2) Better Call Saul, Stagione 5
Già al termine della quarta stagione avevamo compreso che la transizione era finita. Ormai siamo entrati nelle viscere di Jimmy McGill, abbiamo scardinato il suo passato, i suoi pensieri, le sue ambizioni e le ombre che lo perseguitavano.
Abbiamo tutti gli ingredienti per comprendere una personalità complessa come quella di Saul Goodman, e finalmente abbiamo un ritratto completo anche di Kim Wexler.
Ormai si fa sul serio, non si tratta più delle piccole truffe o dei piccoli criminali di strada. Saul è sempre più vicino al Cartello e non si può più tornare indietro.
Le stagioni precedenti lo avevano già dimostrato, ma la quinta stagione è ormai la prova definitiva che Better Call Saul non è semplicemente figlia di Breaking Bad, ma è un prodotto adulto e indipendente, capace di tenere testa alla Serie originale senza più remore o timori.
I colpi di scena, la tensione, i silenzi, i simboli sono tutti elementi perfettamente bilanciati che ci tengono sul filo del rasoio e ci lasciano senza parole dopo ogni episodio. Come la simbolica immagine di Jimmy con il volto diviso a metà tra la realtà e il suo riflesso distorto. Un fotogramma che racchiude il dualismo ipnotico che è il vero protagonista della Serie.