Il 9 settembre 2001 andava in onda per la prima volta una delle migliori miniserie della HBO, Band of Brothers. Prodotta da Tom Hanks e Steven Spielberg, si è ispirata all’omonimo libro dello storico Stephen Ambrose uscito nel 1992. Ciò che ha contraddistinto fin da subito questa miniserie televisiva è l’incredibile realismo nel raccontare non solo una delle pagine più tristi e terribili della nostra storia, ma anche tutte le sfaccettature delle emozioni e dei rapporti umani.
Per di più, per rendere tutto il più realistico possibile, furono selezionati attori alle prime armi (fatta eccezione per David Schwimmer): riconosciamo così Michael Fassbender, Colin Hanks, James McAvoy, Tom Hardy e Matthew Settle. Band of Brothers è un racconto di dolore, e a rendere il tutto ancora più forte sono le interviste dei veterani sopravvissuti all’inizio di ogni puntata, che hanno ispirato i personaggi e le storie, fin troppo crude, che ci vengono sbattute in faccia (qui una recensione senza spoiler per convincervi, finalmente, a guardarla).
La serie segue le vicende della Compagnia Easy del 2° battaglione di fanteria paracadutista, partendo dal loro addestramento a Camp Toccoa, passando per la loro assegnazione al fronte europeo e seguendo i combattimenti fino alla fine della guerra. È proprio al Camp Toccoa che i soldati vengono addestrati dal capitano Herbert M. Sobel, interpretato dall’allora già famoso David Schwimmer.
Il personaggio di David Schwimmer in Band of Brothers è una figura controversa
La storia del capitano Herbert M. Sobel è raccontata prima nel libro di Stephen Ambrose e successivamente trasposta sul piccolo schermo nella serie tv. Sobel è nato a Chicago da una famiglia ebrea, e dopo l’università prese l’incarico come ufficiale nella Reserved Organisation. Successivamente, nel 1937, ottenne la promozione come tenente e nel 1941 andò al Camp Grant, in Illinois. Un anno dopo, nel 1942, finì al 2° battaglione della Compagnia Easy prima come ufficiale comandante e successivamente come capitano. È in questo periodo che Sobel ha avuto il compito di addestrare la Compagnia Easy a Camp Toccoa, in Georgia. La figura del capitano Sober, interpretato in Band of Brothers da David Schwimmer, è nelle lettere dei veri membri della Compagnia Easy, utilizzate per conferire ulteriore accuratezza storica alla serie (ecco 8 motivi per cominciare questa serie tv).
Sia nel libro che nella serie, Sobel è una figura controversa: è odiato dalla maggior parte dei cadetti per i suoi duri metodi di addestramento.
In Band of Brothers, infatti, Sobel è tratteggiato come un personaggio cattivo che agisce senza scrupoli, che non guarda in faccia nessuno. Nel libro, inoltre, è descritto come una persona fisicamente debole, quasi a voler sottolineare che non fosse adatto a ricoprire il ruolo di istruttore e capitano.
È ribadito più volte, soprattutto nel libro, che Sobel è ebreo, e questo si sottolinea nei dispregiativi dei suoi sottoposti. Un articolo comparso sul The Dalton Jewish Observer critica il modo in cui lo scrittore ha descritto il personaggio di Sobel, che si sarebbe focalizzato solamente sui suoi tratti negativi: tutti i membri della Compagnia Easy lo odiano e lo disprezzano, ma la serie ci mostra che Sobel non si è mai tirato indietro in nessuno degli allenamenti che sottoponeva ai suoi cadetti.
Quando c’era da correre, Sobel era lì che correva con loro: non si è mai fermato a guardare mentre impartiva ordini o lezioni, ma si metteva in gioco e si addestrava insieme alla sua squadra.
Il figlio di Sobel ha smentito le descrizione che Ambrose ha fatto di lui nel suo libro, dicendo che non era assolutamente una persona “debole” o di poca prestanza fisica. È solamente grazie al suo duro addestramento che la Compagnia Easy, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, riesce a sopravvivere. Molti dei membri della squadra, alla fine, riconosce che senza Sobel molto probabilmente nessuno di loro sarebbe riuscito a sopravvivere, e che il loro odio e disprezzo nei suoi confronti abbia in qualche modo contribuito a farli unire come squadra.
Ambrose fu particolarmente criticato per aver contribuito, tramite la descrizione della figura di Sobel, a diffondere lo stereotipo secondo cui gli ebrei sono persone “deboli”. La serie Band of Brothers è riuscita a dare un’immagine diversa, soprattutto alla fine, della sua persona. Sobel è un ottimo addestratore e capitano, e alla fine della serie questo gli è riconosciuto. Si è sacrificato e ha combattuto tanto quanto il resto della Compagnia Easy, tanto da aver meritato la Medaglia di Bronzo per le battaglie combattute proprio come il resto dei suoi uomini.
David Schwimmer ha interpretato in modo eccezionale questo personaggio tanto controverso quanto straordinario, rendendo questa serie tv magistrale sotto tantissimi punti di vista. Il modo in cui riesce a rendere dei fatti storici come dolorosi colpi di scena televisivi (come quello narrato nel nono episodio) è uno dei motivi che ha reso grande questa miniserie HBO.