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Before è un thriller psicologico che lascia a bocca asciutta – La Recensione

Il dottor Adler in una delle sue allucinazioni in Before
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ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Before, il thriller psicologico rilasciato da Apple TV+!!

Before è un materiale oscuro e inquietante. Incuriosisce e angoscia dalle prime battute e lascia un po’ delusi verso la fine. È un racconto spasmodico, che invade lo schermo attraverso flash, epifanie, sogni. Si percepisce come lugubre e rimanda alla tradizione cinematografica dei thriller psicologici (ecco le 8 serie tv di genere thriller psicologico più brillanti degli ultimi 5 anni), anche se ha scelto il format della serie tv in 10 episodi per raccontarsi. È una serie che stuzzica per le sue premesse: un viaggio attraverso le profondità più insondabili della mente umana, guidati da un interprete di tutto rispetto come Billy Crystal.

Ma poi resta aggrovigliata su se stessa, suonando un po’ ripetitiva. La serie ha esordito su Apple TV+ il 25 ottobre. La trama sembrava accattivante, anche se restava un po’ sul vago. Il dottor Eli Adler (interpretato da Billy Crystal) è uno psichiatra che cerca di elaborare il lutto per la scomparsa della moglie Lynn. Accettare la dipartita di una persona cara può essere scioccante e il percorso di elaborazione della perdita richiede i suoi tempi. Il dottor Adler vive in uno stato (consapevole peraltro) di negazione. Si rifiuta di affrontare il problema, convinto che guardare in faccia il dolore possa solo aumentare la sua sofferenza. Cerca di evitare di parlarne, aggirando la questione e ritardando il momento in cui farci i conti definitivamente. Il dolore che prova è un mix di tristezza e senso di colpa.

Una scena tratta dalla serie tv 'Before', una delle nuove serie tv da vedere dell'ultimo periodo
Credits: Apple Tv+

Eli si sente responsabile della morte della moglie.

Lui, un uomo di scienza, non è stato in grado di aiutarla con la sua malattia. Il ricordo di lei è angosciante, un tormento costante. Lynn gli appare sotto forma di sogni, visioni e allucinazioni. Queste apparizioni non sono mai piacevoli: il fantasma (o la proiezione) di Lynn lo tormenta, accusandolo di qualcosa e accrescendo quindi il suo senso di colpa. Eli si rifiuta di affrontare la questione, pur sapendo che più lunga è la fase di negazione e più è complicato porvi rimedio. A movimentare di nuovo la sua vita arriva però Noah, un bambino con evidenti disturbi psicologici che si presenta all’improvviso a casa sua con una leggera ferita. Nella recensione ai primi due episodi di Before vi avevamo già raccontato le circostanze del primo incontro tra Eli e Noah.

I due personaggi sembrano connessi da una misteriosa linea sottile. È come se vivessero gli stessi sogni e fossero tormentati dagli stessi mostri. Man mano che si va avanti con gli episodi di Before, ci si rende conto che la connessione tra i due protagonisti è sempre più importante. Noah è in qualche modo collegato al passato di Lynn e Eli. Le strane visioni che lo tormentano non appartengono al suo presente, ma sembrano piuttosto estrapolate dal passato di qualcun altro. Before pare divertirsi a confondere lo spettatore, abbandonandolo in un labirinto mentale nel quale è difficile orientarsi da soli.

Eli e Noah in una scena della serie Before
Credits: Apple TV+

La serie lascia qualche indizio e poi torna indietro. Si avvolge costantemente su se stessa, privando il pubblico di un appiglio al quale aggrapparsi per rimanere focalizzato sulla trama.

Le continue allucinazioni (sia di Noah che di Eli) creano uno scenario all’interno del quale realtà e sogno si confondono costantemente. Non sappiamo cosa sia reale e cosa no. Non riusciamo a capire subito se quello che stiamo guardando sia un ricordo del passato, un’allucinazione, un sogno, una visione o la realtà. Quel che sappiamo è che il dottor Adler ha preso molto sul serio il caso di Noah. Non solo perché lo sente intimamente connesso a se stesso e al suo passato, ma perché proietta su di lui il bisogno urgentissimo di sentirsi utile e aiutare chi soffre. È come se cercasse una forma di risarcimento per i suoi sensi di colpa.

Eli è alla ricerca di un paziente da salvare perché non è stato in grado di fare lo stesso con sua moglie Lynn. Solo che l’ansia di risolvere il particolarissimo caso clinico di Noah diventa un’ossessione fuori controllo. Eli, uomo di scienza, non riesce ad accettare il fatto che esistono delle cose che neppure la scienza può spiegare. E più si avvicina alla soluzione del problema, più la sua razionalità vacilla. Il dottor Adler perde la lucidità nelle battute finali di Before. Nel tentativo di salvare Noah, finisce per assecondarne le paranoie al punto da perdere il controllo andando ben oltre i limiti del rapporto psichiatra-paziente. Il fatto è che il caso clinico di Noah ha troppi collegamenti con la sua sfera privata.

Noah in preda a una delle sue visioni
Credits: Apple TV+

Perciò Before mette tutto in discussione e, espletando la sua funzione di thriller psicologico, ci porta a dubitare di tutto e di tutti, compreso il dottor Adler.

I 10 episodi di Before tentano di sottoporci la storia come fosse un rebus da risolvere, con cliffhanger di fine episodio a rimescolare le carte. Il problema è che, a furia di arrovellarsi sui misteriosi collegamenti tra i due protagonisti, si finisce per perdersi e per perdere anche il senso della storia. La curiosità di svelare l’oscuro mistero di Before è ciò che ci spinge ad arrivare fino in fondo. Il finale però è piuttosto scialbo. Arrivati in fondo allo show, non è che proprio tutto sia chiaro, anzi. La catarsi finale ha un forte impatto emotivo e ci aiuta a capire più a fondo il personaggio di Eli. Ma è come se tutto ciò che abbiamo visto negli episodi precedenti non avesse più valore.

Eli studia da solo il caso di Noah, scena in ascensore della serie Before
Credits: Apple TV+

Tutti i pezzetti del puzzle, tutte le oscure connessioni, tutte le paranoie che hanno assalito i protagonisti sin dall’inizio, finiscono sfumate sullo sfondo, come se, al principio, non avessimo compreso che la storia riguardava solo Eli e non anche tutto il resto. Se avessimo avuto la possibilità di guardare solo il finale di Before – e poi ripercorrere a poco a poco tutta la trama – probabilmente avremmo mollato lo show al primo episodio. È un peccato per Billy Crystal, che alla sua prima prova in un ruolo drammatico si è dimostrato perfettamente all’altezza. Ma Before si attorciglia costantemente su se stessa e non chiarisce i dubbi. Abbatte i confini tra dimensione onirica e realtà, lascia qua e là degli indizi, ma la maggior parte del materiale che propina dal primo episodio risulta essere superfluo.

La serie di Apple TV+ avrebbe voluto approfondire le profondità della mente umana, ma la sensazione è che avrebbe potuto fare molto di più.

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