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Quando si parla dell’universo di Breaking Bad si parla di emozioni. E con le emozioni altrui non si scherza. Eccoci qui, a soli dieci giorni all’uscita della quarta stagione di Better Call Saul. Lo spin-off meno spin-off di tutti i tempi. Sì, perché abbiamo avuto tre intere stagioni per realizzare quanto la Serie Tv prequel (e non solo) di Breaking Bad si regga benissimo sulle sue gambe, senza bisogno di espedienti per creare hype. Molti appassionati speravano che nella quarta stagione sarebbero stati presenti i personaggi di Walt e Jesse, ma Gilligan ha chiarito che così non sarà.
Better Call Saul ha una sua identità e Gilligan vuole preservarla mantenendo una distanza con la serie principale. Ma un crossover ci sarà. Un crossover tanto atteso da non avere bisogno di annunci e strategie di marketing. Cosa dobbiamo aspettarci dunque?
Dal 19 al 23 luglio si è tenuto il Comic-On di San Diego, anche detto il Nirvana dei nerd. Nel panel dedicato a Breaking Bad, in onore del decimo anniversario della sua uscita, si è parlato molto della possibilità di un revival e dell’atteso crossover con Better Call Saul. Vince Gilligan ha freddato gli animi, tornando poi a scaldarci i cuori con la solita tecnica della carota e del bastone.
Il revival non è previsto. Il crossover sì. Anche se Cranston e Paul non saranno presenti nella prossima stagione di Better Call Saul avremo modo di vivere nel mondo di Breaking Bad e di assistere a qualcosa di familiare.
Sappiamo già, come annunciato da Gilligan sempre al Comic-Con, che un personaggio molto importante farà la sua comparsa nella prossima stagione di Better Call Saul: Lalo. Di lui e del ruolo chiave che eserciterà abbiamo parlato qui.
La scorsa stagione, rilasciata da Netflix nell’aprile 2017, ci ha deliziati con la comparsa del temibile Gus Fring.
Come dimenticare la scena della sua prima apparizione in Better Call Saul girata con tanta maestria da sembrare quasi casuale, quando sappiamo benissimo che con Gilligan alla regia NULLA È CASUALE.
Jimmy è seduto in uno dei tanti posti del Los Pollos Hermanos, in primo piano e con la fronte corrugata da mille pensieri che stravolgono il suo viso con una moltitudine di espressioni quasi impercettibili. All’improvviso dietro di lui, sfocata, appare la figura snella e slanciata di un uomo sudamericano. Sapevamo benissimo che in quella terza stagione sarebbe comparso Gus. Sui cartelloni promozionali di tutto il mondo campeggiava il suo volto. Dunque risultava ovvio che quell’uomo sfocato in secondo piano era proprio lui. Ma quel vedo-non-vedo ha reso la sua prima apparizione magica.
Per vedere chiaramente Giancarlo Esposito nei panni di uno dei villain più controversi di sempre non abbiamo dovuto aspettare che qualche minuto in più.
Gilligan non è mai banale, non è mai scontato, e ha trovato il modo di prolungare ulteriormente la nostra attesa, soddisfacendola comunque in un certo senso.
Ecco, questo è ciò che secondo chi vi scrive accadrà con il crossover tra Breaking Bad e Better Call Saul.
Nella stagione prossima, considerata dagli addetti ai lavori la migliore dell’intera serie, assisteremo a una commistione tra gli show che non farà altro che incentivare il nostro desiderio di averne di più. Forse avremo, episodio dopo episodio, sempre più chiara la maestosità di quello che Gilligan ha creato con Breaking Bad: un’esperienza di vita. Ma anche un universo che svelerà la sua complessità con una serie di intrecci e spin-off. Una vera e propria mitologia che si autoalimenterà.
Nei particolari si annida il genio di Vince Gilligan e proprio su questi ci dovremmo concentrare per avvicinarci il più possibile al suo universo.
Esattamente come Netflix ci ha suggerito con quella sorta di “caccia all’indizio” creata ad arte per svelare la data d’uscita della quarta stagione di Better Call Saul. Dunque, anche se non vedremo di nuovo Cranston e Paul nei panni di Walt e Jesse, dal 6 agosto avremo con tutta probabilità il primo pezzo di un puzzle che servirà a chiarire l’era post Breaking Bad.