4) Improvvisamente Distretto di polizia
Mentre Ludovica sfreccia sulle ali della libertà, Fiore ritorna a casa, nella sua realtà.
Porta aperta, armadio rotto, soldi e pistola sparpagliati a terra: neanche il tempo di fare mente locale che in lontananza una volante decide cautamente di spiegare le sue sirene, giusto per non dare nell’occhio e non avvisare l’avversario del proprio arrivo.
Fatto capolino nell’abitazione, due poliziotti armati di una pistola ciascuno, posano le armi a terra intimati da Fiore, che di pistola ne ha solo una. Senza opporre resistenza, Il bene cede al male, non prima però di aver fatto una predica alla Don Matteo al fine di riuscire, o almeno provarci, ad appianare le difficoltà con il dialogo.
‘Stai facendo una c*****a’
‘Ma vattene a f*****o
E che dialogo.
Colpito, forse troppo, da quell’omelia inconsistente su cosa sia meglio fare quando si ha una pistola in mano, Fiore spara, ma senza aver colpi in canna.
Un attimo dopo il nostro fuggitivo viene immobilizzato con mani dietro la schiena sul letto: la corsa di Fiore è finita come anche questa puntata di Distretto di polizia.