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Ugly Betty, Barbie, Superstore, Disney Channel e tanto altro: 7 curiosità su America Ferrera

America ferrera
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Dev’esser difficile scollarsi di dosso un’etichetta, e America Ferrera ne sa qualcosa. L’attrice statunitense di origini honduregne è diventata famosa presso il grande pubblico a partire dal 2006, grazie al ruolo da protagonista nella serie televisiva Ugly Betty. Adattamento americano della telenovela colombiana del 1999, Yo soy Betty, la fea, Ugly Betty è andata in onda tra il 2006 e il 2010, raccontando le vicende della sua eroina Betty Suarez, una giovane americana di origini messicane che cerca di farsi strada nel controverso mondo dell’editoria e della moda, all’interno della celebre rivista fittizia MODE. Caratterizzata da un aspetto fisico appariscente e opposto all’estetica convenzionalmente legata al lussurioso mondo del fashion, le disavventure tragicomiche di Betty hanno segnato l’immagine di America Ferrera, protagonista del processo di preparazione al personaggio, da essa stessa coniato, Bettification. Per diversi anni, l’attrice è infatti stata associata alla fisionomia del ruolo fittizio interpretato. Ma questo non l’ha fermata. Infatti, oggi America Ferrera ha una carriera on e off screen invidiabile, che è andata oltre la sola partecipazione alla serie di successo. A tal proposito, tra le varie, la cinematografia dell’attrice conta l’importante ruolo da co-protagonista nella sitcom NBC Superstore (2015-2021), in cui interpreta la commessa Amy Sosa, l’esser stata produttrice esecutiva dello show Netflix Gentefied (2020-2022), e il lavoro da doppiatrice nel franchise d’animazione How To Train Your Dragon.

Nonostante gli innumerevoli lavori e impegni, oggi l’attenzione è tornata nuovamente attorno ad America Ferrera, grazie a Gloria, personaggio centrale all’interno del film di successo Barbie, disponibile nelle sale da meno di un mese.

Con l’occasione dell’uscita del tanto atteso lungometraggio di Greta Gerwig, ripercorriamo la carriera e la vita privata di America Ferrera con sette curiosità sul suo conto.

1) Una famiglia numerosa

America Ferrera è la più giovane di una grande famiglia di ben sei figli, avendo un fratello e quattro sorelle maggiori. Nata a Los Angeles il 18 aprile del 1984, l’attrice è l’ultimogenita di Carlos Gregorio Ferrera e América Griselda Ayes, migrati negli Stati Uniti nella metà degli Anni Settanta da Tegucigalpa, nelle Honduras. Purtroppo, quando la piccola America Ferrera aveva solo sette anni, la coppia ha divorziato, e l’accadimento ha spinto la figura paterna a far ritorno nella terra di origine.

2) Il primo lavoro per Disney Channel

gotta kick it up
Gotta Kick It Up! (640×425)

Sin da giovanissima, America Ferrera ha coltivato una grande passione per la recitazione, partecipando a corsi scolastici di teatro sin dal liceo e studiando teatro e relazioni internazionali presso la University of Southern California. Successivamente, la prima importante apparizione televisiva è nel luglio 2002, quando America prende parte al film statunitense Gotta Kick It Up! (in Italiano, Diamoci una mossa!) realizzato per il canale per ragazzi Disney Channel. Nel lungometraggio adolescenziale diretto da Ramón Menéndez, la giovane attrice interpreta una delle co-protagoniste, Yoli, parte di un gruppo di ballo composto da adolescenti latine che, grazie all’aiuto della nuova insegnante, deve affrontare una serie di ostacoli posti sul loro cammino dalla società. Nell’ottobre dello stesso anno, America Ferrera debutta in sala con il suo primo vero film da protagonista solista con Le donne vere hanno le curve, lungometraggio indipendente diretto da Patricia Cardoso e basato sull’omonimo spettacolo teatrale di Josefina López, presentato al Sundance Film Festival. In Le donne vere hanno le curve, l’attrice interpreta la protagonista Ana García, una studentessa diciottenne di Beverly Hills che si districa tra vita scolastica, problemi economici e l’accettazione del proprio corpo.

3) Vita sentimentale

La passione per la recitazione ha permesso ad America Ferrera persino di incontrare la sua anima gemella. Infatti, dal 2005 è legata sentimentalmente all’attore, regista e scrittore Ryan Piers Williams, conosciuto durante la lavorazione a un film studentesco, realizzato proprio negli anni in cui entrambi frequentavano la University of Southern California. Nel progetto, America era stata selezionata nel cast del titolo dell’aspirante regista. Dopo cinque anni di frequentazione, la coppia ha annunciato il fidanzamento nel giugno 2010, per poi sposarsi a un anno di distanza, il 27 giugno 2011. Dopo anni d’amore trascorsi assieme, nel maggio 2018 Ryan Piers Williams e America Ferrera hanno annunciato la nascita nel loro primogenito Sebastian.

4) Il primato

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America Ferrera (640×381)

Oltre ai primi lavori nel mondo del cinema e della televisione, per lo più inizialmente orientati all’interno del panorama indipendente, America Ferrera è diventata nota presso il grande pubblico generalista grazie alla serie televisiva statunitense Ugly Betty. Interpretando la protagonista di origini messicane Betty Suarez, l’attrice ha ottenuto il plauso di pubblico e critica, per la grande abilita nel vestire i panni di un’eroina maldestra, solare e tenace. Grazie proprio al successo della sua performance, America ha ottenuto diversi riconoscimenti presso alcuni dei più importanti templi celebrativi dell’intrattenimento televisivo. Infatti, nel periodo di messa in onda di Ugly Betty, tra il 2006 e il 2010, è stata candidata in diverse categorie di premi a concorsi come i Golden Globes, i Primetime Emmy Awards, i Satellite Awards, i Teen Choice Awards, i Nickelodeon Kids’ Choice Awards e molti altri. In tale contesto di frenetico clamore, America Ferrera è stata la prima attrice di origini latine a vincere un Primetime Emmy Award nella categoria Outstanding Lead Actress in a Comedy Serie, nel 2007.

5) Il memoir

Dopo diversi lavori che hanno visto America Ferrera coinvolta in differenti vesti e ruoli, nel 2018, l’attrice di origini honduregne ha pubblicato il suo primo memoir. American Like Me: Reflections on Life Between Cultures è una raccolta di storie e saggi personali in cui l’autrice si racconta e colleziona gli aneddoti di migranti di prima o seconda generazione di minoranze culturali ed etniche negli Stati uniti. I testi contenuti nell’antologia celebrano importanti figure nel mondo della scrittura, dello sport, dello spettacolo e dell’attivismo, con uno sguardo leggero e critico. Nello specifico, America Ferrera utilizza le proprie esperienze personali, e quelle altrui, per raccontare le sue origini, le micro-aggressioni subite, il razzismo interiorizzato e tutte le vicende quotidiane che l’hanno segnata e ispirata negli anni. American Like Me: Reflections on Life Between Cultures è un viaggio in cui l’autrice si racconta attraverso le difficoltà e i successi di tutti i giorni nel conciliare le due realtà vissute: le origini della propria famiglia e la vita negli odierni Stati Uniti. Tramite i numerosi piccoli aneddoti formativi, tra primi amori, vacanze, scontri generazionali, difficoltà economiche e religiose, America Ferrera mette in luce le avversità comuni alle minoranze migrate nel Nord America, soprattutto con riferimento all’universo adolescenziale.

6) L’attivismo

Sin dal principio della sua carriera, America Ferrera è stata attiva a livello politico e sociale, promuovendo la sensibilizzazione a favore di una pluralità di tematiche. E’ attivamente coinvolta, da diversi anni, nell’organizzazione non-profit Voto Latino, il cui scopo primario è incoraggiare i giovani latini e ispanici al voto e al maggior coinvolgimento nella vita politica del paese. Infatti, una delle battaglie maggiormente promosse dall’attrice è proprio quella volta a incentivare il voto presso la popolazione latinoamericana residente nel Nord America.

Tra le altre cause sostenute, America Ferrera si è sempre schierata al fianco dell’emancipazione e tutela femminile. A tal proposito, è celebre il suo monologo di apertura della Women’s March di Washington, tenuto nel gennaio 2017. Nello stesso anno, l’attrice ha anche preso parte alle campagne del movimento #MeToo, dichiarando pubblicamente di esser stata vittima di molestie sessuali all’età di nove anni. Sulla stessa traiettoria, nel 2018, Ferrera è stata anche membro fondante dell’organizzazione a difesa delle vittime di molestie sessuali Time’s Up.

In aggiunta, America Ferrera è anche ambasciatrice internazionale di Save The Children ed è dichiaratamente sostenitrice del partito democratico statunitense, supportando attivamente la campagna politica di Hilary Clinton nel 2017.

7) Il monologo in Barbie

barbie america ferrera
Barbie (640×456)

Nell’atteso e acclamato film di Greta Gerwig Barbie, nelle sale in Italia dallo scorso 20 luglio, America Ferrera veste i panni della madre di famiglia del Mondo Reale Gloria. Impiegata della Mattel e mamma della difficile adolescente Sasha, la donna di mezza età è la causa stessa della crisi esistenziale della famosa bambola stereotipata. Riesumando il giocattolo della figlia, Gloria vive un forte sentimento nostalgico e una crisi di identità che influenza senza precedenti l’apparentemente perfetta Barbie protagonista. Legate da un filo sottile di empatia e insoddisfazione, Gloria e Barbie riscoprono se stesse l’una attraverso l’altra, e tramite un insolito viaggio tra il Mondo Reale, Barbieland e Kendom. Nel corso della frenesia ritmata e satirica della storia, Gloria diventa la chiave per permettere alle Barbie di riprendere il controllo sulla loro realtà dalle tinte rosa. Nel momento maggiormente climatico del lungometraggio, la donna tiene un importante monologo sulle difficoltà legate all’esser donna nel presente e nel passato, sul conflitto tra le contraddittorie aspettative che la società vi riversa. Fonte di ispirazione per le bambole vittime della manipolazione di Ken, il discorso di Gloria è un momento catartico in cui risiede buona parte del senso del film stesso.

A tal proposito, una sequenza tanto determinante quanto toccante ha comportato una preparazione particolarmente ferrea, per poter restituire al pubblico tutta la sua intensità. Infatti, soltanto per la scena in questione sono stati impiegati ben due giorni di riprese. Secondo quanto dichiarato da America Ferrera, sono stati dedicati circa 50 ciak solo all’acclamato monologo. Ripetuto all’infinità, allo stremo, il discorso è poi però riuscito nel pieno della sua presa, restituendo uno dei momenti più purificatori dell’intero film.

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