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La classifica delle 5 morti che ci hanno fatto più arrabbiare in Better Call Saul

Better Call Saul
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Better Call Saul è finito da un po’ e, ancora, non siamo riusciti a trovare un degno sostituto per un prodotto intenso e perfettamente realizzato in ogni suo minimo particolare, con personaggi così profondi che ci sono entrati nel cuore. Nel bene o nel male. Ecco perché l’ennesimo schiaffo che l’Academy ha riservato a questo gioiellino non possiamo davvero tollerarlo. Concentrandosi molto di più sul mondo della legge piuttosto che su quello della criminalità, ci sono poche morti rispetto alla serie madre, ovvero Breaking Bad. Eppure, ce ne sono alcune tristi, devastanti e difficili da accettare. Poco importa se il destino di quei personaggi era segnato o meno, perché la rabbia è stata la solita. Così, prendendo in considerazione la bontà del personaggio, quando era amato o odiato, il suo grado di coinvolgimento nella criminalità e il suo approfondimento, abbiamo individuato le cinque morti dello show che ci hanno fatto maggiormente arrabbiare.

Andiamo a vedere insieme questa speciale classifica di Better Call Saul.

5) Chuck McGill

La domanda sorge spontanea: cosa ci fa Chuck McGill in questa classifica e perché la sua morte ci dovrebbe provocare rabbia? Insomma, è uno dei personaggi più odiati di Better Call Saul, costantemente rancoroso nei confronti del fratellino che, invece, si prende cura di lui e lo adora; quindi nel contesto della storia non dovremmo essere poi così dispiaciuti di quel che è successo. Ma c’è un ma, anzi ce ne sono tanti di ma. Chuck ha perso tutto – moglie, lavoro, reputazione, madre e fratello – e una malattia mentale lo sta deteriorando sempre di più. Nella sua casa al buio, sconfitto in aula e nell’esistenza, si vede che non vuole più vivere e, guardandolo suicidarsi in quella scena lunga e straziante, mentre getta a terra una lanterna che brucia ogni cosa, non possiamo fare a meno che sentirci arrabbiati. Perché non doveva andare così.

E la cosa peggiora quando ci rendiamo conto che lui, seppur non sia mai riuscito a superare la gelosia e gli intrighi di Jimmy, aveva sempre avuto ragione.

Certo, poteva essere più disponibile nei confronti del fratello, tendergli una mano e aiutarlo a vivere più moralmente, così da cambiare il corso della vita di entrambi. Il problema è che l’aveva fatto e ci viene mostrato nel flashback del finale di serie, quando Chuck aveva provato a parlare con Jimmy, ricevendo in cambio un sonoro rifiuto e rimanendo da solo a leggere il suo libro. E allora, quel The Winner Takes it All non era mai stato più profetico.

4) Fred Whalen

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Fred Whalen lavorava tranquillamente come commesso in un negozio di trasferimento denaro, quando venne trascinato nel mondo di Better Call Saul dall’arrivo prima di Werner Ziegler (fermatosi lì per fare alcune chiamate dopo la fuga dal laboratorio di Gus), poi di Mike che lo interrogò sul primo e infine di Lalo, anche lui sulle tracce dell’ingegnere nel tentativo di scoprire i piani del suo rivale. Fred si insospettisce quando Salamanca gli chiede dei video della sorveglianza e lo invita a chiamare la polizia. Segnando così il suo fato.

La sua è un’uccisione così improvvisa che non l’abbiamo vista arrivare. In effetti, succede spesso, nell’universo di Breaking Bad e del suo spin-off, che persone comuni come lui siano vittime di omicidi non necessari. Fred, infatti, non è “nel gioco”, è uno spettatore innocente che si trova nel posto e nell’ora sbagliata, un uomo che sta svolgendo il suo lavoro e che diventa una pedina bloccata tra Lalo e Mike.

È vero che di lui non conosciamo niente. Potrebbe essere un criminale o una persona cattiva al di fuori del lavoro. Non ci è dato saperlo; l’unica cosa chiara è che non merita di morire in quel modo. E la rabbia si moltiplica a dismisura quando la sua amorevole famiglia si presenta in tribunale nel processo contro Lalo (per di più accompagnato dai suoi finti cari), perdendo. Oltre al danno, c’è pure la beffa.

3) Nacho Varga

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L’amore che proviamo per Nacho Varga è immenso ed è sostanzialmente per questo che non riusciamo ancora ad accettare la sua fine, pur sapendo che la sua morte era solo una questione di tempo. Da quando ha spianto la strada al tentato omicidio di Lalo, fallito poi miseramente, c’era solo un modo con cui Nacho Varga avrebbe potuto lasciare la serie: in una bara. I primi episodi della sesta stagione, con quel gioco al gatto e al topo, ce ne hanno dato la triste conferma.

Eppure fino all’ultimo abbiamo sperato il contrario.

Better Call Saul ci ha mostrato la sua tenera relazione con il padre (con quella loro ultima telefonata che ci fa piangere tuttora), il suo codice etico unico nel mondo di cartelli della droga, la sua amicizia con Mike che ricorda fin troppo da vicino quella che sboccerà in Breaking Bad con Jesse Pinkman. Era consapevole del mondo in cui viveva – a differenza dei prossimi nomi in classifica – ma ha sempre cercato di mantenere la sua moralità in mezzo alla morsa di due perfidi e spietati lupi (Lalo e Gus). Sopravvivere, però, tra quei fuochi non era possibile; quindi, per salvare il padre, ha accettato la morte e, soprattutto, se ‘è andato alle sue condizioni. Ed è stato sorprendente per certi versi.

Almeno si prende la sua rivincita sui Salamanca in Better Call Saul: non solo rivela che è lui l’artefice della paralisi di Hector, ma li priva di una soddisfacente e raccapricciante esecuzione.

2) Werner Ziegler

Seconda piazza per Werner Ziegler, l’ingegnere tedesco incaricato di costruire il laboratorio di metanfetamina dove Walt finirà per lavorare in Breaking Bad. Può essere considerato in un certo senso la versione di Gale Boetticher di Better Call Saul e già da qui possiamo capire perché la sua morte ci fa arrabbiare. Ma c’è dell’altro.

Werner sa di star edificando qualcosa di criminale, ma non è davvero consapevole dell’intera situazione o dei misfatti che sta compiendo. Come Gale che voleva solo cucinare e dedicarsi ai suoi hobby, allo stesso modo Werner vuole soltanto svolgere il suo compito più velocemente possibile per tornare dalla moglie. La lontananza dall’amata e l’isolamento dal mondo, infatti, lo portano lentamente a cedere. Prima si ubriaca in un locale nella notte di libertà che Gus concede alla squadra su suggerimento di Mike, rivelando troppi dettagli sul suo lavoro. Poi scappa dal laboratorio per tornare dalla sua Margarethe e dice inconsapevolmente a Lalo delle informazioni preziose. Quando Mike lo trova, ormai è troppo tardi e gli ordini di Gus sono chiari.

La colpa dell’ingegnere, alla fine un brav’uomo più ignorante che malvagio, è di aver ceduto a una sua debolezza, dopo mesi non facili. È davvero da biasimare? Beh, solo per una cosa ed è bella grossa, forse imperdonabile: dopo mille ed estenuanti avvertimenti non ascoltati, il suo omicidio porta via un pezzo dell’anima già tormentata di Mike, che gli voleva bene sul serio.

1) Howard Hamlin

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Non c’era nessun altro che poteva occupare la prima posizione se non il povero Howard Hamlin. Stanco delle angherie messe in atto da Jimmy e Kim per rovinarlo, decide di affrontarli. Non merita le loro crudeltà, solo perché si è aggrappato con forza alla carriera mentre il suo mondo stava crollando, solo perché riversano su di lui il giudizio morale che hanno di loro stessi. Lo sa Jimmy, lo sa Howard, convinto di sopravvivere all’ennesimo colpo del destino. Peccato che quest’ultimo si presenti con le sembianze di Lalo, che lo uccide improvvisamente.

Mille emozioni si riversano in quel momento in noi e, superato lo shock iniziale, proviamo un’enorme rabbia per questa ingiustizia in Better Call Saul.

Howard ne ha passate davvero tante con il padre che l’ha condizionato da sempre, con Chuck, con il divorzio, la depressione e i debiti dello studio. Fronteggiò ogni avversità nel modo più corretto possibile, perché lui è il personaggio più onesto dello show. La sua bussola morale. Non muore per una sua scelta, come Nacho Varga, ma perché è un danno collaterale, perché è nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Sepolto per sempre accanto al suo aguzzino, con lui spariscono l’etica e l’onore; senza Howard Hamlin, Jimmy diviene a tutti gli effetti Saul. E non potremmo mai perdonare lui e Kim, sebbene lei tenti di rimediare confessando tutto a Cheryl. Il che rende la morte di Howard Hamlin ancora più straziante.

La classifica delle 5 morti che ci hanno fatto più arrabbiare in Breaking Bad