La prima stagione di Baby ha riscosso non poche polemiche, nonché critiche. La serie, ispirata ai fatti di cronaca riguardanti gli episodi di prostituzione minorile nel quartiere romano dei Parioli, ha fatto parlare di sé. Non tanto per il tema trattato, bensì per l’attitudine con cui un soggetto così forte e delicato è stato gestito.
Come già programmato da Netflix, la seconda stagione si farà e le riprese avranno inizio a Marzo.
Ad annunciarlo è Benedetta Porcaroli, co-protagonista di Baby insieme ad Alice Pagani. Le attrici interpretano rispettivamente Chiara e Ludovica, due ragazze turbate dai complessi e della noia adolescenziali che sfogano la loro ribellione, finendo per essere adescate in un giro di prostituzione. Il primo ciclo della serie ha trasposto in maniera molto soft e glamour lo squallido ambiente in cui le due adolescenti si catapultano e perdono. Baby, infatti, sembra aver posto solo le fondamenta per, si spera, qualcosa in più che un quadro sbiadito di luci al neon e colonna sonora di qualità.
La Porcaroli quindi ci tiene ad assicurare che la seconda stagione non dovrebbe avere mezze misure.
Secondo quanto riferito dall’attrice a Sette, Netflix ha dovuto mettere non pochi paletti alla produzione Baby affinché la serie potesse essere distribuita nel più largo mercato internazionale possibile. La piattaforma si era quindi scontrata con il bacino di utenza americano, che nutre in genere non poche remore nel veder trasportato senza edulcoranti un reato abietto come lo sfruttamento della prostituzione, specie minorile. Autori e produttori sono dunque scesi a compromessi.
“L’anno scorso c’è stato qualche problema con Netflix. Sono state bannate molte cose perché in America non volevano la spettacolarizzazione della prostituzione minorile. Secondo me è un errore edulcorare: Baby è ispirato a un fatto di cronaca reale.”
Che si tratti di puritanesimo o sensatezza, la fascinazione di un mondo come questo non dovrebbe essere fonte di ispirazione, né incitamento. Per questo Benedetta ha voluto precisare:
“La serie non giudica in modo moralistico e non esalta modelli. Credo sia interessante e giusto raccontare il male. All’inizio si può restare affascinati ma se si vede come va a finire… parliamo di storie tragiche.”
Ci si aspetta dunque che Baby prenderà una strada più cruda e cupa rispetto a quella su cui ha mosso i primi passi, mettendo a fuoco l’autodistruzione e il dramma a cui Chiara e Ludovica si sono esposte.