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Il test MBTI delle 16 personalità – Kim Wexler: personalità Dirigente

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Non è facile descrivere la personalità di un personaggio così sfaccettato come la protagonista femminile di Better Call Saul, Kim Wexler: un personaggio che in sei stagioni ha subito un’evoluzione incredibile, rimanendo però sempre un faro per il pubblico, che l’ha adorata dall’inizio, a differenza di quanto avvenuto con la protagonista femminile di Breaking Bad (che abbiamo analizzato qui). Kim Wexler, secondo il test delle 16 personalità, rientra nel tipo ESTJ, Dirigente: se anche voi volete conoscere il vostro tipo di personalità, non vi resta che fare il test.

Ora che l’arco narrativo di Better Call Saul si è concluso e abbiamo tirato un respiro di sollievo per la sorte di Kim (ricordate quando eravamo preoccupati che potesse morire sul finale?),è possibile tracciare un percorso completo del suo personaggio e delle evoluzioni che ha compiuto nel corso della storia. Si tratta di un percorso incredibile, considerato che il Dirigente è rinomato per il suo attaccamento alle regole e all’ordine costituito (infatti sono eccellenti avvocati, così come i Dibattenti o ENTP, com’è Saul Goodman).

Questo attaccamento ai valori, a ciò che è giusto o sbagliato, ci rende simpatica Kim fin dal primo istante: così innamorata del suo lavoro, così volenterosa e desiderosa di darsi da fare per ciò in cui crede, così pronta a guidare moralmente Jimmy. Il Dirigente, oltre a essere un grande difensore dei valori e dell’etica, è anche un ottimo consigliere: il rapporto tra Jimmy e Kim si costruisce proprio così, con un parere e l’altro e tra una sigaretta e l’altra contro il muro (e finirà esattamente così, con un’ultima sigaretta contro il muro).

La protagonista femminile di Better Call Saul si è sudata duramente tutto ciò che ha: viene da una famiglia povera che non le ha trasmesso niente (ma ha fatto germogliare in lei qualcosa che, nel corso della serie, diventerà sempre più preponderante) e ha dovuto lavorare per arrivare a coronare il suo sogno di fare l’avvocato. I Dirigenti sono conosciuti per il loro senso morale spiccato, anche nel mondo del lavoro: rifiutano categoricamente qualsiasi imbroglio o scorciatoia e apprezzano il duro lavoro e la determinazione di chi ha un obiettivo.

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Le personalità Dirigenti non chiacchierano: loro agiscono in prima persona, tuffandosi attivamente dove c’è bisogno di loro e spendendosi in prima persona per le cause a cui tengono. Si aspettano che anche chi collabora con loro faccia altrettanto: lo spirito di squadra è importante, anche se ti chiami Dirigente e, segretamente, vorresti essere all’apice della catena alimentare. Non per niente tra Kim e Howard ci sarà per tutta la serie un rapporto altalenante basato sulla competizione, fino ad arrivare all’epilogo che tutti conosciamo: sono entrambi ESTJ, Dirigenti nati ma, mentre Howard rimarrà fedele fino alla fine ai principi cardine della sua personalità, Kim si perderà nel loop in cui rischiano di cadere anche gli ESTJ più forti.

Ma andiamo con ordine. Quando ci viene presentata, Kim è un giovane avvocato rampante nonché la bussola morale di Jimmy McGill, ancora lontano dal trasformarsi in Saul. Quello che non ci aspettavamo era che la trasformazione potesse essere doppia: non solo da Jimmy a Saul, ma anche da Kim a Giselle. L’alter ego di Kim, della “brava ragazza” che si è stancata di essere brava, comincia a emergere facendocela amare ancora di più. Perché la commistione tra ferrei principi morali e concessioni sempre più ampie all’amoralità non può che essere vincente nella costruzione di un personaggio.

La fierezza di Kim, la sua chiarezza di vedute e il suo orgoglio nel dire schiettamente ciò che pensa sono le caratteristiche principali della sua funzione dominante, il Pensiero estroverso (Te). Questa caratteristica li rende ottimi leader e strateghi, capaci di anticipare le mosse altrui e per questo sono ottimi avvocati. La loro funzione secondaria, la Sensazione introversa (Si), è forse quella che caratterizza di più Kim per come la conosciamo all’inizio di Better Call Saul: la lealtà, il rispetto delle regole e l’etica sono tratti fondamentali della personalità ESTJ. Un aspetto particolare di questo tipo di personalità è che faticano ad aprirsi a nuove esperienze, perché segretamente si trovano bene solo con ciò che conoscono e che possono controllare: sono pochi i fattori che riescono a farli aprire e rivelare per ciò che realmente sono, e una di queste è la condivisione con una personalità altrettanto forte ma molto più magnetica come quella ENTP.

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Personalità come quella di Saul agiscono sulla funzione terziaria degli ESTJ, l’Intuizione estroversa (Ne), portandoli a immaginare scenari futuri eccitanti e ricchi di possibilità, spingendoli a uscire dal guscio della Sensazione introversa e agendo per pianificare un percorso da compiere insieme, come un team (o, nel caso di Saul e Kim, come una coppia). Ciò non significa che Saul abbia plagiato Kim: come sottolineato anche in molti nostri articoli, a spingersi oltre per prima è semmai proprio Kim, che non riesce più a contenere quella parte “oscura” dentro di lei, che ha sempre avuto e che ha sempre dovuto nascondere.

La funzione inferiore degli ESTJ è il Sentimento introverso (Fi), che li fa essere poco inclini all’introspezione e all’ascolto dei propri sentimenti, così come di quelli altrui: nel caso in cui un Dirigente entri nel loop, questa funzione da inferiore diventa primaria, condizionando a catena tutte le altre e trasformandole nell’opposto. Perciò, nel corso di Better Call Saul, assisteremo a Kim che, da avvocato innamorato delle cause pro bono e dell’ideale di aiutare i più deboli, arriva a falsificare le prove nei processi e a opporsi strenuamente all’ipocrisia che regna nella HHM, fino a pianificare a tavolino la fine di Howard. Come spiegato alla perfezione in questo articolo, è come se Kim fosse consapevole della sua deriva morale, ma non intendesse fare niente per arginarla perché, in fondo, lei nei panni di Giselle si trova bene.

Kim, anche in preda al loop di personalità che farà emergere i tratti più oscuri ma anche più affascinanti, non perderà mai la razionalità. Diversamente da Walter White, che da bravo INTJ quando si trova in loop perde completamente il lume della razionalità che lo contraddistingue, Kim rimane sempre lucida e consapevole di chi è e di che cosa sta facendo, anche se non riesce bene a inquadrare il suo obiettivo. Sembra quasi che faccia tutto ciò che fa perché le piace, in fondo, essere una cattiva ragazza.

In questo processo, che ruolo ha Saul? Si tratta di un manipolatore o è piuttosto manipolato da lei? O è semplicemente il suo “partner in crime”? Con Saul Kim capisce di potersi rilassare, di poter essere se stessa e anche di mandare al diavolo quell’avvocato tutta virtù e cause pro bono che era nella prima stagione. Saul le dà modo di aprirsi e far uscire un’altra parte di sé, che non è meno Dirigente di quella dell’inizio, ma che ha deciso di applicare le sue doti caratteristiche per ottenere qualcosa in più dalla vita e, soprattutto, divertirsi.

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Saul non è l’autore della trasformazione di Kim in Better Call Saul: quello che nasce come uno scherzo diventa per Kim una droga e per lui una necessità irrinunciabile. Entrambi si scontrano con una parte nascosta di loro stessi e provano a lasciarle il guinzaglio lasco e vedere come va: la differenza tra i due si vedrà nell’ultima stagione. Saul rimarrà capace fino alla fine di mentire e ingannare, nonostante comprenda la gravità dei suoi crimini e accetti la sua punizione, come dimostra la sua ultima apparizione davanti alla corte. Kim, divorata dai sensi di colpa, punisce proprio la parte più virtuosa di se stessa, quella che avrebbe dovuto schermarla dalla corruzione e che non l’ha protetta: il suo essere avvocato. L’umiliazione che si auto infligge, costringendosi a lavorare in un’azienda di depuratori d’acqua e in uno squallido studio d’avvocato per cause pro bono ha da una parte il sapore amaro dell’auto punizione e, dall’altro, quello della rinascita definitiva.

Ora che ha ucciso quel lato oscuro di sé, Kim può finalmente fare ciò che ha sempre desiderato fare, aiutare le persone, senza rendere conto a nessuno. Così la donna finalmente fa pace con se stessa, riscopre il suo lato più puro e si stacca finalmente dall’uomo della sua vita, che lei ha plagiato o che forse ha plagiato lei: ma non ha più importanza ora, perché finalmente c’è solo lei nel mondo, pronta a prendersi la rivincita definitiva sulla persona che forse, fin dall’inizio, cercava di impressionare: se stessa.

Giulia Vanda Zennaro

Tra i personaggi delle serie tv che rientrano nella personalità del Dirigente – ESTJ ricordiamo Jack Shephard, Chanel Oberlin, Hector Salamanca, Robb Stark, Emily Gilmore, Howard Hamlin, Claire Dunphy, Hank Schrader.