccolo schermo.
Appassionatissimo di lingue, Iain Armitage ne parla parecchie nonostante la giovanissima età.
Pare abbia imparato il russo nel corso dei confinamenti imposti per fronteggiare la pandemia di COVID-19, e non solo: Iain Armitage parla anche la lingua armena, l’ucraino, l’assiro, il singalese, il tedesco, lo spagnolo e l’italiano. Niente male, per un ragazzo di 16 anni che andrebbe molto d’accordo col suo Sheldon Cooper.
Un’altra grande passione è legata ai musical. Ne parla frequentemente all’interno di un canale Youtube, e non è difficile comprendere il motivo: il padre, infatti, è un famoso attore di musical, mentre la madre è una produttrice teatrale. Insomma, la recitazione non poteva non essere nel suo destino: per i musical, invece, ci sarà tempo. Il tempo, d’altronde, è tutto dalla sua parte.
A proposito dell’addio al suo Sheldon Cooper, Iain Armitage, intervistato dal Los Angeles Times, ha così commentato le sensazioni provate con la fine di Young Sheldon.
“Per così tante persone sul nostro set, me compreso, è stato molto difficile dire addio. Ma penso che sarebbe stato difficile dire addio se fosse successo domani o tra 10 anni. Non penso necessariamente che per me sia stato questo enorme lasciarsi andare mentre ero così addolorato che stesse accadendo proprio ora. Alla fine, per quanto lo ami e per quanto sia stato divertente, è un lavoro. E tutti i lavori come questo finiscono. Non vedo l’ora di vedere cosa succederà dopo”.
E sulle reazioni al finale: “Non facciamo letture di tabelle, perché siamo forti. Penso che abbiamo fatto tre letture di tabelle nella prima stagione e poi ci siamo fermati. Tutti cercavano di ottenere la prima copia dell’ultima sceneggiatura solo per dire: “Oh, l’ho letto. Oh, è davvero difficile. Non ho creduto a quel gioco. Penso di essere stato una delle ultime persone a leggerlo, non perché stessi cercando di rimandare, ma più semplicemente perché aspettavo di ricevere le sceneggiature all’orario normale. Leggerlo è stato sicuramente strano. E sembrava una fine. Ma ci sarà un nuovo incredibile spin-off con Georgie e Mandy [i personaggi interpretati rispettivamente da Jordan e Osment]. Non è davvero una fine, è un inizio in un certo senso”.
