Scrivere questo articolo è particolarmente difficile, soprattutto perchè in questo momento ci sentiamo tutti un po’ storditi, come quando si ritorna a casa dopo un lunghissimo viaggio e quasi non ci sembra vero che tutto sia finito (la nostra recensione dell’episodio finale). Insomma, Better Call Saul è terminata davvero, ma io ancora non lo accetto. Nella mia testa mi illudo che martedì prossimo sarò di nuovo con la mia tazza di caffè alle nove di mattina ad aspettare un nuovo episodio di questo capolavoro di serie.
Ma tutte le cose belle hanno una fine, e prima o poi ci toccherà accettare che i nostri martedì non saranno più gli stessi (o continuare a ingannare il nostro cervello riguardando in loop tutta Better Call Saul dall’inizio). In ogni caso, queste Pagelle dovrebbero essere divertenti e questo incipit sembra avere lo stesso senso dell’umorismo di Gustavo Fring che trova la cappa sporca in cucina.
Quindi meglio asciugarsi le lacrime e passare subito ai voti con le nostre Pagelle della sesta stagione di Better Call Saul.
1) Saul Goodman aka Jimmy McGill aka Gene Takovic – Voto 9
Il personaggio non merita il massimo voto perchè in conclusione mi ha lasciata in preda alla confusione. Mi sento come una ragazzina al primo giorno di scuola quando ti si presentano i compagni di classe tutti insieme, e dopo 10 minuti inizi a chiamare la tua compagna di banco “hey cara” perché ti sei dimenticata anche il tuo di nome.
L’avvocato criminale con la passione per la pasticceria sarebbe potuto diventare il nuovo vincitore di Bake Off USA (perchè è notorio che in questi programmi culinari ci sia sempre l’avvocato che vuole cambiare vita), invece Saul ha deciso di sostenere un diverso tipo di cucina (e non parlo della pizza di Carlo Cracco o dei bignè del Maestro Massari).
Il finale ci ha insegnato a non fidarci mai delle offerte lampo dei rappresentanti di elettrodomestici casalinghi, non si sa mai che dopo qualche anno dall’acquisto ti ritrovi in prigione a scontare 86 anni senza neanche un gelato al cioccolato e menta.
In ogni caso, l’avvocato nemico di Enzo Miccio è riuscito a fare breccia nei nostri cuori e lo so che siete già tutti alla ricerca del telecomando per far partire il rewatch di Better Call Saul. Vi sono vicina.
P.s.: Jimmy caro, se ti piacevano le macchine del tempo potevi risparmiarti tutto questo casino con un piccolo viaggio in qualche grotta tedesca (preferibilmente a Winden), sicuramente più efficaci del tuo rivenditore di aspirapolveri.
2) Kim Wexler – Voto 10
Allora, Vince Gilligan è un genio, la scrittura della serie è pazzesca, la fotografia non ne parliamo proprio, la regia e bla bla bla *inserisci altri tecnicismi tipici dell’intellettuale intenditore che si accinge a iniziare una conversazione*.
Comunque, il motivo principale che ci ha spinto ad arrivare fino alla fine di Better Call Saul era la nostra insaziabile curiosità di sapere che fine avesse fatto Kim.
In questi anni ci siamo affezionati al suo personaggio e abbiamo iniziato a formulare le teorie più disparate. Non ci siamo dati pace perché dovevamo sapere. Ora sappiamo.
L’abbiamo immaginata nel dietro le quinte di Saul ad accarezzare un gatto siamese neanche fosse la più badass delle boss mafiose di Albuquerque, l’abbiamo immaginata morta ammazzata male e dispersa tra le sabbie del deserto. Ma mai ci saremmo immaginati di ritrovarla nel cast di The Office Florida (anche se per la quantità di sigarette fumate ci saremmo aspettati di più di trovarla alla Sterling Cooper in compagnia di Don Draper), con un lavoro part-time da casalinga di Voghera.
Tra l’altro, comprendiamo l’abbandono della coda di cavallo, ma questo colore di capelli non si può proprio vedere, neanche in bianco e nero. Anche se, in fatto di capelli, le è andata decisamente meglio dell’ex marito.
Comunque la ringraziamo per averci dimostrato che in America non puoi pensare di bere una birra prima dei 21 anni, però puoi confessare anni di attività truffaldina e il coinvolgimento in un efferato omicidio con successivo occultamento di cadavere, e uscirne più pulita della vasca da bagno di un Gustavo Fring stressato. What a wonderful world (sì, sono consapevole che sia una serie, Non Sono Seria Alert).
3) Mike Ehrmantraut – Voto 10
Mike è un po’ il nonno adottivo di noi adepti di Gilligan. Il saggio uomo dell’ombra con straordinarie capacità di problem solving e sangue freddo.
Certo, mentre mio nonno nel tempo libero si dilettava a fare il limoncello, Mike nel tempo libero si diletta a preparare buche per il cadavere di turno. Ma va bene così.
Anche perché in un mondo dominato da criminali senza scrupoli, Mike ha almeno il vantaggio di essere un tenero Papà Castoro.
A lui la macchina del tempo la regaleremmo per davvero, anche perchè come la maggior parte di noi Millennials anche lui in pensione sembra non andarci mai. Solidarietà.
4) Nacho Varga – Voto 8
Nacho è l’uomo che ci ha regalato un po’ di azione al profumo di survival show. Poi però ci siamo ricordati che stavamo guardando Better Call Saul e non Better Call Meredith Grey, di conseguenza il nostro uomo era ben lontano dall’immortalità, anche se per un momento ce lo ha quasi fatto credere.
Premio “Era un bravo ragazzo, salutava sempre”.
5) Gustavo Fring – Voto 8
Better Call Saul ci ha dato la possibilità di esplorare più a fondo il personaggio di Gustavo Fring.
Cosa che si è ben presto trasformata in una pubblicità occulta della candeggina e altri prodotti detergenti per la casa. A saperlo prima lo invitavo a casa mia per pulire il bagno e la mia camera almeno una volta al giorno… un’attività sicuramente meno stressante e pericolosa del Cartello (almeno credo).
Praticamente in questa stagione di Better Call Saul si è trasformato in Harry Potter che parlando di Voldemort affermava “secondo me è ancora in circolazione” mentre tutti gli altri lo davano per morto. Finché il buon Lord Lalo non è tornato con stile dal mondo dei morti – “Miss me?!” – pronto a prendersi la sua vendetta sanguinaria.
Menomale che Gus è un vero Grifondoro e alla fine la spunta sempre.
6) Howard Hamlin – Voto 6
Questo voto mi mette in difficoltà, mi sento come in un cartone animato con l’angioletto e il diavoletto sulle spalle che litigano tra loro.
Damn Vince Gilligan che gioca con la mia morale, anche se adesso posso dare la colpa a lui e ai suoi show per il mio essere laureata in giurisprudenza con la repulsione per le professioni legali… non si sa mai che mi finisce come il buon Hamlin.
L’avvocato più biondo e abbronzato di Albuquerque è l’esempio lampante di quanto sia importante non trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato, un po’ come quando si è a Roma con lo sciopero dei mezzi e la necessità di prendere un treno a Tiburtina. Con l’unica differenza che nel caso di Hamlin arriva Lalo, mentre a Roma con lo sciopero dei mezzi non arrivano neanche i cinghiali dei cassonetti.
Te se ama Howard, let it snow.
7) Jeff il tassista – Voto 4
A proposito di sciopero dei mezzi, Hello from the other siiiiide.
Mi immagino Jeff nella sua prigione in attesa di Gene e sua madre per tirarlo fuori dalla gattabuia, già lo vedo come nei film quando il padre afferma “esco a comprare le sigarette” e si dà alla macchia (il bianco e nero aiuta anche l’immaginazione, ci manca solo il vetro bagnato di una finestra mentre fuori piove, e Adele in sottofondo).
Povero Jeff, il Walter White Wanna Be che si è fatto manipolare come plastilina in un asilo.
Premio “Breve Storia Triste” e “Mamma ho perso l’avvocato”.
8) Marion – Voto 7
Marion è la più badass della storia. Come tutti gli anziani cede facilmente al fascino di Gene (con la gentile collaborazione del piccolo Nippy). D’altronde, l’avvocato è sempre il cocco di ogni over 70, fatta eccezione per Mike, ma questa è un’altra storia.
Che poi ve li immaginate Mike e Marion insieme? Uno intento a seppellire cadaveri e l’altra intenta a guardare video di gattini su YouTube (praticamente un quadro delle mie personalità multiple che si incontrano a fine serata).
Anche perché tra un gattino e l’altro la mitica Marion ha fatto le scarpe a tutti gli scaltri agenti dell’FBI che davano la caccia all’avvocato da tempo, mentre lei lo ha smascherato neanche fosse Scooby-Doo con la sua banda.
Premio “Signora in Giallo”
9) Lalo Salamanca – Voto 9
Sono consapevole che in queste Pagelle ci siano pochi voti inferiori alla sufficienza, ma mettetevi nei miei panni: giudicare male i personaggi di Gilligan è un lavoro sporco che la mia morale non riesce a sostenere.
Lalo ha tantissimi difetti, qualche rotella fuori posto e il grilletto un po’ troppo facile, ma come si fa a non “amarlo”? In questa stagione di Better Call Saul vince a mani basse il premio “Pilu dell’anno“. Perdoname Hamlin por mi tatto poco.
In sostanza il nostro Salamanca è la versione messicana del Moriarty di Moffat e Gatiss, anche se al posto degli elicotteri privati preferisce i camioncini che trafficano immigrati al confine con il Messico.
Tra l’altro poverino, aveva appena iniziato la sua carriera da TikToker/video maker e il cattivo Gus Fring gli ha tarpato le ali (e non solo).
10) Bill Oakley – Voto 4
Ho appena detto che è difficile mettere insufficienze ai personaggi di Gilligan, ma in questo caso mi sembra di sparare sulla Croce Rossa.
Bill è la versione legale di Corinna de Occhi del Cuore, e si ritrova nella scena come una pallina in un flipper, senza capire assolutamente niente di quello che stava succedendo.
“Guarda Lisa, mettendo in pausa al momento giusto si può vedere il momento esatto in cui gli si spezza il cuore!“
Premio “Provolone del Monaco DOP” (almeno è buono, anche se rimane appeso).