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La seconda stagione di Battlestar Galactica è rivoluzionaria

Battlestar Galactica
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La seconda stagione di Battlestar Galactica ci introduce ad una moltitudine di nuovi temi, che la prima stagione aveva solo sfiorato.

Abbiamo già parlato della stagione Uno di Battlestar Galactica in sé stessa in una recensione precedente. Mettendola accanto alla stagione Due, e vedendo la stagione Due (come deve essere) anche in relazione a cosa è successo nella prima, è facile notare importanti differenze.
Mentre la prima stagione di Battlestar Galactica era essenzialmente improntata sull’Attacco Cylon e sulle differenze tra questi e gli esseri umani, in una contrapposizione costante dell’uno e dell’altro, del Noi e del Voi, la seconda stagione tende invece a mettere in luce concetti diversi, ma comunque collegati e naturalmente conseguenti.

Nella seconda stagione di Battlestar Galactica i protagonisti sono in mutamento: Starbuck (Scorpion) è sempre più tormentata dall’aver lasciato il suo nuovo amore su Caprica e momentaneamente smette di sfidare le autorità, per tornare più ingestibile di prima a seguito della morte dell’ammiraglio Caine, Lee scala i gradi militari e si mette con Dualle, la quale è inizialmente divisa tra lui e Bill, come se lei fosse, con questi, due persone differenti, facendo venire allo spettatore il dubbio che sia anch’essa un Cylon.

Ma i personaggi che in questa parte di Battlestar Galactica si allontanano maggiormente sono la presidente Laura Roslin, che arriva persino a dichiarare morto il figlio di Sharon (dandolo segretamente in adozione a Maya interpretata da Erica Cerra), oltre a imbrogliare durante le elezioni, mossa dalla quale tornerà poi indietro, e il Dottor Baltar, suo avversario per la presidenza, che fino a qualche puntata prima aveva deciso di guarirla da un tumore, pur di non assumere il peso del comando.

Peso che poi si rivelerà troppo grande per lui, per una serie di sbagli che lo porterà sia a vincere la campagna, sia a sterminare indirettamente la popolazione sulla nave Cloud 9 e a far trovare i superstiti un anno dopo su Nuova Caprica. Per quanto riguarda l’esplosione su Cloud 9 però, il resto della popolazione non può sapere che è imputabile a lui (così come l’uccisione di Cain), sempre e costantemente a causa del suo amore per la Cylon Numero Sei.

In particolare la seconda stagione di Battlestar Galactica potrebbe essere divisa in tre parti, in ognuna delle quali i personaggi hanno a che fare con determinati temi di unità e divisione, rispetto a quello che ritengono moralmente corretto, rispetto alla loro sanità mentale ma anche rispetto alla loro stessa specie.

Ma partiamo dall’inizio. La seconda stagione riprende esattamente dove la prima ci ha lasciati, cioè con il Comandante Adama che lotta per la vita, dopo che Sharon gli ha sparato in seguito alla sua attivazione da agente dormente che era (lei infatti non aveva idea di essere un Cylon). Il Colonnello Tigh viene quindi lasciato al comando della flotta, che è in preda al caos pervaso una volta che la notizia delle condizioni del comandante sono trapelate. Risulta sin da subito evidente come il colonnello non sia ancora pronto a gestire la responsabilità di essere un leader, né sia in grado di tenere sotto controllo le conseguenze di un golpe militare, l’incarcerazione della presidente Roslin (Mary McDonnell), oltre a quella di Sharon Valerii, presto uccisa con un colpo alla testa.

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Tigh è sempre stato più a suo agio nell’ombra del suo amico Adama ed infatti, ben presto, il dissenso della flotta diverrà più forte del suo potere. Il problema però sussiste anche una volta che Adama torna al comando, con una tensione che porterà Roslin a convincere metà della flotta a seguirla su Kobol per trovare la Terra, Lee compreso. Qui la prima divisione della seconda stagione di Battlestar Galactica: militari contro i cittadini ed il loro governo.

Adama però risana facilmente la ferita della flotta andando personalmente su Kobol, e aiutando Roslin e gli altri nella loro missione per recuperare la mappa verso la Terra. Viene fuori che la mappa è il cielo stellato che noi tutti vediamo da casa, e grazie ai pianeti visibili possono triangolare la posizione del pianeta. Adama inoltre nel suo intento di aiutare la presidente, si imbatte in un’altra copia di Sharon, quella rimasta incinta da uno dei piloti, Helo, e non la strozza a stento.

La seconda divisione è sempre all’interno dell’umanità, ma se nella prima stagione era unita nella fuga dall’olocausto nucleare con cui Battlestar Galactica inizia, ora sono sempre più segmentati.

Prima si scopre che alcuni sono rimasti bloccati a Caprica, tra cui il nuovo amore di Starbuck (Scorpion), poi veniamo guidati attraverso quello che dovrebbe essere lo scarso consenso nella flotta tramite dei giornalisti tra cui D’Anna, la nuova Cylon di turno (interpretata da Lucy Lawless, Xena), tramite il mercato nero e infine tramite dei terroristi che professano pace tra umani e Cylon. Il panorama si sconvolge ancora di più nel momento in cui appare inaspettatamente un’altra Battlestar, la Pegasus. A questo punto la divisione interna della flotta diviene secondaria alla luce dei nuovi scenari.

La Pegasus infatti, guidata dall’ammiraglio Cain, è un campione di un’umanità che ormai di umano ha poco a causa del prezzo pagato per sopravvivere.

Questo viene enormemente sottolineato sia dalle reazioni di Adama come subordinato, che della presidente, trattata come una figura senza potere decisionale. Come se non bastasse anche questo equipaggio ha un prigioniero Cylon (nel Galactica abbiamo attualmente Sharon incinta), ma è una versione distrutta di Numero 6, stuprata e picchiata da gran parte dell’equipaggio. Condotta che tra l’altro cercheranno di applicare anche a Sharon, mettendo a processo Helo e Chief che chiaramente la difendono. Adama e Roslin complotteranno contro Cain, chiedendo a Starbuck il favore sin troppo grande di ammazzarla, piano ricambiato dall’ammiraglio e per questo giungeranno ad una situazione di stallo, fintanto che Baltar libera 6 e questa uccide personalmente Cain. Non che poi dispiaccia a qualcuno.

Un’ulteriore divisione la si trova nel mondo dei Cylon, dove la Numero 6 di Baltar e la versione di Sharon uccisa, Boomer, si risvegliano su Caprica, dopo la morte.

La prima viene poi conosciuta come Caprica 6, per le sue eroiche gesta nel conquistare i codici della difesa da Gaius. Queste due si distaccano dal resto della popolazione Cylon – unificata dall’odio e la volontà di distruggere l’umanità, oltre all’omogenizzazione delle copie – grazie al loro amore per i loro amati e di riflesso per l’umanità in generale. Questo modo di rivedere l’umanità fa presa sulla popolazione Cylon, per lo meno momentaneamente, portando ad un apparente armistizio. Negli episodi in cui impariamo a conoscere meglio l’individualità di Cylon, ci rendiamo conto che sono molto più complessi persino di come ci si aspettava, ed il loro sistema di credenze molto forte viene usato a discapito dell’umanità ma talvolta anche a loro favore.

In questa parte finale di stagione inoltre, la presidente deve affrontare decisioni fondamentali per la sopravvivenza umana anche, suo malgrado, abolendo l’aborto, poiché il numero di umani sta calando sempre più in fretta. Questo però porterà dissenso e, anche se Gaius poche puntate prima riesce a curarla dal cancro, si schiera contro di lei alle elezioni per presidente.

Baltar inoltre approfitta della stanchezza data dalla fuga e propone un insediamento permanente in un pianeta abitabile trovato per caso, mentre Starbuck guidava la spedizione verso Caprica in soccorso degli umani rimasti nel territorio Cylon. Questa mossa politica permette un aumento enorme di consenso nei suoi confronti, e nonostante i brogli indetti da Roslin, riuscirà ad essere eletto presidente, con tutte le conseguenze prevedibili. E anche peggio.

La stagione due di Battlestar Galactica si conclude facendo un salto avanti di un anno, un anno in cui non è successo nulla di eclatante se non la strenua sopravvivenza della razza umana in un pianeta inadatto, più stremati di prima, con meno risorse di prima, lasciati alla deriva come Adama, che dalla morte di Cain è salito di grado, a far la ronda intorno alla nuova casa degli umani, New Caprica, un po’ allo sfacelo così come la sua Battlestar. Anche il figlio Lee, al comando della Pegasus, mostra il peso della monotonia, con i suoi chili in più e proporzionale irritabilità.

Gli umani stanno affrontando grosse difficoltà di razionalizzazione delle provviste e dei medicinali, sono deboli e vulnerabili … ed i Cylon sono tornati.

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