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Bad Sisters 2 – La recensione delle prime due puntate

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Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Bad Sisters e di Bad Sisters 2

Tratta dalla serie belga Clan, Bad Sisters debutta per Apple TV+ alla fine del 2022. Dal titolo della serie originale e anche dalla traduzione che la versione irlandese ha voluto utilizzare, potremmo già intuire il vero mood del prodotto. Le sorelle Garvey sono un vero e proprio clan, non solo nel senso stretto di famiglia, quanto nel senso più mistico del termine. Il loro è un rapporto intimo e complesso, naturale ma anche increspato di venature costruite e artefatte. La prima stagione, che verteva intorno a un omicidio da compiere e poi compiuto, era carica di novità e di suspence. Il gioco si svolgeva tutto intorno ai tentativi da parte delle sorelle Garvey di porre fine a una serie di ingiustizie.

Sempre con molta ironia, tipica irlandese, molto cinismo e moltissima azione, Bad Sisters portava avanti una narrazione tensiva e anche piuttosto drammatica.

Pur se costellata di momenti molto divertenti e più leggeri. La prima stagione di Bad Sisters (la nostra prima recensione), infatti, aveva già mostrato in pieno il suo stile raffinato, l’ottimo equilibrio che utilizzava tra un’affettata ironia e una drammatica presa di coscienza. Le cinque donne, ognuna con le sue caratteristiche, facevano da sole la trama stessa, lasciando gli uomini coinvolti completamente sullo sfondo.

Questo carattere determinato non è andato perso e, nelle prime due puntate della seconda stagione disponibili dal 13 novembre su Apple TV+, le sorelle Garvey dimostrano di non essere cambiate da quel punto di vista. La narrazione della cattiveria e anche della morte non viene messa in discussione in Bad Sister 2 e il legame tra le donne viene ancora più rafforzato, più che nella prima se possibile. Certo è che, rispetto alla prima stagione, si perde un minimo quel senso di novità. Tutti quegli espedienti che ci avevano conquistati nella primissima stagione, tendono a non essere più così importanti e spesso rischiano di essere ripetitivi.

Ma posto il fatto che sia normale che una seconda stagione abbia delle caratteristiche che si danno già per scontato e che la novità è folgorante solo se rimane tale, Bad Sisters 2 tiene botta.

Bad Sisters 2

La seconda stagione, almeno quello che abbiamo potuto vedere dalle prime due puntate, sembra mantenere lo stesso stile della prima senza mai darsi per scontata. Riesce nell’arduo compito di mantenere un ritmo ferrato tipico anche di un thriller più leggero e mantiene alta la curiosità nei confronti di ciò che deve avvenire. Non perde, insomma, quel suo carattere impulsivo e cinico ma anche piuttosto forte e particolare.

Come si accennava, dalle prime due puntate di Bad Sisters 2 intuiamo quanto il legame tra le sorelle si rinnovi e si rafforzi. Pur essendo già molto salda, la connessione che si crea nel gruppo ma anche nei rapporti individuali tra loro, è fortissima. Talmente forte da farci pensare che, ancora più che nella prima, sarà proprio la loro unione a prendersi il posto di protagonista dell’intera stagione. L’impronta realistica che Bad Sisters ha sempre dato alla narrazione del femminile, sfaccettato e poliedrico, rimane un caposaldo fondamentale della serie che rafforza il legame tra le sorelle Garvey e la trama stessa. Becka, Eva, Ursula, Bibi e Grace non sono solo le protagoniste e non sono solo personaggi;

le sorelle Garvey rappresentano uno spaccato veritiero e razionale di come il femminile abbia varie facce della stessa medaglia. Tutte accomunate da una forza e da una cattiveria necessarie alla sopravvivenza, hanno tutte personalità differenti che le collocano in maniera diversa anche nella società in cui vivono.

E soprattutto giocano con il ribaltamento del mito, rendendosi sia vittime che carnefici. Bad Sister 2, in questo, riesce assolutamente nell’impresa. Il gioco delle parti tra bene e male, infatti, è mistico, fumoso e poco chiaro. Esattamente come succede nella realtà (per approfondire in merito).

Bad Sisters 2

Ma venendo alla trama: avevamo lasciato le sorelle Garvey alle prese con un crimine svelato da coprire, un colpevole da proteggere e più di un’azione da dissimulare. Anche stavolta, come succede all’inizio della prima stagione, vediamo prima di tutto un flash forward e poi quello che è successo prima. All’inizio della seconda stagione, il problema è nuovo ma anche vecchio. La trama, infatti, segue la narrazione della prima stagione, andando però ad aggiungere dei particolari che non conoscevamo e degli agenti esterni (tra cui un nuovo personaggio femminile potenzialmente molto interessante, Angelica) pronti a minare la falsa serenità che le sorelle Garvey si sono create attorno. Rivediamo dei volti conosciuti e ne incontriamo di nuovi, come la nuova detective.

Insomma, Bad Sisters 2 sembra collocarsi perfettamente in linea con la precedente ma pur sempre pronta a rimettersi in gioco. E il risultato sembra convincente.

Le prime due puntate, che ci catapultano indietro nel tempo ma ci fanno anche capire quanto le nostre protagoniste siano cambiate, non deludono le aspettative. O quantomeno convincono a dare una seconda possibilità a una storia che poteva sembrare conclusa ma che, effettivamente, aveva ancora parecchie cose da dire.

E allora le prime due puntate della seconda stagione perdono sul lato della novità, come è anche fisiologico che accada, ma vincono sul fronte della coerenza. Coerenza dei personaggi, delle trame, delle atmosfere sempre riconoscibili e delle emozioni sempre contrastanti. Anche con la seconda stagione, Bad Sisters sembra catapultarci in quel mondo grigio e umido fatto di paesaggi irlandesi ma soprattutto di morte e rimpianti. E anche tante colpe da espiare.

Siamo di nuovo su quella costiera verde e grigia, che non viene mai baciata dal sole. Di nuovo nella casa di Eva, dove spesso si svolgono le azioni più salienti, di nuovo in quella famiglia così divertente ma anche così chiusa.

Siamo di nuovo in quel clan esclusivo, dove entrano solamente le sensazioni più complesse e ogni tanto anche un po’ di affetto. Bad Sisters 2 ci riconferma che l’amore non è ciò che tiene unita una famiglia, né tantomeno gli abbracci o i baci. Ciò che mantiene salde le sorelle Garvey è la lealtà l’una per l’altra. Ma anche la paura, l’isterismo condiviso e lo spiccato quanto fuori luogo senso dello humor. Insomma, ancora una volta Bad Sisters ci conferma che sono i difetti a tenerci insieme.

Bad Sisters 2

Le prime due puntate di Bad Sisters 2 sono disponibili su Apple TV+, per chiunque abbia visto la prima ma anche per chi vuole lasciarsi incuriosire (qui qualche motivo in più per farvi convincere). A conti fatti, la seconda stagione pare non deludere, quantomeno sul piano della coerenza narrativa. Se da un lato viene meno una fonte di ispirazione che sia innovativa e all’avanguardia, dall’altro si determina molto bene con una rinnovata affezione per i personaggi che già conoscevamo ma che ora cominciano davvero a far parte della nostra cerchia. Grazie alla seconda stagione, Bad Sisters sembra farci davvero insinuare in quel clan di sorelle cattive, anche senza il nostro consenso.

Così come loro si rendono partecipi l’un l’altra, rendono complici anche noi che le guardiamo da fuori. Ci istillano quel senso di colpa difficile da togliersi di dosso ma che ci rende parte della cerchia ristretta.

Non per altro, la sigla iniziale di Bad Sisters (nella versione di PH Harvey) è la bellissima Who by fire, di Leonard Cohen: chi dal fuoco, chi dall’acqua, chi dal sole, chi a notte fonda, la resa dei conti arriva per tutti. E le sorelle Garvey, che di solito sono preparate, stavolta forse dovranno affrontare un lutto più grande di loro stesse. Di certo ci hanno convinto a volerne sapere di più.