La quarta puntata della prima stagione di Baby entra nel vivo della trama e arriva a guardare in faccia la realtà.
Chiara finisce suo malgrado sotto i riflettori della scuola: la sua storia clandestina con Niccolò ormai è di dominio pubblico e, agli occhi di tutti, lei è solo una poco di buono. Giustamente, come Chiara fa notare, certe cose si fanno in due, ma nessuno punta il dito contro Niccolò. D’altronde è un maschio quindi, a certe cose, non deve rendere il conto.
Due pesi e due misure in Baby. Come Ludo, che è pronta a uscire con un uomo adulto, così presentato da Saverio:
De Stefano: dentista, gentilissimo, disposto a pagare solo per portarti a cena fuori.
Ma non vuole mettere in mezzo Chiara, perché la sua amica, forse, può ancora salvarsi. Male compagne di scuola continuano a sussurrare lo stesso verbo, come un mantra, come una condanna, perché ormai anche Chiara è macchiata.
Niccolò, preso tra due fuochi, crede di mettere la testa a posto e si trova in guai perfino peggiori: l’attrazione che prova nei confronti di Monica, una Claudia Pandolfi sciupata, infelice e bellissima, è ormai innegabile.
E anche Monica non disdegna le attenzioni di Niccolò, stanca di una vita soffocata, vissuta in punta di piedi, senza nemmeno una soddisfazione, con Khalid che la rinchiude in casa come un uccellino senza ali.
Ci sono dicotomie concrete in Baby, che affondano le radici in diversità sociali e culturali che si rispecchiano anche oggi, nella vita di tutti i giorni: Damiano, anche se ormai benestante, è il classico teppista, mentre Fabio è disponibilissimo a spacciare, per aiutare l’amico.
Nessuno sospetterebbe di lui, perché è un bravo ragazzo.
E così si mette a spacciare, terrorizzato, impacciato:
Torni a trovarci
E che? Siamo al supermercato, Fedè?
Esilarante ed emblematico.
I rapporti tra Camilla e Niccolò sono tesi: Camilla non riesce a perdonargli di aver mandato Chiara alla gogna, senza neppure sopportare parte della colpa. E nemmeno di aver incastrato Damiano, da cui non riesce a non essere attratta:
Non c’è mai una volta, dico una, che provi a stare dalla mia parte (…) magari per una volta smetti di pensare soltanto a te e ti accorgi che le persone hanno dei sentimenti. Ma figurati: non ci riesci neanche con me.
Fratelli, con ogni probabilità gemelli, mai così distanti e divisi.
Chiara e Ludo, sull’altalena, discutono di cose da grandi: due bambine insicure e infelici che giocano a fare le adulte, anche se hanno sogni infantili. Intanto, la madre di Chiara si ostina a comportarsi in maniera totalmente irresponsabile, rivelando tutta l’impreparazione di una generazione di amebe che non fa altro che fissare il telefono, interessarsi di stupidaggini e coinvolgere i figli in lotte che non appartengono a loro.
Ludo è sempre più allo sbando e si sfoga con Fiore, che non sa, non può o non vuole aiutarla.
Scopano tutti, tutti, no? E solo io sono il Secchiello: mi fa sentire un rifiuto.
Lo lascia, esterrefatto e ferito, per andare a cena col dentista, che sa bene di trovarsi davanti a una minorenne ma, comunque, non fa una piega.
Sorride, la paga e se ne va, compiaciuto.
Alla festa di Camilla e Niccolò, Virginia tira l’ennesimo scherzo di cattivo gusto a Chiara che finisce in piscina e, come in una rinascita, si sacrifica e rinuncia a Damiano, per lealtà nei confronti di Camilla. È in questo momento che Chiara diventa Emma: un alter ego per sfuggire alla realtà soffocante che sta vivendo. Emma incontra il ragazzo che paga per averla: è un tipo normale, rassicurante, diciamo anche un ragazzo gradevole. Lei è affascinata, si sente potente e, dopo un incontro sessuale, rifiuta perfino di essere pagata.
Grave errore.
I soldi rendono tutto più chiaro, creano le giuste distanze, evitano incomprensioni…
Emma e Chiara devono aprire gli occhi di fronte alla realtà: non esiste il principe azzurro, non esiste amore in questo tipo di relazioni, ma solo sfruttamento, abuso, prevaricazione.
Questo di Baby è un mondo terribile, che rischia di ingoiarsi Ludo, Emma, Chiara e perfino Camilla.