Max Minghella è un attore inglese, figlio d’arte.
Suo padre, infatti, è Anthony Minghella, affermato regista morto prematuramente nel 2008, in seguito ad alcune complicazioni per un intervento chirurgico. Max Minghella è noto prevalentemente per i suoi ruoli al cinema, come quelli di Davo in Agora, di Divya Nehandra in The Social Network e di Graham in Gli Stagisti.
Sul piccolo schermo è apparso in sette episodi di The Mindy Project. Ottiene poi la consacrazione internazionale col ruolo di Nick Blaine in The Handmaid’s Tale. Un ruolo importante, cresciuto nel tempo. Pur essendo inizialmente un ruolo prettamente secondario, assume maggiore centralità nel corso delle stagioni grazie al profondo legame che il suo personaggio instaura con la protagonista June. I due, infatti, instaurano una relazione clandestina di natura sentimentale che genererà, a un certo punto, addirittura un figlio.
Max Minghella, dal canto suo, interpreta al meglio il personaggio con una prestazione asciutta e mai fuori dalle righe, sia sul piano vocale che espressivo. Oseremmo dire, un’interpretazione silenziosa. Funzionale allo sviluppo di un personaggio costretto ad agire nell’ombra e a reprimere i propri sentimenti in nome della propria carriera e della sopravvivenza della donna della quale si è innamorata.
La parte in The Handmaid’s Tale, apprezzata sia dalla critica che dal pubblico, gli ha schiuso le porte di Hollywood. Nel 2022, infatti, entra nel cast di Babylon, un’importante produzione che ha ricevuto la bellezza di tre candidature agli Oscar. Qui Max Minghella ha un ruolo secondario, ma riesce comunque a mostrare il suo talento a fianco di mostri sacri del calibro di Brad Pitt, Margot Robbie, Diego Calva, Jean Smart e Tobey Maguire. Insomma, un tassello importante in una carriera partita in sordina che sembra ora aver preso la direzione giusta. Il ruolo di Nick Blaine, complesso e tormentato, gli ha portato bene. Eccome.