Vai al contenuto
Home » Bad Sisters

Bad Sisters 2 – La recensione della seconda (e speriamo ultima) stagione

Bad Sisters 2
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Bad Sisters 2

Ci preme iniziare con una buona notizia: Bad Sisters 3 non si farà, o almeno questo è quello che dichiarano i produttori oggi, alla fine della seconda stagione. Perché è una buona notizia? Perché una delle cose che ci fa maggiormente apprezzare una serie tv, spesso è la capacità di sapere dove mettere un punto. E soprattutto quando metterlo. Bad Sisters 2 è terminata e oggi siamo qui a tirare le somme di una serie che ha convinto, fin dall’inizio, e che ha provato a conviverci anche sul finale. Ci è riuscita? Da alcuni punti di vista sì, da altri, ahi noi, molto meno. Ma è pur vero che Bad Sisters (che comunque è da recuperare) è molto particolare, piena di sfaccettature, che forse riescono ad arrivare solo dopo un’analisi più attenta e meno calda delle puntate stesse.

Per quanto riguarda Bad Sisters 2, sempre disponibile su Apple TV+, la parola d’ordine è stata sicuramente continuità.

Impossibile da slegare dalla prima stagione, Bad Sister 2 ha infatti portato avanti una narrazione coerente e per questo anche efficace. Le storie delle sorelle Garvey rimangono il fulcro di una serie che fa della dark comedy la sua spina dorsale. E ci riesce molto bene. Anche laddove vada a mancare la novità.

Bad Sisters 2
credits: Apple TV+

Un punto focale, infatti, di Bad Sisters 2 è che cala leggermente nella novità (lo capiamo già dalle prime puntate). Per quanto sia chiaro che la mancanza sia più che altro qualcosa di fisiologico, legato all’eccezionale sorpresa della prima stagione, difficilmente replicabile. Ma Bad Sisters 2, che cerca quindi di conquistare con qualcosa che vada oltre la novità stessa, fa fatica a rendersi speciale come aveva fatto in precedenza. La prima stagione si era conclusa con il disvelamento del colpevole della morte di Jhon Paul. Grace, sua moglie, stanca dei continui soprusi ai danni suoi e della sua famiglia da parte del marito, lo aveva ucciso e l’aveva confessato alla sua “congrega”, al suo Clan (nome della serie da cui viene tratta Bad Sisters).

Bad Sister 2, quindi, si apre con una nuova storia d’amore per Grace, che sembra avere il mirino leggermente sfasato in fatto di uomini.

Ian, che sembra amarla e supportarla più di chiunque altro, venuto a sapere dell’atto efferato da parte di Grace, fugge. Per quella che sembra, inizialmente, una fuga più che sensata ma che si dimostrerà essere tutt’altro che salvifica. Per lui e per le Garvey. Insomma, la narrazione è nuovamente su Grace, sul suo nuovo marito e sulle sue azioni. Fatta eccezione per un piccolo particolare.

Grace, a un certo punto, viene eliminata dall’equazione e le sorelle Garvey diventano manchevoli, come avessero tutte quante un arto in meno. Questa, forse, l’unica vera novità di Bad Sisters 2: non ci sono più cinque sorelle a combattere in maniera efferata dei crimini personali, ora sono in quattro e sono ancora più rabbiose ma anche molto più fragili di prima. Per il resto, la trama è sempre quella di un thriller: c’è sempre un crimine da disvelare, un cattivo da smascherare e una serie di azioni da nascondere. Il tutto portato avanti con una particolarissima ironia, che comunque continua a funzionare e che riesce ancora a sdrammatizzare dei momenti piuttosto complessi in modo semplice ed efficace. C’è ancora molto paesaggio, molta cupezza e moltissima malinconia.

Tutti ingredienti che ci avevano convinto dalla prima stagione e che ritroviamo in Bad Sister 2 come monito che ci riporti agli antichi fasti. Ma continuano a funzionare, continuano a rendere la serie unica e travolgente a modo suo.

Bad Sisters 2
credits: Apple TV +

Nella seconda stagione, insomma, ritroviamo tutto quello che ci aspettavamo di ritrovare e che siamo entusiasti di rivedere. Le stesse sorelle Garvey, imperfette e forti, non deludono, seppur con un pizzico di entusiasmo in meno.

Vediamo, infatti, Becka completamente sottotono, travolta da una storia che la oscura completamente e che non le rende giustizia in nessun modo. Bibi molto meno combattiva, molto più fragile e anche meno autoritaria (il che potrebbe persino essere positivo). E poi Eva, che avrebbe potuto essere davvero il fulcro della storia, che avrebbe potuto trainare l’intera stagione e che invece è succube di un uomo discutibile, in preda a emozioni in continuo contrasto, sbandata e smarrita senza una vera base di verità.

Insomma, la perdita di Grace, che avrebbe potuto essere un grosso fattore scatenate e che avrebbe potuto permettere alle protagoniste di emergere in maniera ancora più significativa rispetto alla prima stagione, non è stato abbastanza efficace.

Non è bastato a farci vedere la natura umana che può essere degradante, non è stato sufficiente a farci comprendere come una famiglia possa dividersi di fronte a un lutto. Non è stato abbastanza da farci rimettere in discussione tutto. Se nella prima stagione le sorelle Garvey erano le vere protagoniste, in Bad Sisters 2 fanno un passo indietro troppo grande che permette al personaggio di Ian (Cormac Sweeney) di prendersi la scena. La messa in discussione delle nostre certezze, quindi, avviene nel modo sbagliato, dal lato sbagliato, laddove non avremmo mai voluto virare.

La forza di Bad Sisters è sempre stata la predominante componente femminile che trainava l’intera storia. Una femminilità complessa, audace e sarcastica, che non ha paura di essere imperfetta e che addirittura non nasconde una certa crudeltà. Per non dire criminalità (in merito). Il gioco di Bad Sisters è sempre stato nell’equilibrio tra bene e male, tra luce e buio. In Bad Sisters 2, questa dualità si perde molto e ci si concentra molto di più sulla fragilità. Il che non sarebbe un problema, se non si perdesse parte fondante della serie stessa.

L’unico vero plauso convinto che si può fare a Bad Sisters 2 va ai due nuovi personaggi femminili che hanno saputo davvero risollevare la situazione: Angelica (interpretata da Fiona Shaw) e la neo-commissaria Una (Thaddea Graham).

La prima, scaltra e timorata di Dio, ci illude di essere la cattiva, si pone come fosse il villain della storia. E lo fa benissimo, tutti la odiamo per almeno la metà della seconda stagione. Un personaggio scritto magnificamente, che ingloba la forza e la caparbietà che avevamo visto nella prima stagione nelle sorelle Garvey. La seconda, apparentemente più timida e più maldestra, ha un’evoluzione fuori dal comune che la rende il deus ex machina dell’intera stagione.

Bad Sisters 2
credits: Apple TV +

Non tutto da buttare, quindi, anzi. Bad Sisters 2 è, tirando le somme, un buon proseguimento di una storia che ci aveva convinto a pieno e che non sapevamo avesse bisogno di un finale. E invece, avevano ragione loro, perché il finale di Bad Sisters 2 è un ottimo finale. Coerente e malinconico al punto giusto, triste e politico. Un finale tutto al femminile, che non ammette nessuno nel clan, che non permette a nessuno di entrare, se non allo spettatore. Un finale, come si diceva, necessario anche se non lo avevamo capito. Che chiude un cerchio di azioni troppo efferate e di emozioni troppo grandi da controllare. Un finale che ci fa riappacificare con la trama, anche se amaro. Perché il lieto fine non esiste e le sorelle Garvey lo sanno bene e ci tengono a dirlo a tutti.

Quello che può esistere è un finale realistico, il più possibile sereno e tranquillo, mai davvero felice.

Un altro uomo è stato sconfitto, un altro cattivo è stato neutralizzato, il clan delle sorelle può tornare a essere quello che è. Imperfetto forse, particolare di certo, ma comunque sempre unito. E chi siano i buoni e i cattivi a questo punto non ci interessa più, se il fine giustifichi i mezzi non è più importante. Quello che conta è che la parola fine sia stata scritta.

Bad Sisters è quella cosa a metà tra una dark comedy e un thriller tutto al femminile