Martin Kove è un attore americano dalla carriera lunga, anche se non tanto gloriosa. Nonostante questo però, verrà sempre ricordato nel mondo di Hollywood.
Poco si sa della sua vita, se non che è cresciuto a Brooklyn e ha due figli gemelli: Jesse e Rachel, nati nel 1990. Il suo debutto è datato 1971 nel film Piccoli Omicidi. Nel 1977 partecipa a Codice R, una serie che parla di un soccorso antincendio, interpretando George Baker. Dopo di che alcune comparse in prodotti più o meno famosi come per esempio Quella sporca ultima notte, Sfida a White Buffalo e soprattutto nella serie del 1978 L’incredibile Hulk.
La sua carriera prende forma però nel 1984, anno in cui viene scelto per interpretare il sensei John Kreese nella saga di tre film Karate Kid, pellicola che da lì a qualche anno sarebbe diventata un cult assoluto. Ancora a oggi quello di Kreese è il ruolo più importante nella carriera di Martin Kove. Un ruolo difficile, poichè la parola d’ordine era crudeltà. L’attore americano studio il karate per entrare meglio nella parte. Nel 1985 entra a far parte nel cast di Rambo 2 – La vendetta, dove interpreta un pilota di elicotteri sleale che affronterà il personaggio interpretato da Sylvester Stallone.
Tra la fine della saga di Karate Kid e il presente la carriera dell’attore non è colma di ruoli importanti. Qualche comparsa in prodotti minori, come per esempio La Pecora nera e Seven Mummies.
Quando tutto sembrava finito però ecco una nuova svolta all’interno della carriera di Martin Kove. Nel 2018 l’attore viene chiamato per tornare a vestire i panni del suo ruolo principe, quello di John Kreese, nella serie tv Cobra Kai. Kreese appare come comparsa nella seconda stagione e come ruolo regolare nella terza, proprio grazie all’interpretazione notevole di Kove. Un ruolo il suo che avrà ancora più importanza nella nuova stagione del prodotto diventato di Netflix nel 2020.